Ahed Tamimi, compleanno in carcere


Nena News


Iniziative a sostegno di Ahed nel giorno del suo compleanno. Processo rinviato al 6 febbraio. Rischia 14 anni di carcere.


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Ahed-Tamimi-palestina

Gerusalemme, 30 gennaio 2018, Nena News – Ad Hebron e altre località della Cisgiordania sono previste oggi e domani iniziative per chiedere la scarcerazione immediata di Ahed Tamimi in occasione del 17esimo compleanno della ragazza palestinese del villaggio di Nabi Saleh arrestata a dicembre e sotto processo per aver schiaffeggiato due soldati israeliani davanti la sua abitazione.

A metà gennaio i giudici militari israeliani hanno deciso che Ahed Tamimi resterà in carcere per tutta la durata del processo che doveva proseguire con una nuova udienza domani, nel giorno del compleanno della ragazza. Il procedimento penale è stato rinviato e riprenderà il 6 febbraio.

Contro la ragazza sono stati presentati ben 12 capi di accusa e, legge militare israeliana alla mano, Ahed Tamimi rischia una condanna fino a 14 anni di carcere. Una sentenza così dura è improbabile, grazie anche alla campagna internazionale a favore della ragazza palestinese che vede in prima  linea anche Amnesty Internationale e Human Rights Watch, ma la 17enne rischia comunque una pena molto pesante se messa in relazione ai “reati” che le vengono contestati.

Da segnalare che nei giorni scorsi l’ex ambasciatore israeliano negli Usa, Michael Oren, ora uomo politico e parlamentare, ha avviato con altri una campagna contro la famiglia Tamimi, arrivando a sostenere che la loro non sarebbe una protesta genuina contro l’occupazione militare israeliana ma una messinscena volta ad “ingannare” l’opinione pubblica internazionale mediante “l’uso” attori ed attrici dalle sembianze “occidentali e non palestinesi”, come Ahed Tamimi, di carnagione chiara, con i capelli rossi e senza velo. Una congettura che la famiglia Tamimi e i palestinesi hanno respinto ed etichettato come “razzista” e frutto dei pregiudizi di Michael Oren.

Intanto sul piano diplomatico cerca di far sentire la sua voce l’Autorità nazionale palestinese. L’Anp, attraverso il ministro degli esteri Riad al Malki, ieri ha fatto sapere che a febbraio chiederà al Consiglio di Sicurezza di valutare la piena adesione della Palestina all’Onu.

Chiederà inoltre protezione internazionale per il popolo palestinese sotto occupazione israeliana e non esclude di portare davanti alla Corte internazionale di giustizia il “Piano del secolo”, la presunta proposta di pace di Donald Trump per il conflitto israelo-palestinese, in risposta al riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele fatto il 6 dicembre dalla Casa Bianca.

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