Continua la protesta dei migranti sulla gru: “Permessi di soggiorno o non scenderemo”


Redattore Sociale


La protesta dei 6 giovani vittime della “sanatoria truffa” va avanti a Brescia da 5 giorni. Tutti i tentativi di mediazione sono falliti. Anche l’ultimatum giunto ieri sera è stato rigettato. “Se provano a salire ci buttiamo giù”.


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Continua la protesta dei migranti sulla gru: “Permessi di soggiorno o non scenderemo"

MILANO – “Non scenderemo fino a quando non avremo i permessi di soggiorno, non abbiamo nulla da perdere. E se salgono ci buttiamo dalla gru”. È la minaccia dei sei migranti bresciani che, ormai da cinque giorni, protestano contro la “sanatoria truffa”. Tutti i tentativi di mediazione avanzati fin'ora sono falliti e le proposte avanzate (un presidio temporaneo di 15 giorni gestito dal centro migranti della Diocesi e da Cgil e Cisl), respinte. Anche l'ultimatum giunto ieri sera è stato rigettato.
 
“Questi ragazzi non hanno niente da perdere. Sono stati truffati, hanno perso il lavoro e sanno di non avere la possibilità di ottenere un permesso di soggiorno”, commenta Maurizio Mauri, dell'associazione “Diritti per tutti”. Attualmente, di fronte al cantiere, è presente un presidio permanente organizzato dall'associazione. “Se qualcuno prova a tirarli giù -ribadisce Mauri – sono pronti a buttarsi”. Sono giovani i sei manifestanti che da ormai cinque giorni hanno portato alla ribalta la protesta dei migranti bresciani vittime della “sanatoria truffa”. Arun ,24 anni, pachistano proviene dal Punjab e vive in Italia da 4 anni. Si è mantenuto distribuendo in nero volantini pubblicitari per 500 euro al mese. Nel  tempo libero fa il volontario alla moschea pachistana di Brescia.

Pachistano è anche Sajad, 27 anni, laureato con un master in lingue: da tre anni non vede la moglie, i genitori e i quattro fratelli. Jimi, egiziano, ha 25 anni e vive nel nostro paese da quando ne aveva 20. Dopo aver lavorato in nero, è stato assunto come operaio metalmeccanico in una piccola ditta della provincia (lavorava sei ore al giorno per 650 euro) ma ad agosto ha perso il lavoro. Anche Rachid, 35enne marocchino, ha vissuto di lavori saltuari e distribuiva volantini pubblicitari per 450 euro al mese. La sua famiglia è composta dai genitori, da sei sorelle e due fratelli. Singh, 26 anni, è arrivato nel nostro paese nel 2005, partito dall’India l’anno prima. Ha quattro fratelli e sorelle oltre i genitori. Scuole medie e lavori saltuari, sopratutto distribuzione di volantini.

Fonte: Redattore Sociale

3 novembre 2010

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