“Libera informazione”: per un giornalismo senza paura né bavaglio


Michela Trigari


Nasce l’Osservatorio nazionale sull’informazione per la legalità e contro le mafie. A dar vita al network è Libera, l’associazione che lotta contro la criminalità organizzata.


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“Libera informazione”: per un giornalismo senza paura né bavaglio

Raccontare la realtà, senza paura e senza bavaglio. Nasce “Libera informazione”, una fondazione che è in sostanza un Osservatorio nazionale per un giornalismo che sia a difesa della legalità e contro le mafie. A dar vita a questo network, punto di collegamento e di scambio per dare visibilità alle realtà impegnate su questo terreno, è Libera, l’associazione fondata da don Luigi Ciotti che da anni lotta contro la criminalità organizzata.

“Nell’era della comunicazione globale e dell’adorazione del totem televisivo, la mancanza di conoscenza favorisce il perpetuare di paura, omertà, indifferenza, consenso attorno ai poteri criminali – dice Roberto Morrione, presidente di “Libera informazione” –. Ma ci sono giornalisti, scrittori e inviati di televisioni, radio e giornali come Roberto Saviano e Lirio Abbate, oltre che tanti giovani volontari che ogni giorno, nelle regioni più a rischio, tengono viva la voce della legalità denunciando piccoli e grandi abusi, corruzione, connivenze politiche, imprenditoriali e di sub-cultura di massa, pubbliche e private, nel silenzio di un ambiente ostile”.

Ecco perché nasce “Libera informazione”, per “rompere l’isolamento di questi giovani, per aiutare i loro sforzi tenaci e coraggiosi, per dare alla loro denuncia una sponda e una visibilità, che sia insieme anche occasione di formazione e di proposta operativa per le istituzioni, il mondo della scuola e dell’università, per le realtà civili impegnate sul fronte dei diritti, per i media nazionali – continua Morrione –. Per il suo ruolo culturale, per le risorse professionali che esprime e per il ricambio generazionale che sta avvenendo, l’informazione è in grado di illuminare, con autonomia, la metamorfosi di sistema in atto, costringendo se non altro lo Stato e il potere politico a portare finalmente la questione mafia ai primissimi posti dell’agenda nazionale”.

“Libera informazione”, attraverso la sua fondazione e l’Osservatorio multimediale, vuole quindi difendere la democrazia diventando un punto di riferimento informativo dinamico e credibile. A tenere a battesimo la nuova “iniziativa editoriale” c’erano anche Francesco Forgione, presidente commissione parlamentare Antimafia, Paolo Serventi Longhi, segretario generale della Federazione nazionale stampa italiana, Piero Marrazzo, presidente della Regione Lazio, Lirio Abbate dell'Ansa e alcuni familiari di giornalisti uccisi dalla criminalità organizzata.

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