Palermo ricorda Borsellino. La sorella Rita: ora è peggio del ’92


L'Unità


Con l’agenda rossa tra le mani per commemorare il fratello Paolo ucciso il 19 luglio 1992: “Mio fratello Paolo Borsellino fermato anche da pezzi di Stato”.


CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+
Palermo ricorda Borsellino. La sorella Rita: ora è peggio del '92

Rita Borsellino. «L'attuale momento è peggiore del '92. Allora sapevano chi erano gli amici e chi i nemici. Con tutti i limiti del caso, si sapeva a chi affidare la propria fiducia. Oggi non è più così. Sappiamo che non possiamo fidarci praticamente di nessuno. Per anni ci sono state dette bugie proposte come verità. Oggi sappiamo che non c'è verità. Finora sono emersi coriandoli di verità, ma siamo ben lontani da essa. Così, la caparbietà dei magistrati che continuano a cercare la verità dei fatti, che può essere una sola non tante, è il modo più bello per raccogliere l'eredità di Paolo». Lo ha detto, tra gli applausi, Rita Borsellino, sorella di Paolo, il magistrato ucciso 18 anni fa in via D'Amelio, il 19 luglio del 1992, nel corso di un'iniziativa pubblica dell'Anm di Palermo al palazzo di giustizia.

Un'ovazione ha accolto i magistrati entrati nell'aula magna del Palazzo di Giustizia di Palermo per la cerimonia di commemorazione organizzata dall'Anm per ricordare Borsellino. Commentando l'accoglienza calorosa da parte dei manifestanti, che hanno agitato le «agende rosse» divenute il simbolo dei misteri che avvolgono l'eccidio, il procuratore di Palermo Francesco Messineo ha detto: «È molto confortante che nell'opinione pubblica ci sia questa fiducia nella magistratura e l'esortazione ad andare avanti, però non bisogna dimenticare che lavoriamo tra molte difficoltà, sia per mancanza di risorse sia per una legislazione che non sempre ci aiuta o ci agevola nelle indagini».

Il fratello. «Un pezzo dello Stato insieme alla mafia ha impedito che Paolo potesse continuare il suo lavoro. Oggi siamo qui per fare sentire il nostro sostegno ai magistrati che questa verità continuano a cercarla giorno dopo giorno. Noi siamo con loro. L'anno scorso ho chiesto a Ingroia e agli altri suoi colleghi di permettermi di potere piangere e seppellire mio fratello. Questi magistrati, facendo luce su quanto accaduto, stanno permettendo che ciò avvenga, anche se Paolo non è morto perchè è vivo nei nostri cuori». Lo ha detto Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso 18 anni fa nella strage di via D'Amelio, nel corso della manifestazione organizzata dal Comitato Scorta civica, nel piazzale antistante il palazzo di giustizia di Palermo.

'Il fresco profumo di liberta", "Con voi contro la mafia". Sono alcuni degli striscioni che sventolano da questa mattina davanti al palazzo di giustizia di Palermo per sostenere il lavoro dei magistrati. Ad organizzare la manifestazione sono stati i giovani della Scorta civica che hanno radunato davanti al tribunale un centinaio di persone che, sfidando il caldo torrido, manifestanoo con l'agenda rossa in mano, il simbolo scelto da Salvatore Borsellino, fratello di Paolo Borsellino, il giudice ucciso dalla mafia, per chiedere giustizia.

L'agenda rossa, sparita dopo l'attentato del 19 luglio 1992 in via D'Amelio, non è mai stata ritrovata. I giovani indossano una maglietta con i volti dei giudici giovani Falcone e Paolo Borsellino e la scritta 'Verità e giustizià. Proprio questa mattina l'Anm di Palermo si riunirà nell'aula magna del palazzo di giustizia del capoluogo siciliano per commemorare il giudice a 18 anni dalla sua morte.

«Diciotto anni fa, allo Stato e ai suoi cittadini onesti è stata dichiarata guerra. E come in tutte le guerre, ci sono stati tradimenti e nemici mascherati da amici. Diciotto anni dopo siamo ancora in piedi, ma vogliamo sapere chi ha vinto. Diciotto anni dopo, Palermo sarà in via D'Amelio per ricordare la strage, per commemorare Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta e per tornare a chiedere verità e giustizia. Diciotto anni dopo, Palermo non dimentica. Diciotto anni dopo, non è tutto finito». Così recita il manifesto di «18 anni dopo. Palermo non dimentica», la tre giorni, da sabato 17 a lunedì 19, di iniziative promossa da Itaca e Un'altra Storia per il diciottesimo anniversario della strage di via D'Amelio, il 19 luglio 1992. La manifestazione è stata presentata a Palermo da Rita e Salvatore Borsellino e da rappresentanti delle associazioni che hanno aderito all'iniziativa, tra le quali Addiopizzo, Arci, Centro Pio La Torre, Left, Libera.

Fonte: l'Unità

17 luglio 2010

CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+

Lascia un commento