Siria: strana ricerca Usa di armi chimiche


Il Mondo di Annibale


Gli Usa dicono di cercare le tracce dell’uso di armi chimiche in Siria. Ma sono credibili?


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Tempo fa la Casa Bianca fissò la sua linea rossa in Siria: “se Assad userà le armi chimiche interverremo.” Ora lavorano sui venti, sulle tracce, vogliono verificare, essere sicuri. Le brutte esperienze del passato (vedi la bufala delle armi di distruzione di massa in possesso di saddam) pesano. Ma nel deserto, per di più inaccessibile, perchè Assad non fa entrare gli ispettori, il lavoro degli americani più che la ricerca della pistola fumante sembra l’estremo, disperato tentativo di confermare che esiste una “linea rossa”. L’ultimo “allarme” (“forse in Siria è stato usato il gas Sarin!”) così più che da vera angoscia sembra fatto per rispondere alla necessità di negare che la linea rossa tracciata da Obama sia stata violata (infatti si aggiunge, “uso limitato”). Perchè? Per la mancanza di una politica e per la riluttanza ad essere coinvolti in Siria in assenza di strategie chiare. Questo spinge gli Usa a tergiversare, senza però perderci la faccia.

E in effetti, se così non fosse, già l’aver posto questa linea rossa avrebbe dovuto suonar strano. E’ un po’ come dire, “massacrateli pure con i mig, bombardate liberamente intere città e villaggi, ma non usate i gas, altrimenti noi .”. E perchè mai? Forse per rassicurare Israele, minacciata anch’essa dagli arsenali chimici siriani, non i siriani. Assad sarà stato tentato dal desiderio di verificare il vero significato della “linea rossa” americana e ora che ha fatto le sue verifiche potrebbe aver scoperto che nel deserto le linee rosse non si muovono, rimangono, ma a volte sono invisibili, sotto i forti venti che coprono tutto con la sabbia.

Fonte: http://ilmondodiannibale.globalist.it

26 aprile 2013

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