Africa in guerra per le risorse. Kizito: "Combattiamo insieme la disuguaglianza"


Mauro Sarti


Si è aperta a Nairobi, in Kenia, la conferenza internazionale “Resources and conflicts in Africa”. Oltre una cinquantina i partecipanti tra giornalisti, volontari, missionari. Tre giorni di lavoro promossi da Africapeacepoint, Comunità Koinonia, Articolo 21, Premio Ilaria Alpi, Tavola della pace e Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani per fare il punto sulle guerre africane, il rapporto con i media, gli interventi di peacekeeping.
Guarda la galleria fotografica "Conferenza internazionale a Nairobi".


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Africa in guerra per le risorse. Kizito: "Combattiamo insieme la disuguaglianza"

NAIROBI – “Come assicuriamo la partecipazione della società civile in Africa? Come devono essere gestite le risorse? E l’intolleranza politico-religiosa? Chi è al potere inventa scuse, non interviene direttamente. Ma quando le risorse sono scarse è inevitabile che segua il conflitto…”. Padre Renato “Kizito” Sesana parla al microfono che sono da poco passate le dieci di mattina ora locale. Prima di lui una cinquantina tra giornalisti, volontari, missionari e cooperanti si sono seduti nella sala dibattiti della Shalom House di Nairobi per dare il via alla prima conferenza internazionale “Resources and conflicts in Africa”. Tre giorni di lavoro sulle guerre per le risorse africane, il ruolo dell’informazione e quello delle “censure” occidentali. Ma anche una sede per lanciare delle proposte concrete.

“Siamo qui davanti a milioni di africani che continuano a soffrire per colpa del sistema internazionale, del razzismo, della violenza, dell’oppressione – ha continuato “Kizito” dopo avere ringraziato Africapeacepoint, la Tavola della pace, il Coordinamento degli enti locali per la pace, Peacelink e le altre organizzazioni che hanno collaborato all’iniziativa -. Siamo fin troppo consapevoli che la pace è molto più dell’assenza di guerra, e che molti dei paesi che vivono questa condizione sopportano uno stato di violenza continua espressa soprattutto contro i soggetti più fragili della società”.

Giornalisti Rai (Tg1,Tg3, Rainews24), inviati degli ordini professionali di Lombardia e Emilia-Romagna e per conto della Fnsi, testate come Famiglia Cristiana, Nigrizia, Vita, le agenzie di stampa Redattore Sociale e Euronews. Un piccola parte del mondo dell’informazione è sbarcata in Africa per ascoltare quello che gli africani hanno da dire. Tre giorni fitti di relazioni, materiali, discussioni. Dal Kenia alla Sierra Leone, dal Corno d’Africa al Congo. Con intellettuali, diplomatici e giornalisti di radio comunitarie e quotidiani locali.

“Il nostro obiettivo oggi è quello di cooordinare i nostri sforzi e lavorare per una società più giusta. La comunità Koinonia, comunità cristiana e laica, è impegnata per dare la possibilità ai poveri di diventare i padroni del proprio destino. E per noi è un segno importante che ci sia questa conferenza: il tema riafferma la fede nella capacità degli esclusi di diventare i protagonisti per combattare quella disuguaglianza che si sono trovati in eredità, per collocare in modo diverso le materie prime. In Africa ci sono conflitti dentro e fra le nazioni, e molti complici per la fornitura di armi e basi militari”.

“Uno dei grandi limiti dell’Africa è la mancanza di conoscenze tecniche – ha concluso “Kizito” -. Senza l’acquisizione di queste capacità le opportunità di sviluppo non possono essere sfruttate. Per questo è importante avere una comprensione chiara dei conflitti e di come gestire le risorse. Ecco i nostri obiettivi: identificare e riconoscere tutti i gruppi che hanno interessi legittimi; rafforzare la capacità degli esclusi di negoziare i propri interessi e sensibilizzare l’opinione pubblica; avere un approccio pragmatico e empirico tra strategie locali e esterne; generare e condividere informazioni credibili e dettagliate e infine incoraggiare i governi a far sì che chi è stato escluso possa partecipare alle decisioni. Questa è la nostra sfida”.
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