A Ginevra parte il dialogo sul nucleare iraniano


Emma Mancini - nena-news.globalist.it


Oggi Teheran incontra il 5+1 con l’obiettivo di alleggerire le sanzioni. Israele, convitato di pietra, continua a premere per evitare qualsiasi concessione al nemico Iran.


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Al via oggi i negoziati tra Iran e 5+1 sul programma nucleare di Teheran. A Ginevra presenti i rappresentanti del governo iraniano, di Stati Uniti, Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia e Germania.

Un passo importante che, dopo l’incontro all’Assemblea Generale dell’Onu di fine settembre, pone fine a trent’anni di stallo diplomatico tra Teheran e Occidente. Obiettivo del nuovo esecutivo guidato dal moderato Rowhani è l’allentamento delle sanzioni internazionali che da anni stanno strozzando l’economia del Paese. Da parte loro, i poteri occidentali puntano al “controllo” del programma nucleare iraniano, per evitare che il processo di arricchimento dell’uranio porti l’Iran al possesso dell’atomica. Un’accusa sempre respinta dai governi iraniani: il programma è volto a fini pacifici ed energetici.

Convitato di pietra a Ginevra è Israele, impegnato da mesi a fare pressioni su Washington perché non prenda la strada del dialogo con Teheran. Ieri a poche ore dall’incontro in Svizzera, il gabinetto di sicurezza israeliano ha avvertito la comunità internazionale: “Nessun accordo parziale che non sia diretto allo smantellamento completo del programma nucleare iraniano”.

“L’Iran è convinto di poter procedere con concessioni cosmetiche che non gli impediranno di sviluppare armi nucleari”, si legge nel comunicato del gabinetto di sicurezza che teme l’allentamento di sanzioni necessarie, secondo Tel Aviv, a limitare “la minaccia iraniana”.

Il governo Netanyahu non si fida del nuovo volto moderato di Teheran, che negli ultimi mesi ha portato ad aperture storiche, non solo a livello internazionale, ma anche interno. Ma Israele ha bisogno della minaccia iraniana per assicurarsi consenso interno. Tanto da sbandierare lo spauracchio di un intervento armato contro il programma nucleare iraniano in solitaria. Nel suo discorso all’Onu, Netanyahu è stato chiaro: se l’Occidente non intende prendere provvedimenti, sarà Israele ad agire unilateralmente. Una dichiarazione che è lo specchio della distanza crescente tra governo israeliano e amministrazione Obama, impegnata da anni ad arginare gli spiriti bellici di Tel Aviv con una mano, mentre con l’altra continua a garantire finanziamenti a pioggia alle forze militari israeliane.

Fonte: Nena News

15 ottobre 2013

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