Cari Amici di tutto il mondo: una lettera da Gaza


Alessandra Tarquini - Vis


Ci arriva oggi in redazione questa lettera di Amjad Al Shawa, Direttore del Network Palestinese delle ONG (PNGO). La scrive durante l’assedio dei giorni scorsi. La situazione è grave. Manca tutto: acqua, cibo, carburante. Ma restano la speranza e un appello al resto del mondo ad agire per la giustizia.


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Cari Amici di tutto il mondo: una lettera da Gaza

La lettera che segue è stata scritta alcuni giorni fa da Amjad Al Shawa, Direttore del Network Palestinese delle ONG (PNGO), a Francesco Cavalli, Assessore alla pace del Comune di Riccione e vice presidente del Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani.

Il conto dei morti indicato da Amjad purtroppo ad oggi è cambiato: sono oltre 110 le vittime degli scontri a Gaza. Vi proponiamo la lettura delle sue parole e invitiamo tutti a raccogliere l'invito a non rimanere a guardare, ma a impegnarsi per la giustizia in Medio Oriente.

***

Cari amici di tutto il mondo,

mi rivolgo a voi in questo momento mentre la Striscia di Gaza, dove vivo, e' sotto l'attacco delle Forze di Occupazione Israeliane. Stanno dimostrando di non avere pieta', stanno uccidendo bambini, la nostra bellissima gioventù, le donne.

Settanta Palestinesi sono stati uccisi da mercoledì scorso, il più giovane aveva sei mesi. Decine di persone sono state ferite. Una delle persone uccise dai bombardamenti aerei Israeliani era un collaboratore dello staff di PNGO a Gaza. Amjad Almetry aveva 26 anni. Era un giovane che sorrideva sempre,era energico e guardava al futuro con grandi sogni.

Non ci sono parole per esprimere la nostra tristezza per la perdita di Amjad, e naturalmente la perdita di tutti gli altri. Perdonaci, Amjad, che non abbiamo potuto fare niente per aiutarti. Abbiamo le mani legate, non possiamo fare nient'altro che continuare a sperare che coloro che comprendono il valore della giustizia, agiscano per far cessare i crimini da genocidio contro la nostra gente.

Questa mattina altri tre bambini sono stati uccisi mentre erano nei loro letti. Che tipo di crimine avevano commesso, che tipo di colpa portavano, per essere uccisi in quel modo?

Il nostro ufficio dell'emittente PNGO e' stato parzialmente distrutto ed anche il quartier generale del Medical Relief con le sue ambulanze sono state distrutte, risultato del bombardamento aereo Israeliano.

I miei bambini non hanno potuto andare a scuola, sono stati svegli tutta la notte a causa dei continui bombardamenti aerei. E' diventato troppo pericoloso muoversi nella citta' di Gaza.

Israele impone ancora l'assedio e la chiusura sulla Striscia di Gaza, impedendo alle persone e alle merci di muoversi. Almeno 150 pazienti sono morti soffrendo per la carenza di medicine mentre aspettavano il 'permesso' Israeliano per avere accesso ai trattamenti sanitari fuori della Striscia di Gaza, poiché gli ospedali di Gaza subiscono la carenza dei materiali fondamentali e medicine.

Israele continua a diminuire il quantitativo di carburante autorizzato a entrare a Gaza. Migliaia di auto si sono fermate nella Striscia. E inoltre a causa dei tagli di carburante, quattro stazioni di pompaggio delle acque di scarico a Gaza City e nel nord di Gaza sono inondate. Le pompe si sono guastate a causa della mancanza di carburante ed anche della mancanza dei pezzi di ricambio per ripararle, perché niente può entrare.

La popolazione sta soffrendo anche a causa di tagli di ore all'elettricità'.
Tutto questo in aggiunta alla condizione dell'acqua.
Israele sta impedendo l'ingresso di cloro nella Striscia, che e' indispensabile per trattare l'acqua potabile dato che i flussi delle acque di scarico sono compromessi. La gente sta perdendo la speranza giorno dopo giorno.

L'ottanta per cento vive sotto la soglia di povertà, con tutto cio' che significa ed implica tale condizione nei riguardi di questi crimini.

Parlate. La nostra gente sta costruendo la sua unica speranza nelle vostre azioni per fermare l'assedio e far tornare una parvenza di speranza sulle nostre vite.
Agite per la Giustizia.

(lettera a PNN del 1/03/2008)

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