Patrick: un anno in carcere


La redazione


L’8 febbraio 2020, il ricercatore egiziano Patrick Zaki veniva fermato al Cairo per «propaganda sovversiva e terrorismo». Oggi l’Italia si mobilita per lui!


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Patrick Zaki è in carcere da 365 giorni. È trascorso un anno da quando l’8 febbraio scorso è stato fermato, appena atterrato al Cairo, in Egitto, per un interrogatorio. Da quel momento, rinvio dopo rinvio è rimasto in carcere.

Era arrivato da Bologna, dove studiava e lavorava come ricercatori all’università, per trascorrere alcuni giorni con la sua famiglia. Al momento del fermo non sono state rese note le accuse. Solo dopo l’interrogatorio si è saputo che era accusato di propaganda sovversiva e terrorismo tramite alcuni post Facebook, secondo l’accusa. Nonostante la «non colpevolezza» del ricercatore sia stata dimostrata in tribunale, Patrick Zaki resta in carcere. L’ultimo rinnovo vi di 45 giorni da parte del tribunale è stato comunicato a inizio febbraio.

 

«Non sappiamo quando finirà questo incubo». Ha detto a La7 la sorella di Patrick, Marise. La donna, negli stessi giorni insieme alla sua famiglia, ha lanciato un appello affinché venga data la cittadinanza italiana al fratello.

«Abbiamo scoperto che mio fratello rischia di rimanere in carcere, un anno, due anni o forse di più. E non si sa se verrà mai scarcerato. Ciò che Patrick ci dice durante le visite è di “continuare quello che avete iniziato per rendere vicina la mia libertà”».

Le iniziative volte alla sua scarcerazione sono tantissime e da un anno non si fermano. Oggi è il giorno di «Voci per Patrick». Una maratona musicale organizzata da Amnesty International, Mei (Meeting delle etichette indipendenti) e Voci per la libertà.

Dodici ore di musica, oltre 150 artisti. Tra cui Roy Paci e Marina Rei che si susseguiranno in un grande evento online. Dalle 12 alle 24, per chiedere la sua libertà. È la più grande mobilitazione musicale organizzata per Patrick.

«Una Woodstock della musica italiana per Patrick», ci racconta Michele Lionello, direttore artistico di Voci per la Libertà.

«Il nostro obiettivo è continuare a chiedere libertà per Patrick. Sappiamo per certo che quando ha parlato con la famiglia e gli avvocati, ha palesato la contentezza di sapere che ci sono migliaia e migliaia di persone che si stanno mobilitando per lui in Italia. E continueremo a farlo, anche per accendere un faro sulla situazione dei diritti umano in Egitto. Pensando alla vicenda ancora più triste di Giulio Regeni o anche di tanti egiziani che vengono incarcerati e di cui non si sa niente».

La maratona sarà in diretta. Sui canali social di Voci per la Libertà, si alterneranno ai contributi video degli artisti quelli in diretta di persone che sono vicine alla vicenda di Patrick. Ci saranno tre suoi amici, la coordinatrice del progetto Gemma a cui Patrick stava lavorando, rappresentanti di Amnesty e delle istituzioni.

Vanity Fair
8 gennaio 2021

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