Lettera aperta al Presidente della Camera, on. Gianfranco Fini


Don Renato Sacco


Don Renato Sacco ricorda che la legge Bossi-Fini ha sollevato molte critiche, anche in ambito ecclesiale.
"
Evitiamo di criminalizzare tutti gli stranieri (clandestino uguale delinquente) e evitiamo di dire che tutti sono stati zitti di fronte all’immoralità della legge Bossi-Fini".


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Lettera aperta al Presidente della Camera, on. Gianfranco Fini

Signor Presidente, nei giorni scorsi Lei ha avuto parole dure nei confronti delle leggi razziali del 1938 varate da Mussolini: ‘vergogna’, ‘infamia’, ‘odiosità’. E ha poi aggiunto: “c’è da chiedersi perché la società italiana si sia adeguata, nel suo insieme, alla legislazione antiebraica e perché, salvo talune luminose eccezioni, non siano state registrate manifestazioni di resistenza. Nemmeno, mi duole dirlo, da parte della Chiesa cattolica”. 
No signor Presidente, non si preoccupi, non voglio intervenire in questo dibattito sulla ‘storia’, anche perché altre voci ben più autorevoli e documentate della mia hanno espresso sorpresa e amarezza per le sue parole. 
Certo è fondamentale non dimenticare. Guai a chi perde la memoria di ciò che è stato fatto contro la dignità umana nella storia del nostro Paese! 
Ma proprio perchè altre voci si sono già levate, mi consenta signor Presidente, di fare un riferimento che non porta tanto a valutazioni storiografiche, legate ad anni passati e, per fortuna, ormai passati.

Vorrei porre l’attenzione su una legge attuale, dei nostri giorni. 
La Legge n.189, del 30 luglio 2002, che porta anche il suo nome: la Legge Bossi-Fini. 
Sia chiaro non voglio fare paragoni e mettere sullo stesso piano questa legge con le leggi razziali. 
Ma, ciò premesso, va detto che è una legge che ha sollevato molte critiche, anche in ambito ecclesiale. 
La inviterei a prenderne nota, caso mai le fossero sfuggite. 
Solo per citare alcuni nomi: mons. Nozza direttore della Caritas Italiana, don Ciotti presidente di Libera, Mons. Dho vescovo di Alba e attuale presidente della Commissione della Pastorale Sociale dei vescovi piemontesi, padre Alex Zanotelli, missionario comboniano e direttore della Rivista Mosaico di pace promossa da Pax Christi. In sostanza il giudizio pesante sulla legge Bossi-Fini era ed è dovuto al fatto che ‘mette tra parentesi la persona: ciò che interessa è che l’immigrato lavori, non che esista come essere umano con una propria cultura. Avalla una mentalità secondo cui lo straniero deve essere merce da utilizzare. È legalmente riconosciuto finché serve al capitale, poi può essere respinto al mittente. Una legge – come ebbe a dire p. Alex Zanotelli – anticristiana”. 
E mons. Dho, scrisse a proposito di questa legge: ‘Quando il potere pubblico, anziché cercare il bene comune e in speciale modo quello dei deboli e degli ultimi, preferisce tutelare e proteggere gli interessi dei forti e potenti…, non ci si può stupire se gli stessi poteri … non si preoccupino poi delle persone come tali ma unicamente dell’utilità che se ne può ricavare’. 
Anche il sottoscritto, agli inizi di giugno 2002, aveva scritto che la legge Bossi-Fini è “disumana, oppressiva, lesiva degli inalienabili diritti dell'uomo. E soprattutto inutile”. 
C’era stata una dura presa di posizione delle segreterie provinciali di AN e LEGA. 
Nel marzo 2004 l’esponente della Lega, attuale capogruppo alla Camera, Roberto Cota, aveva scritto addirittura al mio vescovo di Novara accusando me e qualche altro prete di ‘fare politica dall’altare’. 
Perché Le dico questo? 
Perchè c’è il rischio che, parlando del passato, non si parli del presente, delle leggi immorali in vigore oggi, che come dicevo, portano anche la Sua firma. Leggi che segnano oggi, in questo Natale 2008, la vita o la morte di tante persone. 
Ne prenda nota signor Presidente, (se vuole le posso mandare una nutrita documentazione da tenere in archivio) perchè non succeda che tra qualche anno, qualcuno al Suo posto se ne esca con affermazioni del tipo: perchè la società italiana si è adeguata? Perchè anche la Chiesa non ha detto niente? 
Certo sono io il primo a dire che ci vorrebbe più coraggio, anche nella chiesa, nel denunciare ingiustizie e razzismi più o meno striscianti. 
Ma almeno evitiamo di criminalizzare tutti gli stranieri (clandestino uguale delinquente) e evitiamo di dire che tutti sono stati zitti di fronte all’immoralità della legge Bossi-Fini.

Insomma, evitiamo il pericolo reale di fare di ogni erba un fascio.

Cordiali saluti e auguri di un Santo Natale.

Cesara, 18 dicembre 2008

d. Renato Sacco, 
parroco e redattore di Mosaico di pace

(via alla Chiesa, 20 – 28891 Cesara – Vb)

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