Posa della prima pietra della Casa della Pace intitolata ad Angelo Frammartino


Fondaziona Angelo Frammartino


Pubblichiamo la lettera dei genitori e della sorella di Angelo Frammartino in occasione della posa della prima pietra della Casa della Pace “Angelo Frammartino” a Caulonia (RC).


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Posa della prima pietra della Casa della Pace intitolata ad Angelo Frammartino

Le inviamo questo breve messaggio per ringraziarla per l’invito a partecipare alla cerimonia della posa della prima pietra per la realizzazione della Casa della Pace nel nostro Comune e, nel contempo, per scusarci per la nostra assenza.

Avremmo voluto essere assieme con voi in questa felice occasione, ma non ci è stato proprio possibile.

Non potevamo, comunque, privarci dalla gioia di farvi pervenire i nostri sentimenti di gratitudine per l’impegno che avete finora profuso e per quello che dedicherete in futuro, affinché possa realizzarsi quest’opera, che noi consideriamo di straordinario valore culturale per il nostro Comune.

Non potevamo nemmeno non comunicarvi la nostra gioia e la nostra speranza che la Casa della Pace sia il segno del proseguimento di un cammino di pace, di solidarietà, di non violenza già intrapreso dal nostro paese.
Avere fatto la scelta di dare alla nascente Casa della Pace il nome di Angelo è stata un’ennesima manifestazione di affetto e di amore che abbiamo ricevuto da tutta la comunità cauloniese che non ci stancheremo mai di ringraziare, per la vicinanza che, in questi anni, non ci ha mai fatto mancare e che è stata per noi di conforto per superare i momenti più difficili. Pensiamo alle donne, agli uomini, ai giovani, alle famiglie, agli insegnanti, agli studenti e alle istituzioni di Caulonia che sono impegnati quotidianamente per rendere migliore il luogo e il mondo in cui vivono, realizzando in tal modo un sogno che è appartenuto ad Angelo e che appartiene anche alla Fondazione a lui intitolata.

Ci piace vedere in questa condivisione una vicinanza ideale tra noi e voi che supera ogni distanza.

Coltiviamo la speranza che la Casa della Pace diventi un luogo d’incontro di dialogo e di confronto dal quale possano scaturire tante nuove energie da mettere al servizio per la crescita culturale, morale e civile del nostro paese e che diventi un luogo di tutti e un luogo per tutti, una palestra di uguaglianza, un laboratorio di nuove parole e di una nuova cultura fondate sulla non violenza.

La Fondazione Angelo Frammartino, che abbiamo costituito assieme con il Comune di Caulonia, la Provincia di Reggio Calabria e la Regione Calabria e altri Enti, ha fatto grandi sforzi per organizzare iniziative per diffondere la cultura della pace, della solidarietà tra tutti gli uomini, della giustizia sociale e della non violenza.

Per la Casa della Pace non possiamo non ringraziare l’ex Assessore regionale Liliana Frasca, che ha avuto l’idea della realizzazione di questa importante struttura intitolata ad Angelo e che si è tanto prodigata per l’ottenimento del relativo finanziamento.
Ringraziamo la dicoesi di Locri-Gerace che, sotto la guida spirituale di Mons. Bregantini prima e di e Mons, Morosini, ci è stata vicinissima fin dai primi momenti dell’evento di Gerusalemme.

Ringraziamo la Provincia di Reggio Calabria che, grazie all’impegno generoso e costante dell’Ass. Tucci, ci ha sempre sostenuto nel nostro sforzo.

Ringraziamo tutte le realtà associative del territorio, le scuole di Caulonia che hanno sempre aiutato la Fondazione nell’impegno per l’affermazione della cultura della non violenza.

Un particolare ringraziamento inviamo all’avvocato Campisi, Sindaco del nostro Comune il 10 agosto del 2006, al Consiglio Comunale di Caulonia, quello di oggi e quello di allora.

Un affettuoso ringraziamento indirizziamo al Sindaco Ammendolia che ha voluto questa giornata dandoci ulteriore conferma di un vicinanza che non ci è mai venuta a mancare.

Preghiamo, infine, il Sindaco Ammendolia ad estendere i nostri ringraziamenti ai Funzionari e a tutti i dipendenti del Comune che hanno sempre affiancato la Fondazione con il loro lavoro e la loro competenza.

Arrivederci.

Silvana, Michelangelo e Romina Frammartino

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