In 200.000 da Perugia ad Assisi per la pace e i diritti: "Con tutte le Birmanie del mondo"


La redazione


7 ottobre 2007: successo per la diciassettesima edizione della Marcia nata nel 1961. Leggi la diretta e guarda la galleria fotografica.


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In 200.000 da Perugia ad Assisi per la pace e i diritti: "Con tutte le Birmanie del mondo"

Ore 17.00 – Si è conclusa così la diciassettesima edizione della Marcia per la pace Perugia-Assisi: le parole della nota canzone di John Lennon rivisitata dalla Banda Osiris "Give peace a chance" (Dài un'opportunità alla pace) intervallate dagli appelli di Grazia Bellini e un gruppo di amministratori locali. Il presidente della Comunità montana del Monte Subasio Giancarlo Picchiarelli, infine, ha donato ai rappresentanti internazionali una piantina di ulivo "Per far crescere l'albero della pace in ogni parte del mondo".

Ore 16.30 – Il prato della Rocca di Assisi è pieno. La gente, dopo 24 chilometri di marcia, ha ancora l’energia per ballare, mentre i tantissimi banchetti delle associazioni distribuiscono materiale informativo, ma anche bevande e cibo. Tra le altre, Libera offre bruschette con l’olio prodotto dalle terre confiscate alla mafia.

Ore 16.06 – Tonio Dell’Olio di Libera, responsabile dei rapporti internazionali, parla ai microfoni della diretta del TG3: “Per noi è una grande soddisfazione la buona riuscita di questa marcia. Per i numeri e per la qualità della partecipazione. Ed è un successo soprattutto grazie a tutti quei giovani, a tutte quelle persone che in questi mesi hanno lavorato per la buona riuscita di questa manifestazione. La gente comune è scesa in piazza assieme i tanti ospiti internazionali che siamo riusciti a fare arrivare ad Assisi. In un certo senso li abbiamo adottati a casa nostra…”.

Ore 15.50 – “La prima cosa da fare – dice da Santa Maria degli Angeli Padre “Kizito” Sesana, direttore di Nigrizia – è affermare il diritto della gente di parlare per se stessa, di scegliere. Credo che il primo passo in questa direzione sia l’educazione. Siamo molto scoraggiati, infatti, dalla politica internazionale. Prendiamo l’esempio del Darfur: c’è una guerra da 4 anni che gli interventi internazionali non hanno saputo fermare. C’è davvero la volontà di intervenire?”.

Ore 15.33 – Flavio Lotti dal palco della Rocca di Assisi: "Noi siamo qui per dire che i diritti umani sono una bussola per navigare in questi tempi difficili. I diritti umani sono una pietra, sono la pietra sui quali costruire un mondo nuovo. Non possiamo tollerare che la politica si rifiuti di ascoltare il grido di dolore del mondo. Noi siamo contro la malapolitica, ma siamo anche contro l'antipolitica. Perchè noi abbiamo bisogno di una politica attenta e disposta ad ascoltare… Di una buona politica".

Ore 15.18 – Sale la preghiera dei monaci tibetani dal palco sistemato alla Rocca di Assisi. Mentre si osserva un minuto di silenzio "per tutte le Birmanie del mondo". Poco prima la Banda Osiris aveva intonato una versione di "Give peace a chance" di John Lennon. La folla grida "Tutti i diritti umani per tutti".

Ore 15.05 – Il corteo è arrivato alla Rocca di Assisi. Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace, è alla testa del corteo insieme a Zaw Tun, segretariato della Federazione dei sindacati birmani.

Ore 14.57 – La testa del corteo sta arrivando in questo momento alla Rocca di Assisi dove si svolge la manifestazione conclusiva della Marcia.

Ore 14.37 – Don Albino Bizzotto e Lisa Clark dei Beati Costruttori di pace hanno diffuso durante la marcia l’appello “Un futuro senza atomiche” e la raccolta di firme per chiedere che l’Italia sia dichiarata “zona libera dal nucleare”. La proposta di legge d’iniziativa popolare è stata presentata alla Cassazione la settimana scorsa: servono 50.000 firme. “Bisogna affrontare alcune urgenze per cambiare qualcosa nel rapporto tra i popoli e tra uomo e natura – ha detto Bizzotto: è sì importante denunciare la violazione dei diritti ma è altrettanto importante agire per intaccare, cambiare i grandi disequilibri che ci sono nel pianeta. Una di queste azioni deve essere il “no” all’ampliamento del Dal Molin e contro la costruzione dei “caccia” militari a Camerini (Novara); l’altra è firmare perché l’Italia venga dichiarata libera da armi nucleari”. “I responsabili della politica – ha continuato – in questo momento particolare, non accettano di confrontarsi sui temi di politica internazionale con il popolo della pace…”. Il gazebo che è stato approntato in piazza Bastia per raccogliere le firme è stato regalato da un giapponese, da anni in Italia, che dopo avere ascoltato la testimonianza di una sopravvissuta alla bomba di Hiroshima, è diventato un impegnato attivista contro “il nucleare”. La Marcia sta sfilando da un'ora davanti a Santa Maria degli Angeli.

Ore 14.10 – Padre Alex Zanotelli, all’arrivo a Santa Maria degli Angeli, ha lanciato un appello: “Per la pace e i diritti – ha detto – bisogna cominciare dalle piccole cose. Il mio invito è che i Comuni che partecipano alla Marcia con i loro gonfaloni ci vengano solo se hanno votato per riconoscere l’acqua un diritto fondamentale. Se non cominciamo di qui, è inutile che poi piangiamo sull’Africa”.

Ore 14.05 – “La libertà ha bisogno del contributo di tutti – ha detto don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, appena giunto a Santa Maria degli Angeli alla testa del corteo -, cominciando dalle questioni che riguardano il nostro paese: il pizzo, l’usura, le mafie non rendono liberi”.

Ore 13.40 – La testa del corteo arriva a Santa Maria degli Angeli. "Oggi ricordiamo anche l'uccisione della giornalista Anna Politkovskaja – dice Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace -, che si batteva per la difesa della Cecenia e per dare voce a chi non ce l'ha. E poi la pace in Medio Oriente e in Birmania: un gruppo di monaci tibetani stanno marciando insieme a noi perché i media continuino a tenere accesi i riflettori sulla Birmania".

Ore 13.30 – Alla Marcia sono presenti anche i ministri Barbara Pollastrini (Pari opportunità), Alfonso Pecoraro Scanio (Ambiente) e Paolo Ferrero (Politiche sociali), oltre al segretario del Pdci Oliviero Diliberto. Alla vigilia della Marcia, durante l'Onu dei Popoli, la Tavola della pace ha fatto una richiesta ai politici: rinunciare per un giorno a rilasciare dichiarazioni e interviste per ascoltare il popolo della pace e regalare il proprio spazio ai numerosi partecipanti internazionali che vengono da situazioni drammatiche, non hanno mai voce e non vengono mai ascoltati dai media.

Ore 12.55 – A Santa Maria degli Angeli, dove stanno arrivando i primi partecipanti alla Marcia, l’associazione di Roma “Give me a smile” distribuisce a tutti una piccola mano aperta con l’invito a sorridere. “Si respira un clima di grande disponibilità tra la gente – ci racconta Nicola Perrone del Cipsi, che con il banchetto della sua associazione sta aspettando la testa del corteo a Santa Maria degli Angeli -. C’è maggiore una partecipazione bellissima, maggiore rispetto alle precedenti edizioni della Marcia”.

Ore 12.50 – Dalla piazza di Bastia Umbra – ma un po’ lungo tutta la Marcia – è andato in scena lo “Stand Up” contro la povertà e per gli obiettivi del millennio promossi dalla Campagna delle Nazioni Unite. Migliaia di partecipanti alla Marcia, dopo essersi seduti a terra, si sono alzati in piedi e hanno fatto sentire la loro voce contro la povertà: “Chiediamo più aiuti ai più poveri già dalla prossima finanziaria 2008”. Nel 2000, 189 capi di stato e di governo – spiegano i promotori dello “Stand Up” – hanno promesso di eliminare la povertà estrema entro il 2015. “I paesi ricchi e i paesi poveri si sono impegnati a raggiunere insieme gli otto obiettivi del Millennio. Anche il governo italiano si è impegnato ad aumentare gli aiuti ai più poveri, raggiungere lo 0,7% del Pil e rendere questi aiuti più efficaci. Ma le promesse non bastano”.

Ore 12.37 – “E’ un momento di grande maturazione della marcia della Pace. La scelta del tema dei “diritti umani per tutti” significa porre la persona al centro del fondamento della norma. In questo modo la persona è legge, cioè ha diritto di parola e ad avere voce. Non dimentichiamo quanti sono i conflitti armati ancora in corso nei quali quotidianamente vi sono palesi e gravi violazioni dei diritti umani”. Antonio Papisca, direttore del centro dei Diritti Umani dell’Università di Padova, sta marciando alla testa del corteo assieme ad un gruppo di suoi studenti. I primi marciatori stanno passando ora da Bastia Umbra.

Ore 12.20 – Alla Marcia è presente anche una delegazione arrivata dalla Russia per ricordare la giornalista Anna Politkovskaja, impegnata nella difesa dei diritti della Cecenia, di cui quest'anno si ricorda il primo anniversario della morte.

Ore 12.02 – Le prime stime degli organizzatori della Tavola della pace parlano di oltre 200.000 persone presenti alla Marcia. I primi gruppi stanno raggiungendo ora S.Maria degli Angeli. Il corteo della Marcia è lungo circa 15 chilometri. Oltre tre ore di tempo per percorrere il tragitto tra la testa e la coda.

Ore 11.45 – "Libertà per Myanmar". E' lo striscione che Amnesty International sta montando in cima alla Rocca di Assisi, con il ritratto di Aung San Suu Kyi, leader della Lega per la democrazia in Birmania e premio Nobel per la pace nel 1991. I partecipanti di Amnesty Intenational alla Marcia sono oltre 250 e in questo momento stanno attraversando Collestrada.

Ore 11.18 – Da Vicenza sono arrivati alla marcia quattro pullman di scout (circa 200 persone) direttamente dal quartiere che confina con l'area del Dal Molin, dove sorgerà più grande la base militare Nato. Sui loro zaini la scritta "No al Dal Molin". In marcia, ora verso Bastia Umbra, anche un centinaio di volontari dell'associazione "Amici di Angelo" di Monterotondo (Roma) in ricordo di Angelo Frammartini, il volontario cooperante di 24 anni ucciso il 10 ottobre 2006 a Gerusalemme (da Luciano Scalettari, Famiglia Cristiana).

Ore 10.55 – La Marcia, che sta raccogliendo sempre più persone, passa ora per Ospedalicchio. Anche le strade laterali al percorso sono colme di gente che si sta dirigendo verso Bastia Umbra.

Ore 10.38 – Oltre 6000 scout stanno aspettando al bivio di ponte San Giovanni. Ma sono tantissime le persone che si inseriscono nella marcia anche da altri punti. Tra centinaia di palloncini di Legambiente e i banchetti che vendono la maglia della marcia con su scritto "Cento per cento pace", c'è anche il preside di una scuola di Scampia. Il camioncino verde che apre la marcia suona "Il mio nemico" di Daniele Silvestri. Tanti anche gli universitari aderenti all'Udu. Molti i banchetti del commerciio equo & solidale lungo il percorso. Ora c'è il sole.

Ore 10. 25 – Presenti alla Marcia Franco Giordano, segretario di Rifondazione Comunista e Rosi Bindi, ministro delle politiche per la Famiglia.

Ore 10.20 – La Marcia sta arrivando a Ponte San Giovanni, 3,5 chilometri dalla partenza, dove si stanno unendo al corteo altre migliaia di persone. Tra gli striscioni, quelle della Acli "Pace, pace, pace". In questo momento, in testa al corteo, c'è don Luigi Ciotti con le ragazze e i ragazzi di Libera e molti familiari delle vittime delle mafie, che portano lo striscione "Pace e giustizia marciano insieme".

Ore 10.10 – Messaggio di Tadatoshi Akiba, sindaco di Hiroshima, alla Tavola della pace: "E’ per me un enorme piacere potermi rivolgere a voi, perché ho recentemente saputo che in Italia è appena iniziata una straordinaria mobilitazione di sindaci e cittadini contro le armi nucleari. Mi riferisco alla Campagna 'Un futuro senza atomiche'. Sono particolarmente orgoglioso del fatto che i due sindaci di Ghedi e Aviano, nei cui comuni si trovano le basi contenenti armi nucleari in Italia, siano stati i primi firmatari della proposta di Legge d’iniziativa popolare per dichiarare l’Italia 'Paese libero da armi nucleari'. Questa iniziativa è un esempio perfetto di come possiamo assumerci la responsabilità del bene comune e agire in buona fede. Tra sei mesi, questa responsabilità passerà al vostro Parlamento. Dobbiamo sperare che anche i parlamentari sentano l’urgenza di agire in buona fede; come sta facendo adesso il Parlamento della Scozia nel contrastare la decisione del governo britannico di rimodernare il sistema nucleare dei sommergibili Trident".

Ore 10.00 – "E’ con sincero piacere che accolgo il vostro invito a partecipare alla nuova edizione della marcia della pace Perugia-Assisi. Desidero esprimere la mia adesione ideale alla manifestazione consapevole di quanto sia importante porre l’attenzione di noi tutti oggi più che mai sui temi della pace, dei diritti umani, della solidarietà e del dialogo fra i popoli, del rispetto delle diverse visioni sociali credenze politiche e religiose". E' il messaggio di Franco Marini, presidente del Senato, inviato ai coordinatori della Tavola della pace Flavio Lotti e Grazia Bellini. "Sono sempre più convinto – prosegue Marini – della necessità urgente di una nuova cultura politica nonviolenta fondata sui diritti umani che sappia costruire un’altra via coraggiosa per reagire alla violenza non con odio e vendetta, ma ricercando sempre con pazienza ed umiltà il dialogo e la riconciliazione e sostenendo con fermezza e in ogni luogo in principi di libertà.giustizia e democrazia. Rammaricandomi di non poter essere presente auguro pieno successo alla manifestazione e invio a tutti gli intervenuti i miei più cordiali saluti".

Ore 9.40 – “La Focsiv, presente in Birmania da anni con i suoi volontari – spiega Sergio Marelli, direttore generale dell'organizzazione -, sfila alla Marcia in solidarietà con la popolazione civile birmana, ricordando insieme al dramma di questi giorni, i diritti negati degli altri popoli dimenticati, come la repubblica Democratica del Congo, il Ruanda, la Sierra Leone e la Liberia”.

Ore 9.05 – Perugia: la Marcia è partita verso Assisi. In apertura, Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace, ha letto il primo articolo della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo: "Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza".

Ore 8.48 – Perugia, Giardini del Frontone: lo striscione di apertura con su scritto “Tutti i diritti umani per tutti” è arrivato in testa al corteo. Lo tengono alcune decine di ragazzi scout che quest’anno festeggiano i cento anni della loro fondazione.

Ore 8.45 – Perugia, Giardini del Frontone: Quattrocento pullman organizzati da associazioni, scout, volontariato. Cento autobus portati dagli enti locali, e poi treni, auto, una biciclettata degli scout che ieri sera ha fatto tappa in piazza IV Novembre a Perugia. Si sta muovendo il popolo della pace che marcia da Perugia ad Assisi. In tanti indossano una maglietta rossa, o anche soltanto un simbolo dello stesso colore, un braccialetto, una spilla, una fascia al braccio per ricordare la lotta nonviolenta del popolo birmano.

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