Berlusconi denuncia i "facinorosi". Studenti-Gelmini, dialogo flop


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Il Cavaliere a deputati e senatori: andate in classe a spiegare la riforma. Falliscono i primi incontri col ministro: "Consultazione tardiva e di facciata".


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Berlusconi denuncia i "facinorosi". Studenti-Gelmini, dialogo flop

ROMA – Nel giorno che precede la manifestazione in piazza del centrosinistra "inattendibile", con il quale "non esiste possibilità di dialogo", Silvio Berlusconi denuncia la presenza di "facinorosi" nelle proteste contro la riforma della scuola, che hanno "l'appoggio della sinistra estrema e dei centri sociali" e "il supporto dei giornali".

Dilaga la mobilitazione studentesca e le parole del premier, dalla Cina, riaccendono la polemica dopo il dietrofront su un possibile intervento delle forze dell'ordine per placare la protesta. Da Roma, Walter Veltroni sostiene che è inutile replicare, tanto il premier smentirà. E quello affonda: "Non rispondo neppure. Ho la pelle dura, sono abituato a ricevere calunnie, metto tutto in un unico fascio". Niente dialogo nemmeno fra Mariastella Gelmini e i ragazzi: si risolve in un nulla di fatto l'invito ("farsa", come sostengono alcuni rappresentanti degli studenti) al dialogo, con la convocazione delle prime delegazioni al ministero dell'Istruzione. "Il decreto resta", chiosa il ministro. La protesta si amplifica, con le forme più varie: cortei, volantinaggi, lezioni all'aperto, fiaccolate, occupazioni. In serata, sit in e tensione con le forze dell'ordine anche all'Auditorium di Roma, in pieno Festival del cinema.

"Facinoroso" chi protesta. "Chi manifesta può essere uno che si oppone perché non è d'accordo – spiega Berlusconi – ma da ciò che abbiamo visto, tantissime manifestazioni della scuola sono organizzate dall'estrema sinistra e dai centri sociali, come mi ha confermato il ministro Maroni. Si può ben dire che in queste manifestazioni ci sono dei facinorosi. Non tutti, piccoli gruppi. Con il supporto dei giornali". Questa, per il premier, è la realtà. E a chi gli riferisce le critiche del centrosinistra ribatte: "Non mi interessa. Io ho una maggioranza in Parlamento, ho avuto un voto e apprezzamenti pubblici. Vado avanti col mio programma". Ammicca a una soluzione "spiritosa" che avrebbe in mente per convincere gli studenti a smettere di occupare: "Quando sarà attuata la mia idea la vedrete, e mi direte che avevo ragione". E lancia la "contromobilitazione": deputati e senatori in classe per spiegare la riforma.

Gelmini-studenti, è flop. Il ministro dell'istruzione ha iniziato a incontrare alcune rappresentanze studentesche. Falliti i primi incontri con Uds e Udu. Lapidaria l'Unione degli studenti: "Non ci siamo seduti al tavolo. Abbiamo consegnato una lettera in cui si richiede il ritiro immediato dei decreti 133 e 137. Questa consultazione è tardiva e di facciata". Dialogo chiuso anche per l'Udu: "Non è stata accolta la nostra richiesta di abrogazione degli art.16 e 66 della legge 133, per noi prerogativa per l'apertura del dialogo". Gelmini fa sapere di aver chiesto ai ragazzi "se la scuola e l'università, così come sono, li soddisfino,
visto che non preparano al lavoro e non consentono loro di farsi un futuro. Non è vero che in Italia si spenda poco per l'istruzione – sostiene il ministro – siamo tra i primi d'Europa. E' che si spende male".

E Berlusconi lancia la "contromobilitazione". Deputati e senatori in classe per spiegare la riforma della scuola. Il premier lancia la sua contromobilitazione per rispondere alle "falsità" della sinistra e difendere il piano Gelmini. Mercoledì scorso, dal quartier generale di Forza Italia, è arrivata una email a tutti i parlamentari del Pdl. Contenuto, due allegati: un pieghevole di otto pagine con punti salienti e ragioni della riforma, e un volantino in cui si critica l'atteggiamento dell'opposizione. Sarà questo il materiale che deputati e senatori utilizzeranno, ciascuno nel proprio territorio di competenza elettorale, per contrastare la campagna di "disinformazione" della sinistra sulla scuola.

Ancora cortei e lezioni all'aperto. Oggi nuove manifestazioni, tra le altre, a Milano, Napoli, Rovigo, Cagliari, Catanzaro e Bergamo. A Roma, corteo organizzato dall'Unione degli studenti dal Circo Massimo a piazza Navona. Nel pomeriggio sit in all'Auditorium, dove è in corso il Festival del cinema: qualche tensione iniziale con le forze dell'ordine, poi un presidio che si è sciolto dopo un paio d'ore.

Fonte: Repubblica.it

25 ottobre 2008

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