Femminicidi: sei donne uccise in una settimana


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È uno stillicidio di violenza che si accanisce sulle donne: sono ormai 42 le vittime dall’inizio dell’anno, uccise dall’odio di compagni, mariti o ex. Sei nell’ultima settimana.


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È uno stillicidio di violenza che si accanisce sulle donne: sono ormai 42 le vittime dall’inizio dell’anno, uccise dall’odio di compagni, mariti o ex. Sei nell’ultima settimana. È davvero inquietante la serie di drammi degli ultimi giorni, che a partire dall’efferato assassinio della 27enne Chiara Ugolini, domenica nel Veronese, rende ancor più pesante il bilancio del Viminale aggiornato alla settimana scorsa: dal primo gennaio al 5 settembre (giorno in cui è morta Chiara), dei 186 omicidi avvenuti in Italia, in 76 casi le vittime sono state donne. Escludendo 10 di queste, tutte le altre donne sono state uccise in ambito familiare e/o affettivo. 47 hanno trovato la morte per mano del partner o dell’ex. Se si sommano le altre vittime di questa settimana, si supera il drammatico numero di 50.

A cadere in un vero e proprio agguato, questa mattina, in un parcheggio di Noventa Vicentina, è stata una giovane donna di 31 anni. L’assassino è il compagno, dal quale si stava separando, che le ha esploso contro diversi colpi di pistola. Probabilmente lei aveva acconsentito a un incontro, che si è svolto nel parcheggio dell’azienda per la quale lavorava. E invece le cose sono andate in modo diverso. l’uomo ha sparato, lasciandola ferita a morte sul selciato, e poi è scappato. La giovane era di origine nigeriana e lascia in Africa una figlia adolescente, mentre l’assassino è un uomo di 51 anni, italiano, disoccupato, con il quale la vittima era spostata dal 2018.

È un’emergenza che sembra non avere fine.

A pochi giorni dalla tragedia di Sennori (Sassari), dove un uomo ha sparato alla fidanzata ferendola gravemente per poi togliersi la vita impiccandosi, ieri ancora in Sardegna, a Quartucciu nell’hinterland di Cagliari, un uomo di 67 anni ha ucciso a coltellate la moglie 60enne, per poi consegnarsi ai carabinieri. La vittima, Angelica Salis, è stata raggiunta da diverse coltellate al collo in sala da pranzo, con un coltello da cucina. È stato lo stesso marito, Paolo Randaccio, 67 anni, a chiamare i soccorsi e i carabinieri: “Sono a casa, ho ucciso mia moglie”. La situazione tra i due era deteriorata: anche il giorno prima dell’omicidio la 60enne sarebbe uscita di casa fuggendo, inseguita dal marito, chiedendo aiuto in un bar. La coppia aveva tre figli, tutti ormai fuori casa. Struggente il messaggio che Angelica Salis aveva affidato alle sue pagine social nei giorni scorsi: “A volte la vita ti mette in ginocchio, ti fa piangere e tu pensi di non avere la forza di andare avanti – aveva scritto qualche giorno fa la vittima sui social – ma tu ricorda che c’è qualcuno che vive dei tuoi abbracci e dei tuoi sorrisi. Alzati e lotta perché la vita non è sempre facile, ma è la cosa più preziosa che possiedi”.

Mercoledì è stato arrestato per omicidio aggravato Filippo Asero, il 47enne che il giorno prima, a Bronte, aveva ucciso con trenta coltellate la moglie, Ada Rotini, 46 anni, il giorno della prima udienza per la loro separazione. Nella cittadina mercoledì sera lo si è svolta una fiaccolata contro le violenze sulle donne e in ricordo delle vittime di femminicidio organizzata dal locale Telefono Rosa e alla quale ha aderito anche il Comune. La vicenda di Ada è particolarmente triste: il matrimonio tra lei e Asero, celebrato nell’agosto del 2020, era durato meno di un anno. La violenta aggressione in cui la donna è rimasta uccisa è avvenuta davanti alla casa in cui avevano abitato insieme, alla periferia del paese etneo. Lei c’era andata per prendere degli effetti personali ed era in compagnia della sorella e dell’anziano per cui lavorava come badante, che sono rimasti ad aspettarla in auto. Segno che la donna non si aspettava di essere aggredita. L’anziano, sceso dall’auto, ha tentato di fermare l’omicida, ma è stato ferito a un braccio. Poi Asero ha tentato di togliersi la vita, rivolgendo più volte contro se stesso l’arma. A bloccarlo è stato un carabiniere fuori dal servizio, in licenza a Bronte, intervenuto dopo avere sentito urlare.

Dalla Sicilia la ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità Elena Bonetti ha commentato: “Il fenomeno della violenza contro le donne è un fenomeno aberrante che ha visto numeri aumentare durante la pandemia. È una fenomeno che va sradicato, ripudiato. Le strade sono segnate, sono tracciate. La strategia nazionale di contrasto alla violenza maschile contro le donne le individua chiaramente; su questo siamo impegnati: alleanza tra tutti i soggetti che sono coinvolti, tavoli regionali istituzionali nella città e a livello di governo che siano però il luogo di una costruzione di processi concreti di prevenzione e di protezione e di accompagnamento delle vittime per un percorso di fuoriuscita”.

E lunedì 13 settembre nella chiesa parrocchiale di Fumane, in Valpolicella, si svolgeranno i funerali di Chiara Ugolini, la 27enne uccisa domenica scorsa nella sua casa a Calmasino (Verona). Per il delitto, dai contorni non ancora chiariti del tutto, è stato arrestato un vicino di casa, Emanuele Impellizzeri, 38enne di origini catanesi, che ora è rinchiuso nel carcere fiorentino di Sollicciano con l’accusa di omicidio volontario aggravato.

Avvenire.it
10 settembre 2021

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