Napolitano: no all’indifferenza sui rifugiati


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Appello del Presidente della Repubblica in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato: "No all’indifferenza". Premiato dall’Onu il comandante della nave Pinar che salvò 142 migranti alla deriva.


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Napolitano: no all'indifferenza sui rifugiati

“Abbiamo il dovere di puntare alla costruzione di un ordine internazionale improntato a giustizia e solidarietà, che coniughi pacifica convivenza fra i popoli e tutela dei diritti dei singoli”. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo sottolinea nel messaggio inviato agli organizzatori e ai partecipanti della conferenza per la celebrazione della Giornata Mondiale del Rifugiato.

Ed è proprio un dovere, di essere umano e di uomo di mare, quello che ha spinto Asik Tuygun, comandante della nave Pinar, a dirigersi, il 16 aprile scorso, verso due barconi alla deriva nel Mediterraneo e a salvare i 142 migranti che rischiavano di morire. Lo stesso dovere morale non lo hanno sentito i governi di Italia e Malta che per giorni hanno battibeccato su chi dovesse accogliere la Pinar. O il ministro Maroni, che dopo aver infine accolto la nave e il suo carico di migranti, ha “inaugurato” la politica dei “respingimenti” in mare.

Asik Tuygun, comunque, non ha avuto dubbi nell'invertire la rotta della sua nave e andare a salvare quelle persone ed è per questo che oggi ha ricevuto a Roma una menzione speciale dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. “Pur consapevole – è stato ricordato nella cerimonia – della perdita economica derivante dalla deviazione e dei rischi connessi all'operazione di salvataggio, il comandante Tuygun, in accordo con il suo armatore, non esita a soccorrere i migranti che ospiterà sul ponte della nave fino alla serata di domenica 19 aprile cercando, con tutti i mezzi a disposizione, di prendersi cura di loro”. Tuygun ha ricordato i momenti più difficili di quei giorni in cui né Malta né l'Italia volevano concedere l'autorizzazione a sbarcare. In particolare quando, dopo la segnalazione di un'imbarcazione in cerca di aiuto da parte delle autorità maltesi, scoprì che le imbarcazioni erano due e non una: 48 persone su un barcone e 95 sull'altro. Uno delle due era in avaria e imbarcava acqua. Gli uomini a bordo non avevano né cibo e molti presentavano i sintomi della disidratazione. Tanto che alcuni avevano bevuto acqua di mare”. Una giovane nigeriana incinta, stremata dagli stenti, morì. La nave turca rimase fino al 21 aprile bloccata in alto mare e alla fine l'Italia diede il via libera per lo sbarco. Venti migranti sbarcarono a Lampedusa, gli altri a Porto Empedocle.

Giunto alla terza edizione, il premio nasce dalla collaborazione tra l'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) e il comando generale delle Capitanerie di porto-Guardia costiera; il premio conta su un contributo dell'Anci (Associazione nazionale comuni italiani) ed è sponsorizzato da Banca Nuova. Insieme ad Asik Tuygun, sono stati premiati dal cantante Claudio Baglioni gli equipaggi di tre pescherecci siciliani che hanno soccorso oltre 650 persone nel Canale di Sicilia in condizioni drammatiche.

“Il tema prescelto per l'edizione di quest'anno, “Rifugiati non solo numeri – real people, real needs” – scrive Napolitano – è quanto mai attuale in considerazione del numero sempre crescente di persone che tentano di sfuggire alla guerra e alle persecuzioni politiche. Le emergenze politiche e umanitarie dei nostri giorni e il severo impatto della crisi economica mondiale non possono lasciarci indifferenti e ci richiamano ad un impegno collettivo per l'attuazione delle intese raggiunte al livello delle Nazioni Unite e dell'Unione Europea a tutela dei richiedenti asilo e dei rifugiati. Ricordo a questo riguardo – prosegue il Capo dello Stato – il patto sull'immigrazione e l'asilo approvato dal Consiglio europeo nel dicembre 2008, che esorta ad adottare le iniziative appropriate per costruire un'Europa dell'asilo, mantenendo un intenso dialogo con l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, per assicurare alle persone che vi hanno diritto un adeguato livello di protezione. Abbiamo il dovere di puntare alla costruzione di un ordine internazionale improntato a giustizia e solidarietà, che coniughi pacifica convivenza fra i popoli e tutela dei diritti dei singoli”.

Fonte: unita.it
19 Giugno 2009

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