Quattro militari italiani feriti in Afghanistan


Rainews24


Quattro bersaglieri sono rimasti feriti nell’esplosione di un ordigno 5 chilometri a sud dell’aeroporto di Herat: non sono in pericolo di vita. I militari sono stati feriti dall’ esplosione di un ordigno rudimentale mentre erano a bordo di un ‘Lince’. I talebani rivendicano l’attentato.


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Quattro militari italiani feriti in Afghanistan

Ancora un attacco ai militari italiani in Afghanistan, dopo un luglio di fuoco costato la vita a tre paracadutisti: stavolta pero' e' andata meglio e nell'esplosione che ha investito il blindato sono rimasti feriti quattro bersaglieri che erano di ritorno da un'attivita' operativa. L'attacco e' avvenuto poco dopo le 12 locali a circa cinque chilometri a sud dell'aeroporto di Herat, la citta' dove si trova il quartier generale italiano e la maggior parte degli oltre 4.200 militari impegnati nella missione Isaf.

I quattro bersaglieri, che fanno parte della task force Centre, tornavano da un'attivita' pianificata nel villaggio di Siah Vashian, nel distretto di Herat, ad una quindicina di chilometri dalla citta': il convoglio stava attraversando la zona a sud dell'aeroporto quando e' esploso uno Ied, uno dei tanti ordigni artigianali improvvisati che infestano le strade dell'Afghanistan, gia' responsabili della morte di diversi militari italiani. Stavolta pero' 'San Lince', come lo chiamano i militari, ha retto e l'onda d'urto dell'esplosione non ha provocato grossi danni.

I quattro militari di stanza all'undicesimo Reggimento bersaglieri di Orcenico Superiore di Zoppola (Portenone), inquadrato nella brigata Ariete, hanno infatti riportato varie fratture agli arti inferiori ma nessuno e' in pericolo di vita. Uno solo e' stato sottoposto ad un intervento chirurgico nell'ospedale militare di Camp Arena, mentre le condizioni degli altri tre non destano preoccupazioni: i bersaglieri hanno potuto contattare direttamente le famiglie per tranquillizzarle.

Resta il fatto che la situazione in Afghanistan e' sempre piu' a rischio per i nostri militari. "Le minacce sono frequenti – sottolinea il ministro della Difesa Ignazio La Russa – e ogni giorno i nostri militari devono fronteggiare pericoli molto seri. Oggi pero', come in tante altre occasioni, il Lince ha fatto il suo dovere. Il guaio grosso e' che, purtroppo, altre volte non ce l'ha fatta a proteggere i nostri uomini". Contro l'esecutivo si scaglia pero' Antonio Di Pietro, secondo il quale "anche oggi come accade ormai quasi tutti i giorni, abbiamo assistito ad un attacco contro i nostri militari: avremmo dovuto esser li' per portare la pace – attacca il leader dell'Idv – e invece, ogni giorni, i nostri soldati rischiano di morire inutilmente, giacche' li si sta facendo una guerra civile e non solo una lotta al terrorismo".

L'attentato e' stato rivendicato dai talebani con un comunicato pubblicato sul loro sito internet. Nel documento il portavoce del movimento afghano Qari Yousuf Ahmadi ha sostenuto che "almeno cinque invasori sono stati uccisi verso mezzogiorno in un attacco con un rudimentale ordigno esplosivo". Parole che non hanno trovato conferma ne' da fonti italiane ne' da fonti ufficiali afghane. Lo scoppio, ha aggiunto il portavoce del movimento, "ha gravemente danneggiato il mezzo blindato su cui viaggiavano quando la pattuglia di cui facevano parte e' passata nell'area di Siyashan, nel distretto di Injeel".

Fonte: http://www.rainews24.rai.it
4 Agosto 2011

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