Premio Ilaria Alpi: i vincitori della diciassettesima edizione


Premio Ilaria Alpi


Annunciati oggi a Riccione i nomi dei giornalisti, videomaker e cineoperatori vincitori delle otto categorie del concorso dedicato all’inviata Rai.


CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+
Premio Ilaria Alpi: i vincitori della diciassettesima edizione

Riconoscimenti speciali a Bernardo Valli, Roberto Saviano, Francesco Cordio e Mario Pantoni. UniCredit premia per il valore e il coraggio la reporter camerunese Agnes Taile. Alle 21 al Palacongressi la serata di premiazione condotta da Tiziana Ferrario.

“Esserci per la verità” è lo slogan che ha guidato i 275 giornalisti partecipanti alla diciassettesima edizione del Premio Ilaria Alpi, il concorso di giornalismo televisivo dedicato alla inviata Rai uccisa in Somalia nel 1994 insieme al cineoperatore Miran Hrovatin. Dopo quattro giorni di incontri, mostre, spettacoli, “aperitivi” al tramonto e gli “Anno Zoro” alla sera, oggi a Riccione sono stati annunciati i vincitori delle otto categorie del concorso, scelti da una giuria presieduta da Italo Moretti e composta dai più famosi giornalisti italiani.

I vincitori saranno premiati alle 21 in una serata condotta da Tiziana Ferrario al Palacongressi di Riccione (via Virgilio 17). Nel corso della serata (che sarà trasmessa in diretta web su Premioilariaalpi.it e su Altratv.tv) saranno inoltre assegnati il premio alla carriera all’inviato di Repubblica Bernardo Valli; una menzione speciale a Francesco Cordio e Mario Pantoni, autori delle immagini shock sugli ospedali psichiatrici giudiziari per l’inchiesta Ergastolo bianco; il premio speciale UniCredit per il valore e il coraggio alla giornalista camerunense Agnes Taile.

A Roberto Saviano, infine, il premio speciale Ilaria Alpi.

“Ancora una volta – dice il presidente della giuria Italo Moretti – ad essere premiata è la qualità dei reportage e delle inchieste televisive presentate al Premio Ilaria Alpi. Inchieste che dimostrano come si riesca ancora a fare un giornalismo coraggioso, capace a rappresentare aspetti della realtà che spesso si vorrebbero oscurare per ragioni politiche. Un giornalismo libero e di talento, sull’esempio di Ilaria e di Miran”.

Miglior servizio da Tg

Lucia Goracci, Sotto le bombe di Ras Lanouf, Tg3 (1’)
L’avanzata delle truppe di Gheddafi nei territori della rivolta libica.

Miglior reportage breve (inferiore ai 15 minuti)
Luca Rosini,
La sanatoria: quelli della Gru, Anno zero, Rai Due, (8’)
La lotta degli immigrati che a Brescia sono rimasti sospesi per 15 giorni in protesta contro la sanatoria per colf e badanti.

Miglior reportage lungo – ex aequo

Gian Micalessin e Francesca Ulivi, Libia: i ragazzi e la rivoluzione, Mtv news, Mtv, (71’)
Cosa spinge un adolescente ad armarsi e combattere, mettendo a rischio la vita? Un parallelo tra i giovani italiani e i coetanei della sponda sud del Mediterraneo.

Domenico Iannacone e Danilo Procaccianti,
Evasori, Presadiretta, Rai Tre, (90’)
Un ritratto impietoso dell’Italia e degli italiani: in un paese in cui ogni anno si evadono dai 140 ai 150 miliardi di euro, dieci milioni di italiani dichiarano un reddito inferiore ai 6mila euro e, intanto, immatricolano 200 mila auto di lusso e quasi 600 mila barche.

Miglior reportage internazionale

Gilles Jacquier,Tunisie, la révolution en marche, France 2, (30’)
Cosa è accaduto realmente nella rivolta dei giovani tunisini? Com’è avvenuta la fine della dittatura? Un reportage sulla forza dei ragazzi nel segno della riaffermazione della democrazia.

Miglior reportage televisioni locali e web-tv

Danilo Lupo,
Manduria, caccia al tunisino sotto gli occhi della Questura, Telerama, Salento (14’)
Ronde di cittadini cercano i migranti e li riportano a forza nel centro di accoglienza e identificazione, con il silenzio complice delle forze dell’ordine.

Premio IA DOC Rai Tre
(per reportage e inchieste giornalistiche inedite)

Teresa Paoli,
Di tessuti e di altre storie, (52’)
Gli effetti della globalizzazione sulla sopravvivenza di piccoli artigiani e di intere città. Un documentario girato a Prato, dove vive la più grande comunità cinese d’Europa.

Premio Hrovatin (per telecineoperatori e videogiornalisti)

Christopher Kench, Tunisie, la révolution en marche, France 2, (30’)
La telecamera ha seguito per più di una settimana la rivolta dei giovani tunisini che ha posto fine ai 23 anni di dittatura.

Premio Giovani (per giornalisti under 33)

Martina Proietti e Giovanni Pompili, Maternità Precaria, Vanguard Italia, Current, (42’)

La denuncia delle contraddizioni di una politica che da un lato esalta l’ideologia della famiglia e dall’altro non mette in campo misure a favore di chi ha un figlio.

Premio della critica
Anna Migotto e Sabina Fedeli, Le perseguitate, Terra, Canale 5 (18’)
Voci e volti delle donne vittime di stalking, con la testimonianza di Michelle Hunziker, che ha raccontato la sua esperienza.
 
Sono stati inoltre assegnati:
Premio alla carriera:
Bernardo Valli, inviato di La Repubblica
 
Menzione speciale
Francesco Cordio e Mario Pantoni per Ergastolo bianco
 
Premio Unicredit per il valore e il coraggio

Agnes Taile, reporter camerunense
 
Premio speciale Ilaria Alpi
Roberto Saviano


Il Premio Ilaria Alpi, organizzato da Associazione Ilaria Alpi, è promosso da Regione Emilia-Romagna, Provincia di Rimini e Comune di Riccione, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica Italiana e con i patrocini di Presidenza della Camera dei Deputati, Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Commissione Nazionale italiana per l’Unesco, Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Rai – Segretariato Sociale.

In collaborazione con Rai, Fondazione Unipolis, Fondazione Carim, Hera, Block 60, Federazione Nazionale della Stampa Italiana e UsigRai, Cesvi, Flare Network, Libera Informazione, Rete degli Archivi per non dimenticare.

Con il contributo di UniCredit, Vodafone e Coop.

Per informazioni:

Premio giornalistico televisivo Ilaria Alpi, tel. 0541 691640, e-mail info@ilariaalpi.it, sito www.ilariaalpi.it

CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+

Lascia un commento