L’Italia sostiene i bombardamenti di Israele


Flavio Lotti


Flavio Lotti: Io non ci sto! Voglio vivere in un paese che lavora per la pace e non per la guerra!


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A Palestinian boy pushes his bycicle through the rubble in an area targeted by an Israeli air strike in Gaza City in the early hours of November 15, 2012. Israel killed on November 14 top Hamas commander Ahmed Jaabari, followed by what Palestinians said were at least 60 Israeli air strikes in which several people were killed and wounded as the UN Security Council held a late night emergency meeting on escalating tensions.  AFP PHOTO/MAHMUD HAMS

Dalla parte di Israele. Il ministro degli Esteri Giulio Terzi ha deciso di schierare l’Italia a fianco dei bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza.

Ieri il ministro ha descritto la situazione con le stesse parole dei portavoce delle forze armate israeliane: “Sulla regione meridionale di Israele sono stati lanciati negli ultimi giorni 120 missili qassam con seri rischi per la popolazione”. In questo contesto di “forte tensione”, ha continuato il ministro, “Israele ha reagito eliminando il comandante di Hamas Jaabari”. “Eliminando”? Si ha usato proprio la parola “eliminando” senza alcun cenno di disapprovazione.

Nessuna parola di condanna della violenza, nessuna parola di compassione per le centinaia di morti e feriti innocenti causati da questa nuova escalation.

Il Ministro Terzi si limita a dire che “è un momento molto preoccupante” e che “è necessaria e urgente un’azione che riduca le tensioni, dia sicurezza a Israele e restituisca un minimo di tranquillità alla Striscia di Gaza”. Avete letto bene. La priorità per l’Italia è ridare sicurezza a Israele e restituire un minimo di tranquillità alla Striscia di Gaza. Un minino, mi raccomando, che di tranquillità i palestinesi di Gaza non ne abbiano troppa.

Nessun cenno alla necessità di fermare subito l’escalation. Nessun appello alle parti. L’Italia, lascia intendere il ministro, non vuole interferire con la strategia del governo israeliano.

Sono indignato! E sento il dovere di dirlo ad alta voce. Questo atteggiamento è profondamente contrario al buon senso, al diritto e alla legalità internazionale, ai valori e ai principi iscritti nella nostra Costituzione come agli interessi del nostro paese. E va cambiato. Chi non è d’accordo con il ministro degli Esteri Giulio Terzi parli forte e chiaro: L’Italia e l’Europa devono adoperarsi subito per spegnere l’incendio, non alimentarlo. La pace in Medio Oriente non ha bisogno di Terzi ma di un “Terzo” che costringa le parti a fermare l’escalation della violenza e a imboccare per davvero la via della pace, della giustizia e della riconciliazione. Diamo all’Italia una politica di pace!

Flavio Lotti

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Perugia, 16 novembre 2012

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