La Grecia siamo noi! Siamo tutti europei!


Mobilitazione europea "We are all Greeks ! We are all Europeans!"


Appello alla mobilitazione dei cittadini europei per la Grecia e per l’Europa il 9 e il 27 giugno 2012. Noi vogliamo che la Grecia resti nell’Eurozona.


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La Grecia siamo noi! Siamo tutti europei!

Noi cittadini e cittadine d’Europa, impegnati in movimenti, forze sociali e partiti progressisti ci opponiamo al sacrificio della democrazia e della partecipazione dei popoli alle decisioni che li riguardano in nome della necessità di rassicurare i “mercati”. Siamo solidali con coloro che in Grecia, come in molti altri paesi europei,
vedono il loro futuro con angoscia e si sentono indifesi di fronte ad una crisi che pare senza prospettive. Al tempo stesso pensiamo che sia possibile ritrovare la strada della solidarietà e della coesione europea definendo un percorso realistico di uscita dalla crisi, non solo per la Grecia ma per tutta l'UE.

È un’illusione pensare che “Grexit” possa salvare l’euro e l'UE. Lo stesso vale per le draconiane misure di taglio indiscriminato della spesa pubblica, dove investimenti, spesa sociale, sprechi e malgoverno sono messi tutti sullo stesso piano, con effetti devastanti sulla vita di milioni di europei e sulle loro aspettative per il futuro.

Alla paura del futuro occorre sostituire la coesione e la democrazia sovranazionale. Il popolo greco è la prima vittima del malgoverno e della corruzione di molti politici ed attori economici, oltreché della mancanza di un vero governo europeo. Ma per porre davvero un rimedio a questo grave avvitamento, occorre che l’UE giochi una parte ben diversa rispetto a quella proposta dal duo Merkozy, dal FMI e dalla Commissione. L’UE deve scegliere se affossare se stessa e tornare a un’epoca rischiosa dei tutti contro tutti o rilanciare il progetto di un’Unione federale a partire da un governo democratico europeo, con un bilancio corrispondente alle sue ambizioni, che possa emettere eurobonds e sia responsabile di fronte al Parlamento.

Il primo, fondamentale banco di prova è cosa verrà fatto per e con la Grecia in questo delicato periodo prima delle elezioni del 17 giugno. Sta anche all’UE e ai suoi Stati membri dare un segnale positivo, subito.

La battaglia verte oggi intorno al Memorandum sottoscritto dal Governo greco, dall'UE e dal FMI. Siamo convinti che l’imposizione pura e semplice, nei termini previsti, del Memorandum così com’è, sia inaccettabile e controproducente.

Chiediamo allora che le istituzioni europee, in primo luogo, si attivino per:

1. riaprire la discussione sui punti più socialmente devastanti del Memorandum stesso;

2. definire scadenze realistiche e fattibili per la messa in atto delle riforme necessarie che non possono però continuare a scardinare lo Stato sociale, lasciando inalterate le spese militari e i privilegi della Chiesa e non ripartendone equamente i costi.

3. Lanciare subito un piano di aiuti economici e finanziari per la Grecia, basato non sui soliti progetti di infrastrutture faraonici e fallimentari , ma su un Green New Deal che descriva un percorso centrato sulla riduzione della dipendenza dalle fonti fossili, sulla riconversione ecologica della Grecia, ma anche su una dura battaglia alla corruzione e un uso efficace dei Fondi europei. Occorrono poi garanzie europee per permettere di congelare tutti i programmi di armamento, e un deciso sostegno dell'UE per ottenere dati dettagliati sui depositi greci nelle banche svizzere e di altri paesi.

Ma non basta “salvare” la Grecia. E’ l’intero progetto dell’UE che oggi è a rischio, ferito dall’ideologia neo-liberista, dall’egoismo dei governi nazionali e dall’illusione che per riportare la fiducia sia necessario smantellare lo Stato sociale e ricostruire le
frontiere. Questa ricetta, imposta non solo alla Grecia, ma anche a numerosi altri paesi dell’Europa meridionale e orientale, non funziona.

Per superare la crisi occorrono due azioni parallele.

La prima che superi la logica repressiva del “Fiscal Compact” e lo renda del tutto inoperante, attraverso il lancio, a partire dal Parlamento europeo e dalla Commissione europea, di una nuova serie di misure che ri-orientino le risorse europee verso un piano europeo di sviluppo ecologicamente e socialmente sostenibile – finanziato con la tassa sulle transazioni finanziarie, con la carbon tax e con project bonds. In secondo luogo, dobbiamo fare pace con la democrazia e
organizzare, in vista delle elezioni europee del 2014, una mobilitazione per un’Assemblea costituente, con il compito di redigere una Costituzione federale da sottoporre al giudizio dei cittadini europei tramite un referendum pan-europeo.

Non possiamo lasciare la responsabilità nelle sole mani dei governi e della Commissione europea. Il Parlamento Europeo deve riprendere l’iniziativa lanciando un urgente dibattito pubblico intorno a concrete proposte di nuove leggi per affrontare la crisi e avviando un nuovo processo costituente.

E’ ora di agire. Non c’è più tempo da perdere.

Europa, 31 maggio 2012

Primi firmatari: Monica Frassoni (presidente Verdi Europei), Nicola Vallinoto (Mfe), Pietro De Matteis (presidente, European Federalist Party), Barbara Spinelli (editorialista Repubblica), Virgilio Dastoli (presidente Cime), Francesca Lacaita (Mfe/Sel UK), Lorenzo Marsili (direttore, European Alternatives), Antonios Kouroutakis (We live in Europe) Gianni Pittella (vicepresidente del Parlamento Europeo), Flavio Lotti (coordinatore Tavola della Pace), Gennaro Migliore (responsabile esteri Sel), Brando Benifei (vicepresidente, Ecosy), Terry Reintke (portavoce, Federation of Young European Greens), Luisa
Passerini (docente già Università di Torino e IUE Firenze), Peter Oomsels (presidente, JEF Belgio), Paolo Acunzo (vicesegretario Mfe), Francesco Martone (forum politiche internazionali, Sel), Antonio Padoa Schioppa (Mfe), Yves Gernigon (presidente, European Federalist Party), Chiara Tamburini (Sel Belgio), Andrea Pisauro (Sel UK), Enrico Calamai e Damiano Torretti (Sel), Giacomo Filibeck (PD), Eliana Capretti (Mfe Napoli), Michele Ciavarini Azzi (presidente UEF Belgio), Hans Mund (founder of Citizen-E), Jean Francis Billion (Fedechoses), Domenico Rossetti di Valdalbero (SG, UEF Belgio), Paul Frix (vicepresidente UEF Belgio), Paolo Clarotti (UEF Belgio), Lamberto Zanetti (Mfe Emilia Romagna), Piergiorgio Grossi (Mfe Genova), Sandro Gozi (Responsabile politiche europee, PD), Paolo Ponzano (Mfe Roma), Roberto Di Giovan Paolo (PD), Samuele Pii (Mfe Firenze), Carla Ronga (Paneacqua), Grazia Borgna (Mfe Torino), Massimo Minnetti (Mfe Roma), Giovanni Biava (Mfe Novara), Martin Wilhelm (Citizens For Europe), Laura Quagliolo, Nando Marincione, Chiara Giunti (Alba Firenze), Carlo Ferraris, Maria Pia Bozzo (Aiccre Liguria), Enrico Cappelletti (Partito Federalista Europeo) Tullio Quaianni (SEL), Alberto Cacopardo, Roberto De Montis (Sel Liguria), Nicoletta Nanuzzato (direttore, Latinoamerica-online), Francesco La Forgia (Segretario PD Milano), Filippo Barberis (consigliere comunale Milano PD), Axel Klug (Europäische Föderalistische Partei), Tullio Quaianni (Forum internazionale SEL), Nicoletta Nanuzzato (Direttore del sito Latinoamerica), Roberto Morea (Transform!Italia)

Aderisci all'appello alla mobilitazione dei cittadini europei per la
Grecia e per l’Europa il 9 giugno 2012 e il 27 giugno 2012.

Organizzaun evento (flash mob, sit-in, pic-nic ecc.) nella tua città. Scrivi a
genova@mfe.it, tel. +39.347.0359693.
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