“A Fondi si gioca la partita della lotta alla Mafia in Italia”. Intervista a Walter Veltroni


Santo Della Volpe - articolo21.org


Veltroni sottolinea: "Solo se da parte dell’informazione e della cultura ci sarà la pressione tipica dell’articolazione della società civile si potrà vincere questa battaglia a Fondi e più in generale la battaglia contro le mafie".


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“A Fondi si gioca la partita della lotta alla Mafia in Italia”. Intervista a Walter Veltroni

"Lo scioglimento del Consiglio Comunale di Fondi è importante per l’Italia: qui si gioca una partita importante per il nostro Paese nella lotta alla mafia, perché se  a Fondi non si scioglie l’amministrazione, la mafia ha vinto”. E’ chiaro  Walter Veltroni  quando parla nella piazza di Fondi (in provincia di Latina), gremita di centinaia di persone che hanno avuto il coraggio di sfidare l’amministrazione comunale che ha fatto serrare il nuovo Municipio per non farvi tenere la manifestazione del PD, che ha mandato i vigili urbani a controllare e riferire. E’ chiaro che qui si sta giocando una partita di rilievo nazionale:ed ancor di più ce lo conferma Veltroni, quando, accogliendo la  proposta di  Articolo21 di far accendere su Fondi i riflettori dell’informazione nazionale e del mondo della cultura, del Cinema e del Teatro, sottolinea:”è una proposta che non solo condivido e sottoscrivo, ma che  vorrei rilanciare.

Solo se da parte dell’informazione e della cultura ci sarà la pressione tipica dell’articolazione della società  civile ,si potrà vincere questa battaglia a Fondi  e più in generale  la battaglia contro le mafie. E’ di grande importanza, e quindi ringrazio chi si sta occupando di Fondi, che la stampa nazionale  e le Tv non solo locali, facciano conoscere la realtà di Fondi che è ben illustrata dalla relazione del prefetto che ha chiesto lo scioglimento del Consiglio Comunale e che emerge dall’inchiesta della Direzione  nazionale antimafia”.

Eppure in passato c’è stato un grave deficit di informazione su Fondi. Basti pensare alla vicenda dell’omicidio di Don Cesare Boschin, il parroco di  Borgo Montello, vicino Latina, ucciso nel 1995, ma del quale si riscoprono solo ora i retroscena, il possibile movente, nei rifiuti tossici che si accumulavano davanti alle sue finestre, nella discarica  di Borgo Montello. C’è voluta la denuncia recente di Don Ciotti per riparlare sui giornali di quell’omicidio. Tutti silenziosi per anni, i giornali nazionali, su Fondi (tranne l’Unità ed il Tg3); ora, sull’onda delle polemica politica, delle interrogazioni parlamentari dei senatori Vita e Zanda del PD, dell’iniziativa di Walter Veltroni, come sua prima uscita pubblica dopo l’ingresso nella Commissione  Antimafia, si torna a parlare di Fondi, snodo particolare della lotta contro la  mafia:” perché qui” ci dice Veltroni,”si gioca la partita della legalità e della credibilità dello Stato  nella lotta alle mafie.

Da un anno ormai, dall’8 settembre del 2008,il prefetto di Latina ha chiesto lo scioglimento del Consiglio Comunale per gravi infiltrazioni mafiose –camorriste, ma il governo,il presidente del Consiglio,non ha fatto nulla, rimandando sempre ogni decisione, perché  questo è un posto che è un importante serbatoio di voti della Pdl. Eppure nei 19 faldoni che accompagnano la richiesta del prefetto di Latina, appaiono evidenti i rapporti criminali diretti tra uomini politici ed amministratori del comune di Fondi con importanti Boss della camorra”.

Ma il presidente del Consiglio ha detto che nessun assessore o amministratore ha ricevuto avvisi di garanzia…
“Ma nella legge  non si parla di avvisi di garanzia o altri provvedimenti per sciogliere il Consiglio Comunale.  Basta la relazione del Prefetto e da’altra parte si è agito così per tanti altri comuni sciolti per infiltrazioni mafiose.  Qui non succede ulla perché ci sono legami politici stretti tra amministratori locali e ministri dell’attuale governo che si oppongono allo scioglimento. Qui non si interviene per ragioni politiche precise”.

Eppure il 6 luglio scorso la Direzione  nazionale antimafia, in una clamorosa operazione, ha fatto arrestare  17 persone , tra i quali ex assessori e consiglieri comunali della giunta retta dall’attuale sindaco Luigi Parisella (della PdL). Veltroni, apre una cartellina ed estrae un ritaglio di giornale dei giorni successivi l’arresto dell’ex assessore  ai lavori pubblici che ha ammesso l’appoggio elettorale dei boss camorristi “casalesi”:”In questa dichiarazione virgolettata l’ex assessore  afferma di conoscere  la provenienza di quei voti della camorra, dice di non averli presi in considerazione per la frenesia della campagna elettorale e per l’effetto della cocaina. Non ci sono parole da aggiungere. Ma io voglio dire ai cittadini di Fondi ed anche agli esponenti puliti ed onesti della PdL che qui e nella lotta alla mafia, non si può stare in mezzo: o si sta dalla parte della magistratura, delle forze dell’ordine, della società civile che lotta per la legalità,oppure si sta dalla parte della mafia. Non si combatte l’illegalità e la criminalità mafioso a giorni alterni o cercando compromessi. La battaglia per lo scioglimento del consiglio comunale di Fondi non è una battaglia di parte. O vince l’Italia o vince la mafia. A tutti chiediamo quindi di mettersi dalla parte dell’Italia che lotta contro la mafia, quindi Berlusconi ha il dovere di favorire lo scioglimento dell’amministrazione di Fondi”.
Anche l’associazione dei prefetti italiani ha chiesto che si dia seguito alla richiesta del prefetto di Latina…
“ Certo, perché altrimenti le conseguenze sarebbero devastanti per tutti i prefetti che si battono, soprattutto nelle regioni più colpite dalla tragedia delle mafie . Sarebbe una delegittimazione dello Stato, delle istituzioni e quindi una vittoria delle mafie: qui si è arrivati all’assurdo  che rischia di essere messo sotto  inchiesta il prefetto autore della denuncia . Pensi cosa succederebbe  in futuro se questo avvenisse. Quale  prefetto vorrebbe assumersi la responsabilità di prendere iniziative contro Comuni infiltrati dalla Mafia?”

Ci sono poi i ritardi della politica nel far pulizia: i ritardi della magistratura,delle procure di Latina e Frosinone, se è vero,come è vero,che sin dal  1996 le indagini e le denuncie di un pentito hanno messo in risalto le infiltrazioni mafiose- camorriste nella costruzione della terza corsia dell’autostrada Roma-Napoli, nel mercato ortofrutticolo di Fondi (il più grande d’Europa),nel traffico di cocaina e nelle mazzette date ai politici e da questi nella raccolta di voti per le elezioni locali e nazionali ( qui in provincia di Latina, la destra ha un importante serbatoio di voti).

“C’è ancora l’illusione  che le mafie siano rinchiuse nel recinto di alcune regioni del Sud, che al confine  regionale tra Campania e Lazio si fermino i loro interessi. Togliamocelo dalla testa” conclude Veltroni,” Le mafie sono un problema nazionale. Per questo qui si gioca una partita che va oltre Fondi: chiedo ai colleghi politici se c’è già ora e se  verrà un giorno una generazione di politici che sappia dire di no ai voti mafiosi, ai pacchetti di voti portati in dote. Se si sapranno sciogliere quei legami per poter dire di no, dopo, alle loro richieste, ai loro interessi. Perché oggi le mafie si sono trasformate, hanno cambiato pelle, i figli o nipoti dei boss sono diventati professionisti che fanno affari, comprano alberghi, impongono revisioni di piani regolatori, devastano le coste con la cementificazione, condizionano l’economia e quindi, come in un circolo vizioso, le lezioni politiche. Lo Stato allora ha il dovere di stare dalla parte di chi combatte questi legami e questi affari illeciti, dalla parte dei prefetti che intervengono per la legalità. Se non si da questo segnale la mafia percepisce subito,immediatamente, d’avere degli spazi. Ed allora tutti noi saremmo ancora più in pericol,. A partire dagli imprenditori sino a tutta la società civile: ed al ministro Maroni ,che è venuto in Commissione Antimafia a dire che lui ha fatto la sua parte, che non basta fare la faccia feroce  nei confronti degli immigrati in modo intollerabile,magari per rassicurare una parte del Paese. Il dovere del ministro degli Interni à far rispettare la legalità ovunque, soprattutto in quelle parti d’Italia che sono più di altre sottoposte agli attacchi mafiosi che creano l’insicurezza  profonda,nella nostra vita di tutti i giorni.”

Ed anche per questo, per mettere in luce gli affari nascosti e le corruzioni striscianti nella politica e nell’economia, che diventa importante il ruolo dell’informazione e della cultura: Fondi è diventato un  luogo particolare oramai,uno spartiacque tra legalità e compromesso mafioso, un luogo dove si combatte una  battaglia per il futuro del Paese, da illuminare per far emergere il concetto di legalità come rispetto delle regole e trasparenza nella vita di tutti i giorni. Per questo Fondi ha un valore anche simbolico per tutti, informazione compresa.

Fonte: Articolo21

23 agosto 2009

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