Un’immagine della "Porta di Lampedusa, porta d’Europa"


Francesco Cavalli


Un monumento dedicato ai migranti, il 28 giugno scorso, è stato inaugurato a Lampedusa. Francesco Cavalli racconta: "Dal mare abbiamo visto arrivare le prime fiaccole rosse che s’intingevano nello stesso colore del cielo".


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Un'immagine della "Porta di Lampedusa, porta d'Europa"

Fermiamoci qui. Da qui è perfetto. Anche l'aria fresca di questo tramonto di Lampedusa rende l'atmosfera come magica, carica di spiritualità.
Da qui si vede bene la porta, ancora coperta dal telo verde di nyoln, siamo abbastanza vicini da fotografarla bene, ma con quel lembo di mare che ci separa e ci consente di osservare e documentare fotograficamente lo svelamento del monumento dal mare.
Avere la prospettiva di chi, la "Porta di Lampedusa, porta d'Europa" potrà osservarla arrivando nell'isola dal mare, da sud, siano essi turisti, sempre in numero crescente, siano essi i disperati, anche questi crescenti in numero specialmente in questo periodo estivo, che si affidano alle onde del mare e alla paura del mare per cercare un futuro migliore, il loro, e che trovano spesso in quest'isola il loro primo approdo.
Perché il mare fa paura, soprattutto quando lo affronti con gommoni o piccole barcarole, spesso non più in grado di navigare e mai in grado di viaggiare in sicurezza, ma che spesso, per l'ultima volta, affrontano le onde, il sole cocete, il vento che sempre soffia in mare aperto, e qui il mare è più aperto che mai.
Tante volte è successo che quelle barche traboccanti di viaggi verso la speranza, la speranza l'hanno lasciata in fondo al mare, così come la pietà. Non se ne conosce il numero esatto, oltre 11mila secondo l’Osservatorio sulle vittime dell’immigrazione di Fortress Europe i migranti del mare che in fondo al Mediterraneo hanno trovato la propria tomba. 283 quelli della notte di Natale del 1996 divenuti poi i "fantasmi di Porto Palo" che grazie al lavoro giornalistico investigativo di Giovanni Maria Bellu hanno ottenuto almeno un po' di memoria. A tutti i migranti caduti in mare è dedicata la porta-monumento realizzata da Mimmo Paladino, tenacemente voluta dall'associazione Amani, Arnoldo Mosca Mondadori, l'associazione Alternativa Giovani di Lampedusa, la comunità di Koinonia di Nairobi e che grazie alla collaborazione dell'Amministrazione Comunale di Lampedusa e di importanti altre collaborazioni e patrocini alle 20 e 35 di sabato 28 giugno e stata svelata al mare di fronte.
L'iniziativa era stata annunciata ad inizio giugno a Riccione, in occasione del Premio Ilaria Alpi, con una mostra fotografica, "Migranti", di Francesco Cocco e curata dall'associazione Amani.
La cerimonia d'inaugurazione è iniziata alle 19 con un momento di spiritualità ecumentica in multilingue e multireligiosità. Una sorta di grande cerimonia funebre della pietà, di fusione di tutte le spiritualità contenute nel mare e sotto il mare che separa l'Africa dalla Lampedusa Porta d'Europa. Poi, fiaccole alla mano, in processione dalla piazza centrale in mezz'ora di corteo la nutrita partecipazione ha raggiunto il monumento posizionato sulla scogliera chiamata Cavallo Bianco a ridosso del mare.
Dal mare abbiamo visto arrivare le prime fiaccole rosse che s'intingevano nello stesso colore del cielo. Quella spiritualità evocata nella preghiera universale pareva proprio essersi materializzata in quell'atmosfera di tramonto.
Un'instancabile Lucio Dalla, con la partecipazione di Luca Cardoni, Sandro Cerino, Mimmo Locasciulli e Marco Alemanno, ha completato l'opera di uno giornata che resterà memorabile per chi come me l'ha vissuta.
Il sole rosso africano nell'ultimo respiro del tramonto traguarda la porta, la incendia, entra ed esce dall'apertura, sì, perchè la porta è una porta aperta, e riflette lo stesso rosso nel mare di fronte a noi tingendoci dello stesso colore. Ecco la foto, fatta. Rientriamo in porto.

di Francesco Cavalli

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