Spiragli di dialogo sui migranti


L'Osservatore Romano


Accordo europeo per la riforma dell’operazione Triton ma l’Italia continua a essere isolata ·


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L’Europa raggiunge un accordo per la modifica dell’operazione Triton nel Mediterraneo, uno dei punti più controversi nella gestione dell’emergenza immigrazione. Nel vertice tenutosi ieri a Varsavia a livello di ministri degli interni è stato stabilito che tutti i paesi membri dovranno impegnarsi attivamente nei soccorsi, condividendo le responsabilità. Ciò nonostante, i porti del resto d’Europa restano chiusi e l’Italia è ancora in prima linea. Per una volta, dunque, l’Europa cerca l’intesa in un momento critico come questo, quando gli sbarchi si susseguono senza sosta. Il direttore di Frontex, Fabrice Leggeri, cui Triton fa riferimento, ha spiegato che «sarà stabilito senza ritardi un gruppo di lavoro per identificare ulteriormente ed elaborare cosa deve essere rivisto nel concetto operativo di Triton alla luce delle decisioni già raggiunte a livello politico» nel recente summit di Tallinn sul piano della Commissione. «Tutti i partecipanti hanno riconosciuto che l’Italia sta affrontando una pressione straordinaria e ha bisogno di un sostegno aggiuntivo da Ue e Frontex» si legge nella nota conclusiva del vertice di Varsavia. L’Italia «ha indicato che in caso di flussi massicci di migranti vorrebbe poterli sbarcare nei porti di altri paesi». Il gruppo di lavoro dovrà «ulteriormente valutare la situazione dopo la riunione di oggi e mettere a punto un nuovo piano operativo. Successivamente, gli stati partecipanti saranno consultati». Soddisfatto il Viminale che aveva chiesto con urgenza l’incontro di Varsavia e oggi parla di «un altro passo avanti». Il ministro dell’interno italiano, Marco Minniti, nei giorni scorsi aveva sottolineato l’urgenza di risultati concreti, chiedendo la condivisione delle responsabilità e quindi l’apertura di altri porti dove far arrivare i migranti. Si va, osservano al Viminale, verso la rinegoziazione dell’operazione Triton, «così come avevamo auspicato». L’Italia ha ottenuto in particolare il sostegno del ministro greco per le migrazioni, Ioannis Mouzalas, secondo cui le richieste «sono giuste».

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