20 marzo 1994 – 20 marzo 2010: 16 anni senza Ilaria e Miriam


Premio Ilaria Alpi


La verità nascosta: Mariangela Gritta Grainer ricostruisce sul sito ILARIAALPI.IT 16 anni di bugie, carte false e silenzi dopo l’esecuzione di Ilaria e Miran.


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20 marzo 1994 - 20 marzo 2010: 16 anni senza Ilaria e Miriam

20 Marzo 1994 – 20 Marzo 2010. 16 anni fa a Mogadiscio in Somalia venivano barbaramente uccisi Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Due persone, due giornalisti italiani in Somalia per svolgere il proprio mestiere. Per raccontare quello che stava succedendo in quel martoriato paese.

Sabato 20 marzo 2010, l'associazione ILARIA ALPI ha portato a Milano in occasione della "XV Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie" organizzata dall'associazione Libera, uno stendardo con l'immagine di ILARIA E MIRAN. Mentre sul palco gli studenti hanno un testo scritto insieme a Giorgio e Luciana Alpi da Mariangela Gritta Grainer,  una testimonianza per ricordare Ilaria.

"Era il 20 marzo del 1994, il più crudele dei giorni: la vita di Ilaria Alpi e di Miran Hrovatin veniva stroncata a Mogadiscio in un agguato. Dopo sedici anni lunghissimi e dolorosi si sa quasi tutto di quel che accadde quella domenica di marzo e perché. Si sa che si è trattato di un’esecuzione. – scrive oggi sul sito www.ilariaalpi.it, la portavoce dell'Associazione Ilaria Alpi, Mariangela Gritta Grainer – E’ ciò che è stato confermato in tutti questi anni dalle inchieste giornalistiche, dalle commissioni parlamentari e governative che se ne sono occupate, dalle sentenze della magistratura. E’ quanto ha sostenuto il dottor Emanuele Cersosimo respingendo la richiesta di archiviazione del procedimento penale presentata dalla Procura di Roma: “…la ricostruzione della vicenda appare essere quella dell’omicidio su commissione, assassinio posto in essere per impedire che le notizie raccolte dalla Alpi e dal Hrovatin in ordine ai traffici di armi e di rifiuti tossici…venissero portati a conoscenza dell’opinione pubblica…” Sarebbe lunghissimo l’elenco degli indizi e anche delle prove che sono stati accumulati in questi anni e sorge spontaneo fare delle domande: perché alla verità giudiziaria non si è ancora arrivati? Chi non vuole questa verità e quindi giustizia e perché? Notizia recentissima: si può riaprire il processo per la morte di Ilaria e Miran. Il dottor Maurizio Silvestri ha respinto la richiesta di archiviazione avanzata dal Pm Giancarlo Amato della Procura di Roma disponendo invece l’imputazione coatta per il reato di calunnia per Ali Rage Hamed detto Jelle, testimone d’accusa chiave nei confronti di Hashi Omar Hassan in carcere da dieci anni dopo la condanna definitiva a 26 anni. Un procedimento controverso per la diversità delle sentenze (innocente colpevole) e che forse dà ragione a chi ha scritto (anche in una sentenza) che si è voluto costruire in Hashi un capro espiatorio. Ci sono testimoni che hanno dichiarato che Jelle non era presente sul luogo del duplice omicidio; Jelle non ha testimoniato al processo (era già “irreperibile”) e dunque non ha riconosciuto in aula Hashi; c’è una conversazione telefonica registrata in cui Jelle dichiara di essere stato indotto ad accusare Hashi ma di voler ritrattare e raccontare la verità. Ci sono documenti, testimonianze, informative, inchieste: un materiale enorme, accumulato in 16 anni dalle inchieste giornalistiche, della magistratura, delle commissioni d’inchiesta parlamentari e governative, che “custodisce” le prove. Cercarle con determinazione è un dovere della magistratura e delle istituzioni"

A sedici anni da quel duplice omicidio ancora verità e giustizia sono lontane. Il sito Ilaria Alpi.it come ogni anno, durante il periodo che precede l'anniversario invita tutti i propri lettori ad inviare pensieri, commenti e riflessioni, che verranno pubblicati nella sezione PER NON DIMENTICARE.

INFO: WWW.ILARIAALPI.IT
ASSOCIAZIONE ILARIA ALPI COMUNITA' APERTA
RICCIONE
0541 691640

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