Bella stampa!?!


L'Unità


Il problema è anche la carta stampata. Solo l’Unità ha raccontato la conferenza stampa di ieri. Ringraziamo le agenzie di stampa intervenute, le radio e i tg della Rai (Tg3, RaiNews24 e Tg1). E’ questa la drammatica situazione dell’informazione nel nostro Paese. Se non vieni non cambia, anzi peggiorerà.


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Bella stampa!?!

Diritti umani, il mondo celebra, Berlusconi no 

Il 60° anniversario della Dichiarazione di Parigi snobbato dalla destra. Il governo non ha ancora dato attuazione alla Corte penale internazionale.
Disattenzione. Impegni non attuati. Latitanza. Così il governo italiano si appresta a non ricordare una scadenza che coinvolgerà tutto il mondo: il 60° anniversario della Dichiarazione dei Diritti Umani.

Un’assenza colpevole. Un disinteresse ingiustificato e ingiustificabile. Dieci dicembre, il mondo celebra il sessantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: la «Magna Charta», dell’umanità, il documento che per la prima volta ha riconosciuto i diritti fondamentali di tutti gli esseri umani. Diritti che continuano ad essere violati, calpestati, infangati in tante parti del pianeta. Ragione in più per rinnovare un impegno. Per tenere insieme la «diplomazia degli Stati» e quella dei popoli. Dieci dicembre: il governo italiano latita. Si chiama fuori. Bassissimo profilo. Praticamente inesistente. A denunciarlo è Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della Pace, una delle organizzazioni che hanno promosso il Comitato nazionale per il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

GOVERNO LATITANTE
“L’Italia – afferma Lotti – è il solo Paese europeo che ha scelto di ignorare l’appello dell’Onu che il 10 dicembre 2007 aveva inaugurato l’Anno dei Diritti Umani e invitato tutti gli Stati ad un maggiore impegno concreto”. Invito che il governo italiano ha ampiamente disatteso. “Il fatto – rileva il coordinatore della Tavola della Pace – è ancora più grave perché l’Italia fa parte del Consiglio dei Diritti Umani dell’Onu, l’organismo che più di ogni altro ha la responsabilità di difendere e promuovere il rispetto dei diritti umani nel mondo. Per questo – conclude Lotti – l’Italia dovrebbe essere in prima linea tra i Paesi che più s’impegnano per i diritti umani”. Dovrebbe. Perché la realtà, purtroppo, è un’altra. E la realtà parla di sottovalutazione, disimpegno, ritardi nell’attuazione di impegni sottoscritti in sedi internazionali. Governo latitante. Una riprova viene dalla denuncia dei radicali. “Sono ormai passati 10 anni dall’approvazione dello statuto di Roma da parte della conferenza diplomatica che istituì la Corte penale internazionale, e cioè la prima istituzione permanente con il compito di perseguire e giudicare i responsabili di alcuni dei più gravi crimini conosciuti dall’umanità, quali il genocidio, i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità”.

IL CASO CORTE PENALE
A ricordarlo sono i deputati radicali eletti nelle liste del Pd, Rita Bernardini e Matteo Mecacci, lamentando poi la mancata attuazione ad oggi, da parte de governo italiano, dello statuto della Corte penale internazionale. “L’Italia – proseguono Bernardini e Mecacci – è stata fra i protagonisti di quella vicenda politica e diplomatica attraverso i governi, sia di centro-destra che di centro-sinistra; infatti il nostro fu il quarto Paese a ratificare lo statuto, grazie anche alla lotta instancabile del Partito Radicale e di “Non c’è Pace Senza Giustizia”. Ciononostante l’Italia oggi è ancora in difetto nel dare attuazione interna allo statuto, il che significa che non è nelle condizioni di collaborare dal punto di vista giudiziario con la Corte. Una questione che – spiegano – se continuasse a restare irrisolta, potrebbe esporre il nostro Paese al passaggio sul nostro territorio di criminali internazionali ricercati dalla Corte, che non potrebbero ad esempio essere ad essa consegnati dalle nostre autorità”. A un governo latitante fa da contraltare una mobilitazione dal basso della società civile e delle associazioni più impegnate sui temi della difesa dei diritti umani in Italia e nel mondo: 221 iniziative in 159 città, in tutte le regioni italiane: sono i numeri della Giornata nazionale d’azione per i diritti umani, che mercoledì prossimo, 10 dicembre, celebrerà in tutta Italia il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, nel segno dello slogan “Se non li difendi, te li tolgono”.

APPUNTAMENTI
Duecentouno iniziative in centocinquantanove città, in tutte le regioni italiane: sono i numeri della Giornata nazionale d’azione per i diritti umani, che mercoledì prossimo 10 dicembre, celebrerà in tutta Italia il sessantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei Diritti Umani. L’iniziativa clou della Giornata, promossa da un cartello di associazioni e comitati, si terrà di fronte alla sede della direzione generale della Rai in viale Mazzini a Roma: un sit in nel corso del quale i partecipanti potranno ascoltare la lettura della Dichiarazione Universale del 1948, della Costituzione italiana e del contratto di servizio della tv pubblica: “Cara Rai – si legge nel volantino degli organizzatori – ti chiediamo di dare voce a chi non ha voce. Ti chiediamo di illuminare la vita delle persone e di difendere i loro fondamentali diritti, qualunque sia il colore della loro pelle. Ti chiediamo di farlo tutti i giorni. Non ti chiediamo molto. Ti chiediamo solo di fare il tuo dovere di servizio pubblico”. Nonostante il disinteresse governativo.

Umberto De Giovannangeli
Fonte: l’Unità
4 dicembre 2008
 

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