Israele liquida Gheddafi: “E’ solo un bulletto da circo”


Umberto De Giovannangeli - L'Unità


Celebrato dal cavaliere. Liquidato da Gerusalemme. Il Colonnello veste i panni del jihadista e si scaglia contro lo Stato ebraico. Il rais rilancia il suo “amore” per Berlusconi: è il primo ministro più apprezzato dagli italiani.


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Israele liquida Gheddafi: “E’ solo un bulletto da circo”

Per l’Italia è un interlocutore affidabile, prezioso. Per Israele un “circo equestre itinerante”. Il soggetto in questione è il leader libico, Muammar Gheddafi. “Quel circo equestre itinerante che è Gheddafi è divenuto da tempo uno show tragicomico che imbarazza chi lo ospita e la nazione libica che ne paga il conto”: così il portavoce del ministero degli esteri israeliano Yigal Palmor ha commentato la richiesta di chiusura di tutte le ambasciate di Israele in Africa avanzata dal leader libico in apertura del vertice dell’Unione Africana in corso a Tripoli.

Guerra di dichiarazioni

“Mi chiedo se ci sia ancora qualcuno al mondo che prende seriamente ciò che dice quest’uomo. Noi comunque siamo certi che nessuno Stato darà peso alle azioni teppistiche di questo bulletto”, aggiunge Palmor. Israele ha 10 ambasciate in Africa e nei prossimi giorni il ministro degli Esteri Avigdor Lieberman comincerà un viaggio in diversi stati africani – il primo di un capo della diplomazia israeliana dopo molti anni – con l’intento di rafforzare le relazioni con questo continente. Celebrato domenica da Silvio Berlusconi, il Colonnello ha vestito ieri i panni di presidente di turno dell’Unione Africana, pronunciando un discorso che certo non invoglia al dialogo con lo stato ebraico. Israele è dietro tutti i conflitti in Africa: per questo “tutte le sue ambasciate nel continente vanno chiuse, esordisce Gheddafi nel suo intervento di apertura dei lavori dell’UA a Tripoli. Israele – accusa il Colonnello – “alimenta le crisi in Darfur, Sud Sudan, Ciad, per sfruttare le ricchezze di quelle aree, per questo chiediamo alle ambasciate israeliane di lasciare l’Africa”. Solo l’Unione africana, secondo Gheddafi, ha il compito, “diritto-dovere”, di tenere le questioni legate ai conflitti in Africa sempre all’ordine del giorno 2per aiutare gli africani a trovare soluzioni pacifiche ai conflitti in corso”.
Scontro frontale con Israele. Ponti d’oro all’Italia. L’amico Muammar” rilancia.

Frecce verdi

Le celebrazioni per il secondo anniversario della firma del Trattato di amicizia italo-libica si terranno il prossimo 30 agosto in Italia. Ad annunciarlo è stato il Colonnello durante il banchetto che si è tenuto l’altro ieri sera a Tripoli alla presenza del premier Silvio Berlusconi in occasione dei festeggiamenti per il primo anniversario dell’accordo firmato il 30 agosto 2008 a Bendasi. “abbiamo deciso di celebrare questa data una volta in Libia e la volta successiva in Italia in modo da consolidare l’amicizia” tra i due Paesi. “L’anno prossimo, in questo stesso giorno, la celebreremo in Italia”, annuncia Gheddafi che nel suo intervento, così come aveva fatto in passato, è tornato più volte a lodare “il coraggio” mostrato dall’”amico” Berlusconi. Un leader, ha osservato ancora il Colonnello, che gode di “grande fiducia fra il popolo italiano così come nessun altro prima ministro prima di lui”. Guastare questo clima idilliaco è l’annullamento delle prove delle Frecce Tricolori. Spiega il comandante della pattuglia acrobatica dell’aeronautica militare, tenete colonnello Massimo Tammaro: “per via informale” le autorità libiche che ieri avevano chiesto che le Frecce si esibissero rilasciando una fumata verde al posto del tradizionale rosso, bianco e verde. “Ho risposto: sono italiano e siamo orgogliosi di poter mostrare la cosa più bella che è il tricolore”, aggiunge il comandante.

Fonte: l'Unità

1 settembre 2009

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