Je suis Paris


Stefano Corradino - Articolo21


Le luci della Tour Eiffel si spengono in segno di lutto. Facciamolo anche noi listando a lutto i nostri giornali, siti, blog, le pagine dei social.


CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+

Non è trascorso neanche un anno dall’assalto alla sede del giornale satirico di Charlie Hebdo. “Nous sommes tous parisiens” risuonava il messaggio nel mondo, affranto e sgomento per il più grave attentato terroristico dopo quello del 1961 durante la guerra d’Algeria.
Siamo tutti parigini, ripetiamo dolorosamente oggi per la tragedia ancora più sconvolgente che ha colpito la Francia, l’Europa, il mondo intero.

Mentre scriviamo le cifre della mattanza si aggiornano drammaticamente. Centosessanta morti, decine di feriti, un bilancio forse destinato ad aumentare. Otto azioni parallele compiute da cellule del terrore. Esplosioni, assassini a sangue freddo, attacchi suicidi. La gente si barrica in casa. Volano dai piani alti degli edifici le lenzuola per coprire i corpi senza vita sui bordi dei marciapiedi.
Una raffica di violenza che ha deformato i lineamenti di una città, colpendo uno stadio di calcio, un locale per concerti, le strade e le piazze nelle quali tanti cittadini trascorrevano una serata tiepida, tranquilla, spensierata.

Oggi le luci della Tour Eiffel si spengono in segno di lutto. Facciamolo anche noi listando a lutto i nostri giornali, siti, blog, le pagine dei social. Il mondo si stringa attorno a Parigi in un grande abbraccio solidale.
La comunità internazionale deve reagire coralmente con determinazione e fermezza. Ma la risposta deve essere politica, non una dichiarazione di guerra. La violenza va disinnescata, non alimentata. Populisti e destre nostrane invocano già l’”occhio per occhio, dente per dente”. Non è questa la strada. Perché è proprio quello che vuole l’Isis…

Fonte: www.articolo21.org

14 novembre 2015

CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+

Lascia un commento