Chi ha ucciso Arsalan Rahmani?


Emanuele Giordana - Lettera22


Settantanni, ex ministro talebano, senatore dal 2005 e uomo di punta dell’Alto consiglio di pace creato da Karzai per trattare con gli uomini in turbante. Ipotesi sull’ennesimo omicidio eccellente a Kabul.


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Chi ha ucciso Arsalan Rahmani?

Sul sito ufficiale dell'Emirato islamico d'Afghanistan, il portale dei talebani, su Arsalan Rahmani, l'uomo ucciso stamattina a Kabul da un commando, non c'è una parola. Anzi, secondo Bbc, i talebani avrebbero smentito la sua uccisione su cui per ora non c'è alcuna rivendicazione.

Settantanni, ex ministro talebano, senatore dal 2005 e uomo di punta dell'Alto consiglio di pace creato da Karzai per trattare con gli uomini in turbante, il maulana Arsalan Rahmani era uno dei quattro ex funzionari talebani che aveva deciso di optare per il governo ma la cui carriera (ex mujaheddin con importanti incarichi istituzionali e un'altro scranno, durante i talebani, al ministero dell'Istruzione) lo rendeva potabile da ambe le parti e accettabile per gli internazionali. Teneva un basso profilo: poche interviste, rare uscite pubbliche. Sicuramente un mediatore importante, stimato dalle due parti. Non da tutti però.

Il suo assassinio riposta a una serie di interrogativi. Se il capo dell'Alto consiglio, Burhanuddin Rabbani, fu ucciso dai talebani (tagico, già presidente dell'Afghanistan, nemico giurato dei turbanti) che rivendicarono l'azione conseguente a una logica secondo cui non si poteva trattare (fu una delle croitiche a Karzai) col loro nemico numero 1, di Arsalan questo proprio non si poteva dire. Duqnue a ucciderlo sembra poter essere stato qualcuno che vuole in tutti i modi boicottare il processo di pace. C'è da immaginarsi che gli strali si rivogeranno verso il Pakistan.

Ma c'è forse invece da guardare all'interno del movimento, che appare diviso sul negoziato. C'è chi lo vuole e chi no, chi è indeciso. Uccidere Arsalan forse vuol far pendere la bilancia verso la fazioen più ortodossa della guerriglia, l'ala militare che non vuole trattare, che non si fida, che si sente sicura della vittoria finale come fu quando i sovietici furono costretti a lasciare il Paese. Forse c'è anche lo zampino dei qaedisti, non più molto forti ma presenti. Ipotesi.

Fonte: http://www.lettera22.it/
13 maggio 2012

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