Sostegno a Luisa Morgantini: le lettere di quattro donne israeliane


Alessandra Tarquini - Vis


Lo scorso venerdi Luisa Morgantini, Vice Presidente del Parlamento Europeo, è stata duramente contestata dalla Comunità Ebraica e dall’Associazione Italia Israele di Bologna per la sua partecipazione alla commemorazione a Caserme Rosse. Molte lettere di sostegno per l’On. Morgantini. Tra queste le firme di quattro donne israeliane.


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Sostegno a Luisa Morgantini: le lettere di quattro donne israeliane

Venerdi scorso la comunita' ebraica e l'Associazione Italia-Israele di Bologna hanno contestato la scelta del Parlamento europeo di inviare la vicepresidente Luisa Morgantini come propria rappresentante alla cerimonia di commemorazione alle Caserme Rosse dei carabinieri, dei militari e dei civili che non collaborarono con l'occupante nazista e percio' furono deportati.

Molte le manifestazioni di sostegno e di solidarietà nei confronti di Luisa Morgantini.

Vi proponiamo la lettura di quattro messaggi di donne israeliane impegnate nella costruzione della pace in Medio Oriente: Nurit Peled, Lily Traubman, Gila Svirsky e Daphna Golan

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Messaggio di sostegno di Nurit Peled a Luisa Morgantini in seguito alle vicende di Caserme Rosse di Bologna

Gerusalemme, 1 Marzo 2008

Luisa Morgantini, diversamente dalle personalità ebraiche che l’hanno diffamata, vede le persone e le identifica con le persone, non con gli stati.

Per questo lei è l’amica più autentica di Israele, perché riesce – cosa in cui le comunità ebraiche nel mondo falliscono – a capire che per salvare Israele si dovrebbe essere il più critici possibile contro i crimini commessi dal governo Israeliano e dal suo esercito – crimini che ci condannano tutti a perire – le persone che vivono qui, non di certo quelle di Bologna.

Luisa Morgantini comprende che lo Stato di Israele usa Israele usa i suoi cittadini israeliani , cosi' come coloro che opprime in Palestina, come strumenti in un gioco cinico ed assassino in cui la vita di nessuno vale nulla. Il fatto che Luisa continui a venire qui, ad incoraggiare allo stesso modo i suoi amici israeliani e palestinesi, cosciente che noi tutti siamo vittime dello spietato e corrotto regime di occupazione – è qualcosa che mi sorprende sempre.

Lei non viene accolta come meriterebbe di essere accolta. Malgrado la sua alta carica all’interno del Parlamento Europeo, nessun alto ufficiale la invita mai o la riceve secondo il protocollo. Ma Luisa non dà importanza a questo, perché a differenza dei capi delle comunità ebraiche, lei viene per le persone.

E' sempre una di noi, ha sempre tempo e pazienza e entusiasmo per noi, non dimentica mai i nostri problemi, le nostre azioni, i nostri progressi e i nostri nomi, sebbene sia sempre impegnata a cercare di fare qualcosa per i più sfortunati dell'intero pianeta.

Diversamente dalla Comunità ebraica di Bologna, che non ha mai fatto niente per alleviare il dolore delle persone che subiscono qui povertà e fame, per la sofferenza e le perdite quotidiane, Luisa Morgantini lavora da sempre per questa causa. Luisa Morgantini non ha mai guadagnato e non guadagnerà mai nulla dal suo coinvolgimento nell'inferno in cui Israele ha trasformato la terra santa, ma per lei – e sfortunatamente gli ebrei lo capiscono difficilmente- la più importante conquista è l'amore delle persone e la consapevolezza che può essere d'aiuto.

Come ebrea israeliana e come vittima dell'occupazione israeliana della Palestina, mi vergogno della Comunità ebraica di Bologna. In tutte le mie visite a Bologna, in ogni conferenza per la pace e per i diritti umani a cui ho partecipato, non ho mai visto nemmeno un rappresentante di quella nutrita comunità.

Per me l'attenzione degli italiani, il loro interesse per il luogo in cui vivo e cresco i miei figli si esprimono, sono rappresentate sono impersonate entrambe nella persona di Luisa Morgantini che sarò sempre orgogliosa di chiamare la mia stimata sorella, mio modello e mia consigliera.

Nurit Peled

Nurit Peled ha ricevuto nel 2001 dal Parlamento Europeo il Premio Sakharov per i diritti umani. E’ insegnante, traduttrice, scrittrice israeliana. La figlia di Nurit Peled e Rami El Hanan, Smadar di 13 anni, è stata uccisa in un attentato kamikaze, a Gerusalemme nel 1997.

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Messaggio di sostegno di Lily Traubmann a Luisa Morgantini in seguito alle vicende di Caserme Rosse di Bologna

Megiddo, 1 marzo 2008

Cara Luisa,

proprio oggi, giorno in cui l’esercito israeliano entra nella Striscia di Gaza, causando decine di morti, distruzione e soprattutto minando seriamente la speranza di una vita in pace per i due popoli, ho letto degli attacchi che ti sono stati rivolti dalla comunità ebraica di Bologna in occasione della commemorazione della resistenza contro il nazismo. E’ una notizia che mi ha colpito profondamente, precisamente tu, che hai sempre avuto un atteggiamento coerente, sostenendo e stimolando il dialogo a favore di una soluzione in grado di consolidare una pace giusta tra palestinesi e israeliani, tu che sei sempre stata solidale, sei senz’altro la persona più indicata per parlare in un evento come questo.

Ho pensato a Nayla che abita a Gaza, insieme alla quale su tua proposta, siamo state insignite insieme del premio come Donne dell’Anno nella città di Aosta, a come si sente lei e le persone alle quali vuole bene.

Credo che esista un profondo legame tra l’atteggiamento violento della comunità ebraica di Bologna e la mancanza di prospettive di cambiamento verso un futuro migliore per noi che abitiamo qui, cosi come esiste un profondo legame tra il tuo atteggiamento fortemente solidale e il fatto che noi siamo ancora in grado di cercare strade altre per cambiare questa terribile situazione.

Sono profondamente convinta, che le comunità ebraiche nel mondo abbiano un compito importante, ovvero quello di assumere una posizione nettamente critica contro l’occupazione, devono capire che l’appoggio cieco che danno al governo e alle politiche dell’occupazione ci conducono ad un abisso di guerra infinita.

Cara Luisa, provo una grande vergogna per ciò che e successo, un giorno di questi, quando si scriverà la storia della nostra regione, quella in cui abito e vivo, la storia di quelli che realmente hanno contribuito, tu avrai in essa senz’altro un ruolo di risalto.

Un forte abbraccio,

Lily Traubmann

* Lily Traubman ha ricevuto il Premio Donna dell’Anno 2007 dalla Regione Valle d’Aosta. Fa parte dal 1988 del gruppo delle Women in Black (Donne in Nero); ha rappresentato il kibbutz Hartzi in Peace Now, Red delle Donne per la pace, è stata nell’organizzazione e nella direzione di bat Shalom e in altre organizzazioni pacifiste.

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Messaggio di sostegno di Daphna Golan a Luisa Morgantini in seguito alle vicende di Caserme Rosse di Bologna

Gerusalemme, 1 Marzo 2008
Cara Luisa,
sono stata rattristata nel sentire che la Comunità ebraica non ti ha reso omaggio per la tua ricerca della pace e della giustizia per Israele e la Palestina. Sono triste di sentire che non vogliono ascoltare. In questi giorni, in cui una guerra senza fine e senza futuro sta continuando a ferire gli Israeliani e i Palestinesi, una voce come la tua, per i negoziati, per il riconoscimento e la comprensione reciproca, per una pace coraggiosa e giusta- la tua voce è una voce che dovrebbe essere ascoltata da tutti- comprese le comunità ebraiche nel mondo. La guerra a Gaza, l'attuale occupazione dei Territori Palestinesi, la politica di controllo e restrizioni della libertà di movimento dei palestinesi, la continua violenza – tutto questo è terribile per i Palestinesi e per gli Israeliani. Grazie per non smettere di sperare che un giorno noi -Israeliani e Palestinesi – di tutti i differenti gruppi- ci parleremo l'uno con l'altro e vivremo in Pace.
Daphna Golan

* Daphna Golan, professoressa israeliana, insegna presso la Academy-Community Partnership for Social Change – Facoltà di Legge Università Ebraica di Gerusalemme.

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Messaggio di sostegno di Gila Svirsky a Luisa Morgantini in seguito alle vicende di Caserme Rosse di Bologna

Gerusalemme, 3 Marzo 2008

Conosco Luisa Morgantini da oltre 10 anni nel contesto del mio lavoro in nome della pace tra Israele e i suoi vicini arabi.

Durante questo periodo, ho ritenuto Luisa fedele ai valori della giustizia, della verità e della ricerca della pace. Ha parlato frequentemente dell'importanza che lo Stato di Israele coesista al fianco di uno Stato palestinese, in relazioni di buona cooperazione tra loro.

Come ebrea israeliana e convinta sionista, respingo le false accuse che Luisa sia anti-semita, contro lo Stato di Isarele, o negazionista dell'Olocausto. Queste accuse non solo sono assurde, disoneste e offensive, ma danneggiano gli sforzi di quelli che hanno mantenuto le pratiche politiche ad un più alto livello di moralità.

Nonostante io non condivida tutte le riflessioni di Luisa, continuo ad apprezzare la sua voce di integrità e onestà poiché lavora per una pace giusta nel mondo e in particolare nel Medio Oriente.

Gila Svirsky

* Gila Svirsky è un’attivista israeliana per la pace e i diritti umani. Fa parte dell’associazione Women in Black, è stata direttrice esecutiva dell’organizzazione israeliana Bat Shalom e è stata tra le fondatrici della Coalizione delle Donne per una pace giusta (coalizione di associazioni israeliane e palestinesi).

*Traduzione dall'inglese verso l'italiano a cura dell'Ufficio di Luisa Morgantini; traduzione dallo spagnolo verso l'italiano a cura di Teresa Maisano.

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