Riparte il futuro: Don Ciotti, “No a compromessi, subito legge anticorruzione”


Norma Ferrara


Oltre 200 mila cittadini chiedono di cambiare la legge sulla corruzione. E di fare presto e bene.


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ltre 200 mila cittadini chiedono di cambiare la legge sulla corruzione. E di fare presto e bene. Dopo i primi cinquanta giorni dalle elezioni del Parlamento, con un nuovo Governo appena nato,  i parlamentari che hanno aderito alla piattaforma di proposte contro la corruzione della campagna “Riparte il futuro” si sono incontrati questa mattina a Palazzo Giustiniani a Roma per dare inizio ai lavori. Un impegno che hanno preso pubblicamente sottoscrivendo la proposta di “Riparte il futuro”che mira a migliorare la legge anticorruzione varata dal precedente Parlamento, sulla quale – come ricorda nel suo intervento il presidente di Libera eGruppo Abele, Don Luigi Ciotti “sono stati fatti alcuni compromessi” che hanno bloccato l’efficacia del testo di Legge. I parlamentari  si sono riuniti oggi (mentre si decidono in altre stanze le presidenze delle commissioni parlamentari) per formare un gruppo interparlamentare che possa procedere con il primo intervento sul 416 ter: punire lo scambio fra voti e “altre utilità”. In caso di corruzione a fini elettorali (strumento utilizzato soprattutto dalle mafie per inquinare il voto), infatti, attualmente è sanzionabile il voto di scambio, solo se dietro c’è un passaggio di denaro.

A moderare l’assemblea dei parlamentari di “Riparte il futuro”  la direttrice di Rainews24 Monica Maggioni. Ad aprire i lavori il Presidente del Senato, Piero Grasso  e la Presidente della Camera, Laura Boldrini. “La corruzione – ha affermato Piero Grasso – spende risorse pubbliche,  impedisce lo sviluppo. E’ causa della mancata crescita del Paese, della disoccupazione, dell’assenza di meritocrazia. Senza contare, inoltre, i suoi costi indiretti: come il  mal funzionamento degli apparati pubblici. La corruzione, infine, alimenta il malaffare, scoraggia la partecipazione delle imprese pulite agli appalti pubblici. In questo contesto – ricorda Grasso – è facile per le mafie prendere parte alla “spartizione” di risorse che invece dovrebbero essere di tutti. Quella della corruzione è una condotta che inquina l’attività istituzionale – ricorda il presidente del Senato che aggiunge “Oggi ho convocato le commissioni permanenti del Senato, spero che questo sia il primo passo per dare avvio all’attività parlamentare su specifici temi come la corruzione  e che si possa procedere a riformare il 416 ter, come ci siamo impegnati a fare con i cittadini attraverso questa campagna. Ce lo chiede il Paese ma ce lo chiede anche l’Europa, spiega Grasso, “all’estero, in particolare, le mafie non sottoposte a pressione sui territori scelgono, infatti, la corruzione come strumento per infiltrare società e economia” .

“Il coraggio non ha bisogno di compromessi – dichiara il presidente di Libera Lugi Ciotti – bisogna scegliere da che parte stare. Le mafie usano mille strumenti, fra questi la corruzione, per inquinare la democrazia. E allora – continua Ciotti – il Paese ha bisogno del vostro impegno nel migliorare la legge anticorruzione. Che dalla base oltre 200 mila persone abbiamo scelto di confrontarsi con voi, di misurarsi con questa richiesta è un grande atto di democrazia. Alcuni anni fa furono 1 milione e duecentomila cittadini firmarono le cartoline anticorruzione che consegnammo al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Adesso quelle firme sono negli archivi della Presidenza – racconta Ciotti – e sono un grido forte che chiede di cambiare questa legge, come continuiamo a fare oggi con questa campagna”.

“Politica è servizio – ribadisce Ciotti – e con lo stesso impegno con cui è stato chiesto questo passo avanti nella lotta alla corruzione, serve tornare ad occuparsi dei beni confiscati, dei familiari delle vittime delle mafie, dei testimoni di giustizia”. Servono interventi essenziali per fare davvero la lotta alle mafie e alla corruzione – l’appello del presidente di Libera alla politica.

“Dobbiamo trasformare l’impegno dei nostri “no” – no alla corruzione, all’illegalità, alle mafie – in un impegno del “Noi”. Quella che ha inizio oggi con l’assemblea – dice rivolgendosi ai parlamentari presenti – è una assunzione di impegno nei confronti della democrazia”. Il presidente di Libera sceglie di chiudere il suo intervento con un monito alla “buona politica”. “In futuro – conclude – in Europa a rappresentarci, vi prego, non mandiamo politici che abbiano in corso processi per contatti con la mafia. Vi prego”.

“Luigi Ciotti – afferma la presidente della Camera, Laura Boldrini – ci richiama alle nostre responsabilità. 878 candidati alle ultime elezioni politiche hanno firmato la petizione e questa è già una importante battaglia culturale. Adesso dobbiamo passare ai fatti e modificare l’articolo 416 ter del codice penale”. La presidente della Camera ricorda con forza come la corruzione “toglie dalle tasche delle persone oneste e mette in quelle dei corrotti”. Un circuito che va spezzato perchè inquina tutto, dagli appalti, all’ambiente, dalla politica alla tenuta stessa della democrazia.  La politica, sino da oggi, non si è voluta far carico di questo problema. Non l’ha fatto dopo Tangentopoli, spiega la presidente, non l’ha fatto dopo il lavoro che nel ’96 fece una specifica commissione, e non l’ha fatto nell’ultima legge anticorruzione, nella quale si è scelto di non introdurre la modifica fondamentale al 416 ter. Poi il monito ai colleghi in sala.  ”Come ho detto in queste prime settimane di lavoro – conclude la presidente Boldrini – vorrei che i cittadini si innamorassero delle istituzioni. Perché questo accada la politica e le istituzioni devono cambiare. Devono lavorare con sobrietà, espellere i corrotti e i corruttori. Essere trasparenti e candidi, come il braccialetto bianco che indossiamo per modificare questa legge contro la corruzione”.

Nel corso dell’assemblea Alberto Vannucci, professore di Scienza Politica dell’Università di Pisa, ha illustrato le priorità legislative per rendere più stringenti le azioni di prevenzione e di contrasto alla corruzione, anche in relazione ai prossimi passi della campagna.  Il professore ha sottolineato, infatti, come la corruzione sia uno dei motivi principali per cui il futuro dell’Italia è bloccato nell’incertezza  Pochi paesi dell’Unione Europea vivono il problema in maniera così acuta, come evidenzia anche il rapporto Ocse sull’Italia presentato lo scorso 2 maggio. Si tratta di un male profondo, fra le cause della disoccupazione, della crisi economica, dei disservizi del settore pubblico, degli sprechi e delle ineguaglianze sociali. “Abbiamo le coordinate e conoscenze sufficienti per occuparcene – ha dichiarato Vannucci – gli indicatori necessari a capire concretamente cosa fare e come farlo. Serve la volontà politica per mettere mano alla riforma della legge, per ripristinare le norme come quella contro il falso in bilancio, il traffico delle influenze e molte altre che sono andate incontro ad una depenalizzazione di fatto, e rendono complessa l’applicazione della legge contro la corruzione”. L’ultima legge contro la corruzione – commenta –  con i termini di prescrizione che sono la metà di quelli necessari per svolgere un processo di questo tipo, ha  appesantito il carico di lavoro per i magistrati senza che questo porti a risultati efficaci (perché i processi vanno in prescrizione, ndr).

Non c’è problema più politico di questo, conclude Vannucci, non c’è questione più trasversale a livello partitico della battaglia contro la corruzione. Adesso serve che sia la politica a scegliere di affrontarlo. Un appello raccolto dai parlamentari presenti in Sala. Fra gli altri, Claudio Fava di Sel, che ha lanciato la proposta di costituire entro le prossime 24 ore un gruppo interparlamentare che si metta subito a lavoro “Per passare dalle belle e importanti parole della campagna elettorale ai fatti che chiedono i 200mila cittadini che hanno firmato e continuano a firmare la petizione di Riparte il futuro”.

Fonte: www.liberainformazione.org
7 maggio 2013

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