Sudan: la guerra e la sete di potere
La guerra che da una settimana oppone due fazioni delle forze armate del Sudan si è trasformata in un disastro umanitario le cui prime vittime, come sempre, sono i civili.
La guerra che da una settimana oppone due fazioni delle forze armate del Sudan si è trasformata in un disastro umanitario le cui prime vittime, come sempre, sono i civili.
Conflitto aperto e dichiarato fra due o più stati, o in genere fra gruppi organizzati, etnici, sociali, religiosi condotto con l’impiego di mezzi militari questa è la definizione della parola “guerra”.
Siamo davanti a una guerra ibrida che mescola tutte le forme di conflittualità, compresi i ciberattacchi.
Cinque paesi hanno appena firmato un appello per dichiarare che “la guerra va evitata”. Può sembrare banale, ma se i cinque paesi in questione sono le potenze storiche dotate dell’arma atomica, tra l’altro in un momento segnato da forti tensioni internazionali, allora le cose cambiano.
La prima neve cadrà su Kabul da un giorno all’altro, e il tasso di mortalità comincerà a crescere. A morire saranno soprattutto i bambini, ma non sarà il freddo a ucciderli. Quello, al massimo, si limiterà a completare l’opera iniziata mesi o anni fa dalla malnutrizione. All’origine dell’imminente tragedia c’è […]
Alla frontiera polacca una crisi umanitaria orchestrata da Minsk.
Quando i profitti hanno la precedenza sulla democrazia.
L’Europa non rispetta l’impegno di accogliere i profughi afgani.
Non servono a fermare le persone, producono sofferenze inaudite e spingono migranti e trafficanti ad aprire altre rotte, ma nonostante questo l’Europa sta entrando in una nuova epoca dei muri.
Stavolta è toccato alla Repubblica di Guinea. Il 5 settembre un colpo di stato militare ha rovesciato il presidente Alpha Condé, di cui dopo l’arresto si sono perse le tracce.
La guerra dei giorni scorsi ha causato alla rete elettrica del territorio di Gaza danni per circa 22 milioni di dollari.
La tragedia dell’India e le responsabilità di Narendra Modi.