"Chi sta fermo non cammina". Ecco i videospot della Perugia-Assisi


Elisabetta Norzi


Due spot di 30 secondi che invitano a mettersi in marcia, a camminare, a impegnarsi per la pace e i diritti. Paolo Bianchini, regista dei video per promuovere la marcia Perugia-Assisi del 7 ottobre, ci spiega come sono nati i due lavori. Vai alla videogallery e guarda gli spot. Richiedili subito all’indirizzo stampa@perlapace.it


CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+
"Chi sta fermo non cammina". Ecco i videospot della Perugia-Assisi

Due spot di 30 secondi per dire “alziamoci, camminiamo insieme, impegniamoci tutti quanti contro la povertà, per i diritti umani, per la pace”. E’ il lavoro realizzato da Paolo Bianchini, regista che ha firmato i due spot per promuovere la marcia Perugia-Assisi 2007 e per la giornata dello Stand up contro la povertà, il 7 ottobre. I due video sono nati all’interno di un percorso più vasto, che ha portato alla realizzazione di un film – un lungometraggio – sul tema della convivenza tra culture e religioni diverse e che ripercorre il rapporto tra Francesco d’Assisi e Federico II. “Il giorno, la notte e poi l’alba” – questo il titolo – verrà proiettato in anteprima a Roma il 2 ottobre in occasione della Settimana della pace, alla Casa del cinema.

Bianchini, come nascono i due spot per la marcia?
Sono nati con l’urgenza e la forza vitale di un’eruzione lavica dell’Etna, delle più furiose e spettacolari. Perché basta accendere la tv e guardare il telegiornale per avere la voglia di urlare e alzarsi, mettersi in marcia, fare qualcosa. Come si fa a non vedere l’orrore che stiamo seminando in giro per il mondo? Come non chiedersi perché le truppe italiane stanno in Afghanistan? Come non vedere l’ipocrisia delle non risposte a queste domande?

Da qui l’esigenza di “fare” e non solo guardare…

Io mi considero un cantastorie che ha voglia di urlare qualcosa, per fare conoscere, per cercare di creare una cultura sensibile a certi temi e anche per cercare di alleviare in qualche modo le sofferenze di chi è vittima. Di marce ne farei dieci al giorno. Io nasco nel campo del cinema, poi per 20 anni ho lavorato come regista pubblicitario, partecipando anche alle fasi creative delle campagne. Un giorno, dopo una settimana passata a tagliare camicie per una pubblicità su un detersivo, mi sono detto: ma quando starò per morire, chi mi ridarà indietro questo tempo, trascorso così? Ho staccato la spina del telefono e ho preso un’altra strada.

Chi ha partecipato alla realizzazione degli spot?

Gli spot nascono da un progetto, o meglio un percorso, più vasto. Insieme ad alcuni colleghi abbiamo realizzato un film che racconta l’incontro tra Francesco d’Assisi e Federico II. E’ un film contro la guerra, che parla della convivenza di culture e religioni diverse, della scintilla – accesa proprio in quel periodo – del nuovo rinascimento in Europa. Nella realizzazione di questo film sono poi state coinvolte diverse scuole, dopo un incontro organizzato ad Ancona dalla Tavola della Pace e dedicato proprio agli studenti, durante il quale presentammo un trailer del film. Da lì è nato il contatto con la Tavola della Pace e si è creata una sorta di bottega del cinema, fatta da tanti ragazzi, che poi hanno preso parte alla realizzazione degli spot, dove sono infatti protagonisti. Insieme a Paolo del Bravo, tra i più noti copy d’Italia, all’art director Francesca Schiavo e al direttore della fotografia Roberto Lucarelli, con un budget molto limitato siamo riusciti a dare vita ai due video.

Il messaggio che portate alla marcia, quindi?
Il messaggio che abbiamo voluto dare attraverso gli spot è che sentirsi meno impotenti di fronte alla povertà è possibile. Invitiamo quindi tutti quanti, più persone possibile, attraverso le immagini e alle voci di bambini, ad alzarsi, a camminare, a mettersi in marcia, in maniera anche giocosa e vitale, con l’energia vera che hanno i piccoli. 

 

Richiedi subito i videospot a stampa@perlapace.it 

CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+

Lascia un commento