Obama convoca israeliani e palestinesi a Washington


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Il presidente americano convince Israele e Anp: il 2 settembre Benjamin Netanyahu e Abu Mazen si troveranno faccia a faccia a Washington per avviare colloqui diretti.


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Obama convoca israeliani e palestinesi a Washington

I negoziati diretti fra israeliani e palestinesi riprenderanno il 2 settembre a Washington, alla presenza del presidente degli Stati Uniti Barack Obama: lo hanno reso noto fonti diplomatiche del Quartetto per il Medio Oriente (Stati Uniti, Russia, Ue ed Onu), precisando che le trattative dureranno in linea di principio 12 mesi e che un annuncio ufficiale si avrà in giornata. I negoziati indiretti fra Anp e Israele – condotti con la mediazione statunitense – erano ripresi il 9 maggio scorso: i colloqui dovevano durare quattro mesi e riguardare tutte le questioni relative allo status finale dello Stato palestinese, tra le quali la demarcazione delle frontiere, così come le garanzie di sicurezza per lo Stato ebraico.

Alcune settimane fa il premier israeliano Benjamin Netanyahu aveva reso noto che le trattative dirette sarebbero iniziate entro metà agosto: il presidente dell'Anp Abu Mazen aveva tuttavia recentemente definito «inutile» la ripresa dei negoziati diretti, dato che a suo parere ciò che sembra offrire Israele è la volontà di riprendere le trattative da zero: l'Anp vuole invece il rispetto degli accordi raggiunti con il precedente esecutivo di Ehud Olmert, oltre al congelamento delle attività edilizie negli insediamenti cisgiordani e a Gerusalemme Est, condizioni che lo Stato ebraico ha finora rifiutato.

Abu Mazen deve fare fronte però proprio alle insistenze della Casa Bianca per un cambio di passo nei negoziati: secondo un rapporto interno dell'Anp Mitchell avrebbe chiesto al Presidente palestinese di passare alle trattative dirette con lo Stato ebraico; il documento sottolinea tuttavia che rinunciare alle garanzie e alle condizioni poste dallo stesso Abu Mazen per aprire un negoziato faccia a faccia costituirebbe un «suicidio politico». La Lega araba da parte sua ha dato il via libera ai negoziati diretti, precisando tuttavia che spetta a quest'ultima stabilire i tempi per il passaggio alle trattative bilaterali. In una lettera indirizzata all'Amministrazione Obama i Ministri della Lega hanno poi sottolineato come debbano sussistere tre condizioni per un avvio dei negoziati diretti: innanzitutto, si dovrà trattare della «fase finale» del processo di pace, dovrà esistere una chiara tabella di marcia per i colloqui e dovranno venire creati degli adeguati meccanismi di controllo e verifica degli accordi.

Fonte: l'Unità

20 agosto 2010

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