Barbara Hofmann: "Non ho mai visto da un bambino organizzare una guerra"


Floriana Lenti


E’ venuta a Perugia Barbara Hofmann, nominata "Ambasciatrice di pace" dal Centro Internazionale per la Pace tra i Popoli di Assisi nel 2003, per una serata di scambio culturale italo-africana.


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Barbara Hofmann: "Non ho mai visto da un bambino organizzare una guerra"

Barbara Hofmann all’Enoteca Enonè in Corso Cavour a Perugia è stata ospite di un incontro tra la cultura africana e quella italiana. La proiezione del film “L’abbraccio di Barbara”, il documentario realizzato da Annamaria Gallone ha sciolto il ghiaccio aprendo i cuori dei partecipanti e suscitando curiosità, domande e ascolto. Il film è la storia vera di una donna che per anni è stata consulente finanziaria di banche e multinazionali; poi nel 1989, durante un viaggio in Mozambico, il paese più "minato" del mondo, ha incontrato gli orfani di guerra. Ha lasciato casa e lavoro e si è trasferita in Africa per dedicarsi a loro. E’ stata nominata “Ambasciatrice di pace” dal Centro Internazionale per la Pace tra i Popoli di Assisi nel 2003 (stesso titolo attribuito a Madre Teresa e a M. S. Gorbaciov) ed ha raccontato dei progetti  che da anni porta avanti con dedizione e impegno: “Vivo da venti anni in Mozambico. Nel 1990 ho elaborato un progetto per realizzare un Children Center a Beira. Sono altre 1500 i bambini che vivono in situazioni di vulnerabilità. Con il Centro diamo ai piccoli sostegni a livello basico (istruzione, cibo, medicine). Cerchiamo di togliere i ragazzi dalla strada invogliandoli a inserirsi nel tessuto sociale e ciò che più mi emoziona è che i collaboratori mozambichiani hanno gestito il progetto anche quando non ero presente a causa della malaria”. Barbara Hofmann ha anche fondato Asem Swiss, un’organizzazione non governativa non-profit che ha l’obiettivo di sostenere gli africani a partire dall’infanzia. “Abbiamo aperto tre scuole: una pre-scolastica, una elementare e una media. E stiamo portando avanti un progetto più a sud, dove uniamo arte e salute –spiega Barbara Hofmann- ci sono gruppi di teatro che nelle zone rurali più isolate dai mass media consentono attraverso gli spettacoli di far passare informazioni utili alla popolazione come la prevenzione dalle malattie e contemporaneamente permettendo a chi fa arte di recuperare la propria dignità con un profitto economico”. La serata ha avuto seguito con una cena interculturale afro-italiana e con la lettura di poesie del sud del mondo. Barbara Hofmann lancia un appello: “Nel 2010 si svolgeranno i campionati mondiali di football in Sud Africa, nessuno dei visitatori vada a sfruttate in modo perverso i bambini, ma si concentri sullo sport”. “Ciò che vorrei dire a tutti, conclude la Hofmann- è che noi adulti dovremmo essere più umili e ascoltare di più i bambini, perché sono una grande ricchezza. Erroneamente i grandi credono si sapere tutto. Voglio fare un esempio: non ho mai visto da un bambino organizzare una guerra”.

24 novembre 2009

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