Tra intolleranza e integrazione


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Crisi non sia sinonimo di indifferenza, andare oltre la paura; trovare un equilibrio tra controlli e protezione: gli appelli di politici, istituzioni e agenzie Onu.


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Tra intolleranza e integrazione

Napolitano, la crisi non porti all'indifferenza
"Le emergenze politiche e umanitarie dei nostri giorni e il severo impatto della crisi economica mondiale non possono lasciarci indifferenti e ci richiamano ad un impegno collettivo per l'attuazione delle intese raggiunte al livello delle Nazioni Unite e dell'Unione Europea a tutela dei richiedenti asilo e dei rifugiati". Lo afferma il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio agli organizzatori e ai partecipanti della conferenza per la celebrazione della Giornata Mondiale del Rifugiato."Ricordo a questo riguardo – afferma poi Napolitano – il patto sull'immigrazione e l'asilo approvato dal Consiglio europeo nel dicembre 2008, che esorta ad adottare le iniziative appropriate per costruire un'Europa dell'asilo, mantenendo un intenso dialogo con l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, per assicurare alle persone che vi hanno diritto un adeguato livello di protezione. Abbiamo il dovere di puntare alla costruzione di un ordine internazionale improntato a giustizia e solidarieta', che coniughi pacifica convivenza fra i popoli e tutela dei diritti dei singoli. Sono certo che dall'odierna conferenza emergeranno utili indicazioni per favorire una migliore definizione delle politiche di asilo". "Il tema prescelto per l'edizione di quest'anno, "Rifugiati non solo numeri – real people, real needs" e' quanto mai attuale – osserva il capo dello Stato – in considerazione del numero sempre crescente di persone che tentano di sfuggire alla guerra e alle persecuzioni politiche".
 
Fini, superare paure dettate da ignoranza

"Per queste persone costrette alla fuga si rende urgente predisporre politiche che sappiano coniugare solidarieta' ed accoglienza con sicurezza e legalita'" per "superare i pregiudizi che si diffondono nella societa' e che sono causati da ignoranza". E' quanto si legge nel messaggio che il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha inviato agli organizzatori e ai partecipanti alla giornata per i rifugiati. Parole molto apprezzate da Laura Boldrini, portavoce della sezione italiana dell'alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati: "Fini sottolinea la necessita' di una campagna contro la paura dell'altro e questo mi trova perfettamente d'accordo perche' ritengo che i rifugiati siano un grande patrimonio per la nostra economia e per la nostra societa'. Dobbiamo predisporci a scoprire il mondo che portano dentro di loro".
 
Boldrini, serve gestione oculata flussi migratori

"L'Italia e' una posizione geografica strategica, un ponte nel Mediterraneo, e questo rende ancora piu' necessaria una gestione dei flussi migratori che deve essere fatta in maniera oculata, con le identificazioni e respingimenti di chi non e' in possesso dei requisiti previsti dall'ordinamento italiano". Lo ha detto la portavoce della sezione italiana dell'alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, Laura Boldrini, che aggiunge: "i rifugiati sono persone con i nostri stessi bisogni e le nostre stesse aspettative e necessita'. Per questo, in occasione della giornata mondiale per i rifugiati, abbiamo scelto lo slogan 'real people, real need – rifugiati, non solo numeri'. Vogliamo sottolineare", sottolinea la Boldrini, "la necessita' di investire su di loro perche' rappresentano un valore aggiunto per la nostra economia". Infine, Laura Boldrini, ha voluto ringraziare il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per il messaggio inviato agli organizzatori e ai partecipanti alla giornata di oggi: "ci ha fatto molto piacere ricevere il messaggio del capo dello Stato e quello della Camera. Ci danno forza per andare avanti, e Napolitano, in particolare, e' un vecchio amico dei rifugiati ed un modello per tutti noi".
 
Jolles: trovare equilibrio tra controlli e protezione

"E' di fondamentale importanza che nei prossimi anni in sede europea si riesca a trovare una sintesi equilibrata tra controlli alle frontiere e risposta alle esigenze di protezione di chi fugge da violazioni dei diritti umani, persecuzioni e guerre". Sono queste le parole che Laurens Jolles, il rappresentante italiano dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), ha pronunciato durante la conferenza per la Giornata Mondiale del Rifugiato a Roma. Serve, spiega Jolles, "una politica che non si incardini sullo strumento dei respingimenti come soluzione alla gestione dei flussi di migranti e richiedenti asilo e che non ruoti intorno all'equazione immigrazione uguale criminalita', come invece sottende il cosi' detto pacchetto sicurezza. I recenti respingimenti di centinaia di migranti e richiedenti asilo verso la Libia, cosi' come i rinvii dai porti dell'Adriatico verso la Grecia, rischiano infatti di oscurare l'attuale impegno delle istituzioni italiane nella buona gestione della procedura di asilo", ha argomentato il rappresentante dell'Unhcr. "Mi preme sottolineare l'importanza di rafforzare il percorso di accoglienza e integrazione dei rifugiati", ha aggiunto Jolles, "come prospettiva di sviluppo sociale, economico, culturale che va a beneficio dell'intera comunita'. Accogliere significa investire su un modello di societa' piu' coesa, piu' ricca, piu' avanzata. I rifugiati cercano di ricostruirsi una vita in sicurezza, mettendo a disposizione le loro esperienza in quanto portatori di diversita' culturale, competenze e ricchezza interiore". Sull'integrazione come antidoto all'intolleranza, Jolles ha aggiunto che "la possibilita' di integrarsi di un rifugiato e' inevitabilmente legata anche alla percezione che le persone hanno del fenomeno migratorio". E ha spiegato: "E' noto che in questo ambito la differenza la fanno i mezzi di informazione. La reazione delle comunita' locali alla presenza di rifugiati e immigrati dipende molto da cio' che si vede in TV o si legge sui giornali. E in questi anni in Italia la precedenza e' stata sicuramente data agli aspetti negativi che hanno oscurato tutto il resto". Laurens Jolles e' il nuovo rappresentante regionale per l'Italia, Albania, Cipro, Grecia, Malta, Portogallo, San Marino e la Santa Sede. Di nazionalita' olandese, il 53enne Jolles succede al messicano Walter Irvine e ha iniziato il suo impegno con l'Unhcr nel 1984 in India, trasferendosi poi in Turchia, a Belgrado e a Mosca dove si e' occupato degli aspetti legali e di protezione internazionale dei rifugiati. Prima dell'incarico a Roma, dove e' previsto che rimanga per quattro anni, e' stato capo della missione Unhcr in Siria.
 
Ban Ki-moon, piu' risorse per scuole contro

"Milioni di persone al mondo sono state sradicate dalle loro terre perche' vittime di violenza, persecuzioni e conflitti. La maggior parte di questi individui e delle loro famiglie provengono da paesi in via di sviluppo e sono particolarmente vulnerabili agli effetti devastanti dell'attuale crisi economica globale". E' quanto sottolinea nel suo messaggio in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato Ban Ki-moon, segretario generale delle Nazioni Unite .Quest'anno l'evento e' dedicato al tema 'Real People, Real Needs'. Questa scelta, osserva Ban Ki-moon, "vuole evidenziare quanto drammatica sia la situazione dei rifugiati che perdono persino il loro paese, e quanto la comunita' internazionale debba fare per aiutarli. Sono state individuate lacune persino nel provvedere a fornire servizi di base: abitazioni, servizi medico-sanitari, formazione, cibo, acqua potabile, servizi igienici e protezione dalla violenza e dall'abuso". "Il livello di malnutrizione e il tasso di mortalita'", sottolinea il segretario generale dell'Onu, "sono solitamente piu' elevati tra gli sfollati e tra i rifugiati. Donne e ragazze sono particolarmente a rischio di sfruttamento. L'esperienza dimostra che la permanenza a scuola riduce l'esposizione a tale abuso. Di conseguenza sono necessarie molte piu' risorse per costruire e mantenere strutture scolastiche nei campi profughi". Individuare queste e molte altre lacune, conclude Ban Ki-moon, "richiede impegno e azioni collettive. La solidarieta' deve essere il fondamento della nostra risposta. Questo diventa necessario soprattutto in un momento in cui la crisi economica esercita una forte pressione sui fondi destinati a sviluppo e aiuti umanitari. In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, e' nostro dovere garantire alle vittime di conflitti e persecuzioni, siamo essi rifugiati o sfollati, il sostegno e i servizi di cui hanno bisogno per costruirsi una vita migliore".
 
 
I bambini sono la meta' dei rifugiati

Lo afferma l'Unicef, che ha presentato a Berlino la propria relazione annuale relativa al 2008, poco prima della Giornata mondiale del rifugiato in programma sabato. La situazione e' particolamente critica nella regione orientale della Repubblica democratica del Congo, dove un milione di abitanti hanno ad abbandonato le proprie case a causa dei conflitti armati. "Mentre l'attenzione dell'opinione pubblica si concentra soprattutto sulla crisi finanziaria, il dolore dei bambini che vivono in Congo, Sudan, Pakistan e Sri Lanka rischia di finire nel dimenticatoio", ha spiegato il presidente dell'Unicef in Germania, Juergen Heraeus. Per quanto riguarda la situazione del Congo, l'organizzazione internazionale ha denunciato che piu' di 8.000 bambini-soldato sono stati arruolati nel conflitto. In questa zona, l'Unicef ha fornito assistenza sanitaria a 3,5 milioni di persone e ha donato kit scolastici a 600.000 bambini.

Editoriale OngAgiMondo

giugno 2009

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