Afghanistan: ora useremo i cacciabombardieri italiani


l'Unità.it


In due diversi episodi, sono cinque i militari italiani feriti in Afghanistan. La reazione dei militari italiani è stata "immediata: nell’area sono stati anche inviati sia degli aerei della coalizione per il supporto ravvicinato che gli elicotteri italiani A 129 Mangusta.


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Afghanistan: ora useremo i cacciabombardieri italiani

In due diversi episodi, sono cinque i militari italiani feriti in Afghanistan. Nessuno è in pericolo di vita, due hanno solo escoriazioni di piccola entità. Il primo soldato è  rimasto ferito in un'imboscata in Afghanistan, circa 50 chilometri a nord di Farah. Le sue condizioni, secondo fonti del nostro contingente, "non sono gravi". Adesso si trova presso l'ospedale militare di Farah, e "verrà dimesso entro pochi giorni". Ha riportato la frattura dell'ulna del braccio destro.

Ecco le parole del contingente: "Questa mattina – riferisce il maggiore Marco Amoriello – un'unità complessa, composta da personale del 187esimo Reggimento Folgore e del Primo Reggimento Bersaglieri è stata attaccata nei pressi del villaggio di Bala Boluk, a circa 50 chilometri a nord di Farah, mentre svolgeva una operazione congiunta con le forze di sicurezza afghane per il controllo del territorio".

La reazione dei militari italiani è stata "immediata: nell'area sono stati anche inviati sia degli aerei della coalizione per il supporto ravvicinato che gli elicotteri italiani A 129 Mangusta. Data la tipologia dell'area – prosegue Amoriello – l'intervento degli aerei è stato evitato e si è preferito far intervenire gli elicotteri i quali hanno potuto supportare con le armi di bordo l'azione dei nostri militari sul terreno, favorendo dopo quasi cinque ore di scontri lo sganciamento delle nostre truppe, che hanno poi proseguito l'azione preventivamente pianificata con le forze afghane".

Qualche ora dopo però si è saputo di un altro attacco subito dai nostri militari. All'inizio si era parlato di un attacco suicida contro una nostra pattuglia, in realtà si tratta dell'esplosione di una moto imbottita di tritolo. Quattro i feriti.  E' avvenuto nel pomeriggio ad
Adraskan (circa 60 km a sud di Herat) dove la pattuglia italiana è stata attaccata con un ordigno esplosivo artigianale (Ied),
posizionato in una moto parcheggiata al margine della strada ed attivato con un congegno a distanza. I militari, insospettiti, si sono spostati nella carreggiata opposta e, con questa manovra, hanno fatto sì che l'esplosione coinvolgesse il mezzo, un blindato Lince, in maniera parziale. Nel ribaltarsi, indica il Comando di Herat, sono rimasti lievemente contusi due soldati
italiani, che sono stati soccorsi, ricoverati nell'ospedale militare di Herat e dichiarati guaribili in pochi giorni.  Altre fonti militari e della Difesa parlano invece di quattro feriti, conteggiando anche due che avrebbero riportato solo lievi contusioni senza essere ricoverati.

Il conto alla rovescia per le elezioni del 20 agosto continua così ad essere segnato dagli attacchi contro le forze Isaf in tutto
l'Afghanistan. «È lecito immaginarsi – ha commentato il comandante del contingente italiano, generale Rosario Castellano
– una escalation di tensione anche in vista di questo appuntamento che rappresenta un passo determinante per la stabilità del Paese». E negli ultimi due mesi sono raddoppiati gli atti ostili nei confronti del contingente nazionale: ad agosto è previsto il picco (ben 170). Ma, ha sottolineato il generale, questi attacchi «possono essere interpretati come un segno di debolezza perchè gli insorti si vedono negare aree che prima dominavano. Aree che attualmente sono sotto il controllo del legittimo governo afgano con il ritorno dei cittadini alla vita di tutti i giorni».

 
Quanto avvenuto oggi, ha detto da parte sua il ministro La Russa, è «l'ennesima conferma della fase estremamente pericolosa» che si sta vivendo nel Paese. Una fase, ha aggiunto, «che ho potuto verificare nella recente visita in Afghanistan dalla quale sono
emerse precise indicazioni su come rafforzare la sicurezza dei nostri soldati nelle fasi operative». In particolare, si pensa ad inviare un altro Predator (ora sono due), l'aereo senza pilota, ad usare gli aerei Tornado in funzione offensiva ed a potenziare la tutela per il militare che si trova sulla torretta del Lince.

Solidarietà al nostro contingente dalle istituzioni e dai partiti, anche in relazione al momento particolarmente difficile che si vive in Afghanistan e che sta accrescendo i pericoli per i soldati. Solo qualche giorno fa era morto un giovane soldato, Di Lisio, di soli 25 anni.

Fonte: unita.it
25 Luglio 2009

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