Difesa: Ue, paesi Onu rendano pubblico l’interscambio di armi


Asca - Agenzia stampa quotidiana nazionale


L’attuazione a livello nazionale e il suo monitoraggio sono un imperativo. Dovrebbe essere creata una unità di supporto delle Nazioni Unite per garantire che le relazioni commerciali e le possibili violazioni del trattato siano rese pubbliche immediatamente.


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Difesa: Ue, paesi Onu rendano pubblico l'interscambio di armi

Il Parlamento europeo ha invitato i Paesi aderenti alle Nazioni Unite a rendere pubblici e trasparenti gli interscambi commerciali internazionali di armi di qualsiasi genere. La risoluzione, approvata oggi dall'Assemblea Ue, ne stabilisce l'obbligo per quegli Stati che a luglio del 2012 si riuniranno a New York per negoziare il Trattato sul commercio delle armi (ATT), che siano leggere o di piccolo calibro. L'accordo, precisa Lussemburgo, prevede che ogni Paese Onu segnali periodicamente ad un'unita' speciale del Palazzo di Vetro i propri movimenti commerciali e che ogni Stato vari delle leggi nazionali ad hoc volte a garantire il rispetto della normativa. In tal senso – si legge – proprio perche' l'Ue e' il primo produttore di armi al mondo rappresentando il 30% dell'export globale, dovrebbe approfondire le proprie regolamentazioni in modo trasparente ed adeguato. Secondo il Parlamento Ue un commercio di armi non regolarizzato provoca inutili sofferenze umane e pericolosi conflitti. ''Abbiamo bisogno di un efficace trattato ATT. L'attuazione a livello nazionale e il suo monitoraggio sono un imperativo. Dovrebbe essere creata una unita' di supporto delle Nazioni Unite per garantire che le relazioni commerciali e le possibili violazioni del trattato siano rese pubbliche immediatamente'', ha dichiarato la relatrice del testo Anneli Jaatteenmaki. Ad oggi, secondo Amnesty International la comunita' internazionale non ha mai adottato strumenti legali che siano contemporaneamente globali e vincolanti in materia di commercio di armi. L'ATT dovrebbe articolarsi attorno a tre assi: sulle armi convenzionali, le munizioni, i pezzi di ricambio, gli accessori e il savoir-faire; riguardare ogni tipo di trasferimento, esportazione, importazione, compra-vendita, trasbordo, transito, prestito di armi; obbligare gli Stati membri a mettere in funzione dei meccanismi di controllo rigidi e a giocare la carta della trasparenza pubblicando dei registri dettagliati delle transazioni effettuate.

http://www.asca.it
13 Giugno 2012

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