Perugia: al via i lavori dell’Assemblea dell’Onu dei Popoli


La redazione


La musica africana ha aperto uno dei più grandi appuntamenti della società civile mondiale. A partire da oggi, i racconti degli ospiti internazionali arrivati da tutto il mondo.


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Perugia: al via i lavori dell'Assemblea dell'Onu dei Popoli
La musica africana ha dato il via all’Assemblea dell’Onu dei Popoli. Uno dei più grandi appuntamenti della società civile mondiale che vedrà, a partire da oggi, venerdì 5 ottobre, alla Sala dei Notari di Perugia, i racconti degli ospiti internazionali, arrivati da tutto il mondo per partecipare ai lavori.

Dopo i saluti degli alunni della scuola elementare di Ponte Pattili, sono intervenuti i rappresentanti delle autorità umbre: Renato Locchi, Sindaco di Perugia, Giulio Cozzari, presidente del Coordinamento nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani; Rita Lorenzetti, presidente della Regione Umbria, Mons. Giuseppe Chiaretti, vescovo di Perugia. Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace, in apertura dei lavori ha sottolineato come ci sia "bisogno di rivedere la nuova politica mondiale. Con questa Assemblea – ha detto – vogliamo riflettere sulla bussola che serve per aiutarci nel cammino che stiamo facendo. I diritti umani sono i  bisogni concreti delle persone, per attuarli, per dare loro una risposta, c’è bisogno di un’agenda politica precisa. E’ una responsabilità comune. Un altro mondo è possibile, è lo slogan, ed è l’inizio di una nuova fase per sviluppare una nuova responsabilità sociale. Il linguaggio dei diritti umani può essere il nostro linguaggio comune".

Dopo qualche secondo di silenzio, che ha visto i presenti, in piedi, nella sala dei Notari per riflettere sul senso della pace, sono cominciati gli interventi. A partire da Zaw Tun, segretariato della Federazione dei sindacati birmani. "Peace – così ha esordito Zaw Tun – . In questi giorni si sente molto parlare della Birmania dei monaci che pregano, delle manifestazioni pacifiche contro il regime… I birmani sono un popolo di gente di pace, serena, che vede invece sangue e distruzione. E’ ingiusto quello che sta accadendo. Dobbiamo fare di tutto per porre fine a questo strazio. Abbiamo bisogno di pace. Peace".

La prima sessione dell’Assemblea ha affrontato il tema della sicurezza umana come alternativa alla guerra. “Dobbiamo prendere atto che nel mondo c’è un gap di sicurezza

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