Cresce in tutto il mondo la diplomazia delle città per la pace


Mauro Sarti


Conclusa a Barcellona la conferenza internazionale sulla diplomazia delle città alla quale hanno partecipato oltre duecento rappresentanti di Comuni e governi locali di tutti i continenti. Il racconto del direttore del Coordinamento italiano degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani.


CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+
Cresce in tutto il mondo la diplomazia delle città per la pace

Diplomazia e pace a Barcellona. Con un appuntamento in vista – è prevista a giugno 2008 a l’Aja la Conferenza mondiale delle città per la pace – e un grande incontro di lavoro alle spalle. Si è chiusa nei giorni scorsi in Spagna la conferenza internazionale sulla diplomazia delle città (dal titolo: “Il ruolo degli enti locali nella costruzione della pace”) alla quale hanno partecipato oltre duecento rappresentanti di Comuni e enti locali impegnati a vario modo nei processi di pace. Non un convegno, tengono a precisare i promotori, ma appunto un “processo” per definire quello che deve essere il ruolo delle città e dei governi locali quando si parla di pace.

“Quando parlo di diplomazia delle città – dice Flavio Lotti, direttore del Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani presente a Barcellona con la rappresentanza italiana – penso ad una lunga e crescente serie di iniziative di vario genere e dimensione messe in atto dalle città e dagli enti di governo locale per promuovere la pace e la giustizia, il dialogo, la fratellanza, la riconciliazione tra i popoli e le nazioni. Penso ad iniziative concrete realizzate spesso con la partecipazione attiva dei cittadini e delle loro organizzazioni sociali che servono a rompere l’isolamento di una comunità, a mettere un freno alla disperazione, a ridurre le sofferenze, ad alimentare la speranza, a rigenerare fiducia, a creare consapevolezza, a promuovere il cambiamento”.

L’appuntamento del 6 e 7 settembre a Barcellona è stato promosso dal Comune e dalla Provincia insieme all’Associazione mondiale degli enti locali. Alla fine di ottobre è poi previsto in Corea il Congresso mondiale. L’appuntamento di giugno 2008 si terrà invece a l’Aja nel Peace Palace, ospiti della Corte internazionale di giustizia dell’Onu: “L’esperienza degli enti locali italiani è straordinariamente vasta e ricca. Probabilmente unica al mondo – continua Lotti -. Essa affonda le sue radici addirittura negli anni Cinquanta grazie alle azioni intraprese dal sindaco di Firenze Giorgio La Pira e si è fortemente sviluppata negli ultimi vent’annia grazie al lavoro del Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani. Quando oggi parliamo di diplomazia delle città italiane nei luoghi di conflitto parliamo di centinaia di Comuni, Province e Regioni impegnati ad operare in Medio Oriente, nei territori palestinesi, in Israele, in Libano, nei Balcani, in Sudan, nelle province curde della Turchia, a fianco del popolo Saharawi, delle comunità di pace colombiane, in Algeria, nella regione africana dei Grandi Laghi”. Nei giorni precedenti l’incontro di Barcellona, si sono riuniti tre gruppi di lavoro (rete europea degli enti locali, alleanza dei municipi per la pace e la riunione dei comitati) in preparazione del Congresso mondiale.

CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+

Lascia un commento