Navi militari per bloccare i migranti


la Repubblica


Navi militari a difesa dei porti italiani e nuovi accordi con Libia e Tunisia per fermare le partenze. Il Comitato ordine e sicurezza decide nuovi interventi per regolare i flussi migratori. Altre dieci motovedette a Tripoli e nuovi accordi con Tunisi. E Conte convoca un vertice sui flussi migratori. Nella notte 47 migranti sbarcati a Pozzallo


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Le navi umanitarie vanno fisicamente fermate e barconi e barchini intercettati prima che escano dalle acque territoriali dei paesi da cui partono. 

La ripresa dei flussi migratori e il ritorno delle navi delle Ong in zona Sar libica preoccupa il ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha riunito il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che ha adottato nuove misure d’intesa con i vertici delle Forze dell’ordine, Marina militare e Guardia costiera compresi.

La ministra della Difesa Elisabetta Trenta aveva già anticipato di voler intensificare l’attività delle navi militari nel Mediterraneo. Adesso l’idea è quella di schierare le navi della Marina e della Guardia di Finanza davanti ai porti in modo da poter eventualmente sbarrare l’accesso alle navi umanitarie con migranti a bordo che, come è successo con la Sea Watch prima e con la Alex poi, hanno violato il divieto di ingresso in acque territoriali italiane. Insomma, Salvini vuole evitare che le navi delle Ong riescano comunque ad entrare nei porti e a sbarcare i migranti.
La seconda linea di intervento è quella delle partenze, l’unico modo di frenare le decine di barchini e barconi che quest’anno sono comunque riusciti a raggiungere l’Italia. Radar e pattugliamenti con aerei e navi italiane serviranno ad individuare le imbarcazioni al momento della partenza e ad avvertire in tempo reale le guardie costiere dei paesi di partenza che dovranno intervenire per fermare le imbarcazioni.
Per fare questo, ovviamente, ci vogliono uomini e mezzi, che nè Libia nè Tunisia hanno. L’Italia ha così deciso di inviare altre dieci motovedette alla Guardia costiera libica e domani aprirà una trattativa diplomatica con la Tunisia per garantire interventi della guardia costiera tunisina e per incrementare il numero dei rimpatri.


Viste le tensioni nel governo sulla gestione dei flussi migratori, il premier Giuseppe Conte ha deciso di convocare, per domani alle 19, un vertice sull’immigrazione. “Da alcune settimane stiamo assistendo a un progressivo incremento del numero di imbarcazioni che trasportano migranti, che si approssimano alle nostre coste e sollecitano un attracco ai nostri porti. Diventa pertanto urgente coordinare le iniziative le iniziative dei ministri competenti anche al fine di evitare che possano ingenerarsi sovrapposizioni o malintesi”, si legge nella lettera inviata da Conte ai ministri.

Nella notte, intanto, sono stati fatti sbarcare a Pozzallo 40 migranti, tra i quali dieci donne, arrivati a bordo di un pattugliatore della Guardia di Finanza, mentre sei o sette che avevano problemi fisici sono stati portati a Lampedusa.
Repubblica

9 luglio 2019

 

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