Mala tempora per le Chiese, a Baghdad, e pure a Gerusalemme


Paola Caridi - invisiblearabs.com


Bagno di sangue per il sequestro di fedeli nella Chiesa di Nostra Signora del Soccorso a Baghdad. A Gerusalemme l’incendio doloso di un edificio cristiano non fa notizia… Potrebbero essere stati i coloni, che avrebbero seguito la pratica nel price tag.


CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+
Mala tempora per le Chiese, a Baghdad, e pure a Gerusalemme

Finito malissimo il sequestro dei fedeli cattolici presi in ostaggio da un gruppo di armati legati ad al Qaeda, a Baghdad. L’intervento dei soldati iracheni è finito in una bagno di sangue, 37 morti, decine di feriti. E’ finito così un sequestro iniziato ieri nella chiesa della Nostra Signora del Soccorso, già colpita nel 2004 da un attentato. Un sequestro che non era diretto ai fedeli cristiani, ma che è stato il prosieguo di un azione terroristica fallita, diretta contro la Borsa di Baghdad. I terroristi avevano ucciso due delle guardie della Borsa, ma non eran riusciti a entrare nell’edificio. Sono allora scappati, sono entrati nella chiesa, lì accanto, ed è iniziato il sequestro, l’assedio delle forze irachene,  poi l’intervento (sanguinoso) per liberare gli ostaggi.

Mala tempora per le chiese, insomma. E non solo a Baghdad. Ha fatto pochissima notizia, ma a Gerusalemme  giovedì scorso c’è stato un incendio in un luogo storico, la sede della Christian Alliance a Gerusalemme ovest. Era, sino al 1948, il Palestine Bible College, ed è uno degli edifici storici della via dei Profeti, che dalla Linea Verde corre dentro Gerusalemme ovest e che ospita alcuni degli esempi architettonici della Gerusalemme alla fine dell’Impero Ottomano. Compreso il Bible College.

Sulle cause dell’incendio viene detto ancora poco, ma sembra assodato che non sia stato un incidente, si legge nel Jerusalem Post. C’è chi dice che sia stato un altro episodio del price tag, il modo in cui i coloni israeliani, negli ultimi anni, “ripagano” azioni politiche che ritengono contro di loro, soprattutto i rari e timidi tentativi delle autorità di rimuovere alcuni piccoli  avamposti illegali.

Nell’incendio della Christian Alliance di Gerusalemme ovest ci sono stati 13 contusi per inalazione di fumo. E molto imbarazzo. Non solo per l’incendio di un luogo cristiano, ma anche per le prime dichiarazioni dell’International Christian Embassy, l’associazione che raccoglie quella parte del protestantesimo che si definisce “cristiana-sionista” e che è strenua sostenitrice della politica israeliana. Evitare i retropensieri, questa è la linea. Ed è anche questo il motivo per il quale la notizia è stata – come si dice in gergo – tenuta molto, molto bassa.

Perché non si turbi l’immagine di una Gerusalemme tollerante verso tutte le religioni, proprio mentre la città è invasa di pellegrini.

Fonte: http://invisiblearabs.com

1 novembre 2010

CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+

Lascia un commento