All’Onu. Gli Usa: la guerra con la Nord Corea è più vicina


Avvenire


La Cina esclude l’opzione militare. La Russia agli americani: non provocate. Cresce la tensione dopo l’ennesimo test missilistico di Pyongyang, che si è dichiarata “potenza nucleare”.


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(160302) -- UNITED NATIONS, March 2, 2016 (Xinhua) -- Photo taken on March 2, 2016 shows the United Nations Security Council approves new resolution on the Democratic People's Republic of Korea (DPRK), at the UN headquarters in New York, the United States. The UN Security Council adopted a resolution on Wednesday to impose sanctions on the Democratic People's Republic of Korea (DPRK) in order to curb the country's nuclear and missile programs. (Xinhua/Li Muzi)/2016-03-03 05:45:07/

Con l’ultimo test missilistico da parte della Corea del Nord, che martedì ha lanciato un missile balistico intercontinentale, il leader nordcoreano Kim Jong-un «ha preso una decisione che avvicina il mondo alla guerra». Lo ha detto l’ambasciatrice degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite, Nikki Haley, parlando durante la riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Haley ha sottolineato che gli Usa non cercano una guerra e ha detto che, se ci dovesse essere, sarà dovuta ai «ripetuti atti di aggressione» da parte di Pyongyang. «E se ci sarà una guerra» il «regime nordcoreano sarà completamente distrutto», ha avvertito l’ambasciatrice Usa.

Le reazioni di Cina e Russia

Immediate le repliche di Cina e Russia, in un rischioso gioco delle parti. Il ministero della Difesa di Pechino, l’unico grande alleato della Corea del Nord sulla scena internazionale, esprime «profonda preoccupazione» per l’ultimo lancio di missile balistico intercontinentale, ma ribadisce che «l’opzione militare non è un’opzione». Lo ha detto il portavoce Wu Qian, per il quale la soluzione non può che maturare «attraverso il dialogo e le consultazioni». La Cina, ha ribadito, vuole «la pace e la stabilità nella penisola coreana». Mentre il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha dichiarato che le azioni degli Usa contro la Corea del Nord sono «intenzionalmente provocatorie», sottolineando che la via delle sanzioni ormai è «esaurita».

Pyongyang si proclama «potenza nucleare»

La Corea del Nord ha «finalmente» raggiunto l’ambito status di potenza nucleare a pieno titolo: lo ha dichiarato martedì il leader di Pyongyang, Kim Jong-Un , dopo il nuovo lancio missilistico che confermerebbe la capacità di colpire gli Stati Uniti. «L’intero continente americano», sostiene Pyongyang.

La televisione di stato nordcoreana ha “scomodato” Ri Chun-Hee, la presentatrice più illustre del Paese che va in video solo per gli eventi più significativi, per annunciare il nuovo test. «Kim Jong Un ha dichiarato con orgoglio che abbiamo finalmente realizzato la grande, storica causa di completare la forza nucleare dello Stato, la causa della costruzione di capacità di lancio», ha detto Ri Chun-Hee. «Il grande successo», ha aggiunto la presentatrice, del test «dell’Icbm Hwasong-15 è una vittoria che non ha prezzo, ottenuta dall’eroico grande popolo» della Corea del Nord.

Il missile potrebbe raggiungere l’America

La stampa ufficiale ha parlato dell’arma più sofisticata finora mai sviluppata. «Il sistema di armamenti di tipo ICBM Hwasong-15 è un missile intercontinentale equipaggiato con una testata pesante di grandi dimensioni in grado raggiungere la totalità del continente americano», secondo l’agenzia di stampa nordcoreana Kcna.

A detta di Pyongyang, l’ordigno ha raggiunto un’altitudine di 4.475 chilometri prima di inabissarsi a 950 chilometri dal punto di lancio. Uno specialista occidentale ha affermato che la sua traiettoria a campana, in verticale, suggerisce che avesse in realtà una gittata di 13mila chilometri, vale a dire la più lunga mai raggiunta da un missile testato dalla Corea del Nord. Se fosse confermato questo dato, tutte le principali città degli Stati Uniti sarebbero raggiungibili dall’arsenale nordcoreano.

Le reazioni al test missilistico

La Russia aveva definito il lancio una «provocazione» e la Cina aveva espresso «grave preoccupazione» per l’accaduto. Geng Shuang, un portavoce del ministero degli Affari esteri di Pechino, aveva dichiarato che la proposta cinese di «doppia moratoria» resta l’opzione migliore per allentare le tensioni. Questo piano consiste nella sospensione congiunta dei test nucleari e balistici di Pyongyang e delle esercitazioni militari congiunte di Stati Uniti e Corea del Sud; è una soluzione che non incontra però i favori di Washington.

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, condannando in modo forte il lancio, ha invitato «la Nord Corea a desistere dall’intraprendere altri passi destabilizzanti». Guterres ha definito il lancio «una chiara violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza», affermando che «mostra totale inosservanza della visione unitaria della comunità internazionale», e aggiungendo che «riafferma il suo impegno a lavorare con tutte le parti per ridurre la tensione». Ieri la riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, con la presa di posizione forte dell’ambasciatrice statunitense.

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