Fino a un mese fa non ne conoscevo nemmeno l’esistenza


Uno dei 200.000


Questa è stata per me la prima Perugia-Assisi, poichè, ahimè, fino a un mese fa non ne conoscevo nemmeno l'esistenza, ma grazie al solerte invito a parteciparvi del mio super professore di religione ho avuto la possibilità di prendervi parte. Quando ho deciso di andare alla marcia della pace non ero molto consapevole di ciò […]


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Fino a un mese fa non ne conoscevo nemmeno l'esistenza

Questa è stata per me la prima Perugia-Assisi, poichè, ahimè, fino a un mese fa non ne conoscevo nemmeno l'esistenza, ma grazie al solerte invito a parteciparvi del mio super professore di religione ho avuto la possibilità di prendervi parte. Quando ho deciso di andare alla marcia della pace non ero molto consapevole di ciò che sarebbe significato….ma sì 25 km che vuoi che siano!, mi dicevo. Inoltre non la mia decisione era dovuta soprattutto al fatto che, andando a Perugia quel 7 ottobre, avrei potuto evitare un gravoso impegno che cadeva proprio lo stesso giorno, insomma, forse non sono proprio partita con lo spirito giusto.
Fatto sta che alle otto di mattina il nostro pullman è arrivato a destinazione, dopo un lungo viaggio di cinque ore e mezza con partenza da Trento.
Inutile descrivere l'emozione provata una volta unitesi alla folla che si accingeva a partire, inutile descrivere le sensazioni che trasmetteva quel lungo fiume variopinto di persone di cui non si riusciva a distinguere nemmeno la fine…
Non nego di avere fatto molta fatica, anzi è stata una vera e propria devastazione, tant'è, non mi vergogno a dirlo, che ho ripreso la facoltà di camminare solamente dopo due giorni a causa delle vesciche sui piedi e dei tremendi dolori muscolari. Mentre camminavo a fianco dei miei amici mi dicevo: 'Ma che cavolo ci faccio qui?', 'Ma chi me l'ha fatto fare?', ogni volta che guardavo sulla cartina il tratto che avevamo percorso fino a quel momento mi sentivo svenire : 'MA SIAMO SOLO QUI????!!!'. E non parliamo di quando si incominciava a scorgere Assisi all'orizzonte, sembrava così vicina, ma più si camminava, più sembrava allontanarsi…
Ma allora cosa mi ha fatto continuare a camminare? Cosa mi ha dato la forza? Ovvio…le persone, le migliaia di persone che mi circondavano, che camminavano insieme a me, che condividevano le mia stesse emozioni e difficoltà. Mi guardavo intorno e mi dicevo: 'Ma allora forse non è vero che è troppo tardi per cambiare le cose…insieme si può fare ancora qualcosa per migliorare questo mondo…'.
Se dal punto di vista fisico la marcia è stata distruttiva, dal punto di vista psicologico e spirituale mi ha completamente rigenerato, mi ha trasmesso una carica incredibile. Tutta quella gente era lì perchè crede ancora in una pace possibile, in un mondo dove i diritti umani non restino solo delle parole vuote, ma realtà concreta, allora se qualcuno mi chiederà se il prossimo anno parteciperò di nuovo, la mia risposta non può essere che….SI' , perchè non ho ancora smesso di sperare…

Francesca Bussola, Trento

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