Il “business” dei giornalisti sui migranti


Tomaso Bassani


L’immigrazione ci pone di fronte ad un fenomeno che va studiato e discusso ma perché alcune trasmissioni televisive trattano ossessivamente i temi legati agli stranieri?


CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+
img_4328

Il tema dei migranti e delle popolazioni che si spostano in fuga dalla guerra e dalla miseria è davvero un fatto epocale che merita di essere studiato, compreso e discusso. Talvolta, però, viene da chiedersi se tutti quelli che ne dibattono lo facciano con lo stesso spirito di ricerca della verità e di narrazione dei fatti che dovrebbe essere l’obiettivo della professione giornalistica.

A tal proposito ci chiediamo se tante trasmissioni che trattano ossessivamente questi temi lo facciano con questo fine o se, invece, gli obiettivi siano altri. Abbiamo analizzato, ad esempio, i temi dei quali si è occupata la trasmissione “Dalla vostra parte” condotta da Maurizio Belpietro e in onda su Rete4. Si tratta di una trasmissione che si ripropone di trattare “fatti del giorno su argomenti di politica, economia e cronaca”. In realtà il tema sembra essere prevalentemente uno: gli stranieri.

Il 13 gennaio la trasmissione di Belpietro, come riporta il sommario della puntata sul sito internet, si occupa del tema: “Immigrati tutelati e italiani in difficoltà abbandonati”. Il 14 dicembre, invece, la trasmissione si chiede “Sempre più porte chiuse agli italiani in difficoltà: meglio essere immigrati?”. Il resto dei temi trattati lo potete consultare attraverso questa infografica che riporta un’analisi delle ultime cento puntate comprese tra agosto e l’inizio di gennaio grazie ai sommari di ogni puntata presenti sul sito internet.

GUARDA QUI L’INFOGRAFICA: http://www.varesenews.it/2017/01/il-business-dei-giornalisti-sui-migranti/586849/

Osservando questi dati ci fa molto riflettere il tema della puntata del 23 agosto: “Immigrazione: chi ci guadagna?”.

Fonte: www.varesenews.it

18 gennaio 2017

CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+

Lascia un commento