Sakineh condannata all’impiccagione


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Il procuratore generale ha spiegato che Sakineh non sarà lapidata per avere commesso adulterio perché dovrebbe essere prima giustiziata per impiccagione in quanto riconosciuta colpevole di omicidio.


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Sakineh condannata all'impiccagione

Il procuratore generale iraniano Gholam-Hossein Mohseni-Ejei ha annunciato la condanna a morte di Sakineh Mohammadi Ashtani, la donna accusata di adulterio e di complicità nell'omicidio del marito. Ma il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Ramin Mehman-Parast, lascia aperto uno spiraglio: "Le procedure legali non sono concluse, un verdetto sara' deciso quando saranno terminate".
La donna, secondo quanto si legge sul Teheran Times, è stata condannata per il secondo dei due capi d'imputazione: per questa ragione Sakineh non sarà giustiziata per lapidazione ma per impiccagione. "Secondo la legge attuale, la sua condanna a morte ha la precedenza sulla punizione" per l'adulterio, ha detto il procuratore generale.
Il procuratore generale ha spiegato che Sakineh non sarà lapidata per avere commesso adulterio perche'‚ dovrebbe essere prima giustiziata per impiccagione in quanto riconosciuta colpevole di omicidio. "La questione non dovrebbe essere politicizzata e gli organi giudiziari iraniani non saranno influenzati dalla campagna di propaganda lanciata dai paesi occidentali", ha detto il procuratore Gholam-Hossein Mohseni-Ejei. La sentenza di lapidazione contro Sakineh Ashtiani era stata sospesa dal alcune settimane per un riesame del caso.

Fonte: RaiNews24

28 settembre 2010

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