Derive xenofobe e clima fascista


Tania Passa


Nel pomeriggio di ieri a Roma in un raid neonazista degli sciacalli guidati da un uomo, con i volti coperti da foulard con la svastica, ha fatto irruzione in alcuni negozi in una delle zone più multietniche della Capitale nel quartiere il pigneto.


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Derive xenofobe e clima fascista

Nel pomeriggio di ieri a Roma in un raid neonazista degli sciacalli guidati da un uomo, con i volti coperti da foulard con la svastica, ha fatto irruzione in  alcuni negozi in una delle zone più multietniche della Capitale nel quartiere  il pigneto . Si apprende che i teppisti al grido di “bastardi” e “ sporchi immigrati” hanno danneggiato due vetrine e un frigo bar di un negozio di alimentari e le vetrine di un call center. Poi dopo sono passati all’assalto di  un altro alimentari appartenente a un indiano da quattro anni, ed è stata infranta la vetrata del portone di un'abitazione. Un extracomunitario del Bangladesh è stato picchiato dalla banda.

– Christian Floris, 24 anni, conduttore di punta del portale DeeGay.it, è stato aggredito la notte tra venerdì e sabato a Roma mentre rincasava. Due teppisti gli hanno sbattuto la testa contro il muro minacciandolo riguardo alla sua omosessualità .Christian ha poi dichiarato “Credo che sia la stessa corrente di persone, che oltre ad aver aggredito me e di infondere terrore nel mondo omosessuale, si sia ora concentrato sugli extracomunitari».
L'Arcigay di Roma chiederà al governo di intervenire immediatamente, «visto che gli aggressori hanno esplicitamente chiesto mentre picchiavano Floris che la smettesse con le trasmissioni gay»
Negli ultimi giorni, fa notare Marrazzo, «i casi di aggressione e di violenza denunciati ai nostri telefoni sono aumentati, questo significa che, come avevamo già detto più volte, in questo Paese i cittadini gay e le cittadine lesbiche non sono più tutelati».

Sul Corriere della sera nello stesso giorno, in un’intervista  riguardo all’omicidio commesso dall’ultras lazio ai danni di una coppia di fidanzati , il magistrato Giancarlo De Cataldo, spiega al giornalista Paolo Conti il fatto che ci sono due Rome.  «Esistono due Rome, lo prova questa tragedia. C’è una Roma in cui gira molta cocaina, eccitata al punto da far crollare ogni freno inibitorio, che obbedisce a un sentire comune: vivere male i limiti al desiderio di agitazione. Ed è quella del ragazzo alla guida della Mercedes. Poi c’è una Roma appassionata dei grandi eventi di cinema e teatro e che magari frequenta l’Auditorium o fa parte delle masse pacifiche che popolano le serate collettive. Ed è la Roma della ragazza morta, della sua famiglia che ne dona gli organi….». «Da un anno assistiamo a un fenomeno stranissimo. Quella stessa Roma che prima era una città invidiata nel mondo, ora sembra una Beirut sotto i bombardamenti. Effetti di una propaganda ingiustificata. La verità è che Roma, come tante città, ha molti problemi. Per esempio la cocaina che gira. Ne gira tanta, a basso costo, quindi diventa un fenomeno trasversale. Ed è assurdo che ci si preoccupi tanto di qualche canna fumata nei licei mentre non si arriva a una adeguata condanna collettiva della vera droga di oggi, quella dell’efficienza, della velocità, del sesso facile. Come ho detto: della fine dei freni inibitori. Attenzione: non è solo un fenomeno romano. Ma qui parliamo di Roma…».

Se ho messo insieme questi fatti è stato per ricomporre il puzzle della deriva xenofoba della capitale, aggressioni a stranieri e omosessuali, droga per eccitarsi e compiere delinquenza.
Sinceramente non trovo tollerabile il dialogo con  questo tipo di potere che per andare al Governo del Paese e della Capitale ha coinvolto , peraltro senza saperli controllare, fascisti e naziskin stravolgendo e terrorizzando, come evidenziano i fatti la cultura di un paese.
Il modello culturale che rappresenta chi ci governa è  quello dell’esercizio del potere fisico e dell’arroganza prepotente, vedi decreto salva rete4 a fini personali e della propria azienda, e episodi di Chiaiano.
Non ci sono obiettivi  sociali, anzi essi mirano solo a rafforzare il potere che detengono e a combattere il diverso, sia esso di altro paese, di altre abitudini sessuali ma anche di altro partito.
E nella logica in cui tutto ciò che è diverso da me è nemico non ci può essere dialogo, ma solo un’opposizione ferma e rigorosa che sia punto di riferimento di valori veri per quell’ampia parte di questo Paese che ripugna la violenza e combatte la mafia, e accoglie  altri popoli perché è una via per far crescere la società arricchendola culturalmente, attraverso un’integrazione vera dove l’essere diversi diventa un’opportunità per essere migliori.

Fonte: Articolo21

25 maggio 2008 

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