La pace è possibile, cambiare si può!


Uno dei 200.000 in marcia


Perugia-Assisi. Io c’ero… Maria Rita Gelso racconta la sua esperienza: “La marcia allora diventa uno strumento per imparare la fatica della strada, il camminare insieme, la trasparenza di intenti, in armonia e nel rispetto dell’altro…”.


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La pace è possibile, cambiare si può!

Grazie a tutti quelli che ho avuto al mio fianco,  alle amiche che hanno diviso con me acqua, mele e biscotti, a quella bella nonnina  che trotterellava con la bandiera davanti a noi, all’indiano coi capelli lunghissimi fasciato dalla bandiera della pace, a tutti quei ragazzi coloratissimi che ci hanno creduto fino in fondo e hanno portato allegria,  agli scout arrivati da tutt’Italia con le loro canzoni, ai bambini sui pattini e in bicicletta, a quella mamma che spingeva il passeggino, al papà che teneva il suo piccolo in braccio, che si lasciava trastullare tra le fasce,  ai suonatori, alle ragazze coi colori della pace disegnati in volto, ai giovani con maschera bianca che ricordavano gli scomparsi nel Mediterraneo, al gruppo delle signore coi capelli bianchi, e ancora persone non solo a piedi ma anche in carrozzella…di tutte le età.
Il tema fondante della marcia per la pace è la pace e la fratellanza dei popoli.
Si tratta di capire cosa si intende per pace. Pace non è solo ripudio della guerra, ma rispetto dell’altro e sete di giustizia. La marcia allora diventa uno strumento per imparare la fatica della strada, il camminare insieme, la trasparenza di intenti, in armonia e nel rispetto dell’altro, il muoversi nella convinzione che le cose si
possono cambiare (il mondo si muove se noi ci muoviamo). Una marcia mossa dall’intento della pace come stile di vita sobrio, senza clamori , nel rifiuto di violenza, egoismi, indifferenza, razzismo, mafie, censure, paure, guerre.
Su tutto questo, che è l’idea portante, si innestano voci diverse SINGOLE e di GRUPPO, movimenti nati per impegno civile o contro corruzione e mafia, che diventano un coro: movimenti di non violenza, Amnesty International (Europa dove sei?), medici con l’Africa, Scout, movimento per gli scomparsi (24.000 in Italia), Legambiente, Libera, i Sindaci di tantissimi Comuni, associazioni di volontariato.
L’anno scorso c’era anche il movimento di ACQUA BENE COMUNE che sensibilizzava sul tema dell’acqua, ed ha avuto un suo riscontro… Arrivare ad Assisi è faticoso, ma all’arrivo ci coglie quella che Francesco chiamava perfetta letizia, un punto di vista diverso, perché per noi letizia è sinonimo di gioia dovuta agli affetti, alla salute, alla
realizzazione di un progetto, al benessere, mentre qui la realizzazione della vera letizia viene fuori nella capacità di accogliere e superare il rifiuto degli altri e nel resistere alle porte chiuse della vita, disposti anche al sacrificio, ma tesi alle necessità dell’altro, vigili e appassionati.
Camminando insieme si dimostra che c’è sete di pace (il numero dei presenti ogni anno aumenta e quest’anno eravamo duecentomila!), che la piazza ha un potenziale imprevedibile, e che la voce di uno se è assieme a quella degli altri diventa più potente. Ecco, ci mettiamo in cammino con una visuale diversa,  sul terreno vero delle cose.

Maria Rita Gelso 

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