I cambiamenti climatici e la povertà: "Due sfide che si possono scindere e che non possiamo permetterci di perdere"


La redazione


Eveline Herfkens, coordinatrice esecutiva del Segretario Generale dell’Onu per gli Obiettivi del Millennio, lancia un monito al rispetto delle promesse per il futuro del pianeta. Gianfranco Bologna, responsabile scientifico del WWF Italia, ritiene che sia necessario individuare quote di consumo secondo il principio di equità.


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I cambiamenti climatici e la povertà: "Due sfide che si possono scindere e che non possiamo permetterci di perdere"

Mentre a Bali è in corso la 13ª Conferenza Internazionale delle Nazioni Unite sul Clima, Eveline Herfkens, coordinatrice esecutiva della Campagna del Millennio dell'Onu, ci invita a riflettere nel suo discorso "I cambiamenti climatici e gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio" sulla complementarietà tra cambiamenti climatici e povertà. "Se falliamo nel combattere l'uno falliremo nel combattere il secondo e viceversa".

"Non siamo in grado di affrontare efficacemente la povertà – scrive Eveline Herfkens –  senza considerare l'impatto dei cambiamenti climatici sull'agricoltura, sulle epidemie e sugli eventi meteorologici violenti. Non siamo in grado di combattere i cambiamenti climatici, se non li consideriamo al tempo stesso interdipendenti con i temi dello sviluppo".

Eveline Herfkens prosegue sottolineando le diverse conseguenze e responsabilità tra paesi ricchi e paesi poveri: "Nei paesi in via di sviluppo che meno hanno contribuito alle cause dei cambiamenti climatici, l'impatto negativo di questi ultimi è più grave e colpisce soprattutto le persone più povere fra i poveri. i paesi ricchi devono riconoscere la loro responsabilità e devono essere loro i primi a riequilibrare la differenza tra Nord e Sud del mondo prendendo misure efficaci e durature contro il degrado del nostro pianeta".

"La cosa più importante è che oggi siamo ancora in tempo: siamo infatti in grado di proteggere il pianeta e i suoi abitanti più poveri, sappiamo ciò che deve essere fatto, e soprattutto sappiamo chi deve fare cosa. 189 leader mondiali si sono impegnati  nel settembre del 2000 a raggiungere gli 8 Obiettivi di Sviluppo del Millennio entro il 2015. L'obiettivo 7 è focalizzato su ambiente e  cambiamenti climatici, come parte del più ampio impegno per uno sviluppo sostenibile. Questi obiettivi rappresentano il pacchetto globale per raggiungere un mondo più equo e uno sviluppo sostenibile. Gli Obiettivi del Millennio sono raggiungibili. Ma per farlo serve la volontà politica di cambiare."

Dobbiamo far crescere anche in Italia la consapevolezza dell'emergenza che stiamo vivendo e soprattutto delle opportunità che abbiamo per fronteggiarla. Dobbiamo unire le forze di tutti i soggetti maggiormente coinvolti nella lotta per uno sviluppo che sia davvero sostenibile e ricordare a chi ci governa e a chi ci rappresenta nelle conferenze internazionali che siamo consapevoli di quello che va fatto. Per questo lavoriamo insieme al WWF Italia, uno dei partner principali della Campagna del Millennio. "Il futuro che ci attende richiede straordinarie capacità innovative per affrontare le ardue sfide provocate dai cambiamenti globali (in primis il cambiamento climatico) che noi stessi abbiamo indotto nei sistemi naturali. – dichiara Gianfranco Bologna, direttore scientifico e direttore programma sostenibilità del WWF Italia -Dall'attuale popolazione umana di 6,7 miliardi giungeremo agli oltre 9 miliardi del 2050 (secondo la variante media dell'ultimo autorevole Population Prospect delle Nazioni Unite), stiamo accrescendo i livelli di trasformazione energetica, di consumo delle risorse naturali del pianeta e i livelli di modificazione, trasformazione e distruzione degli ecosistemi terrestri ad un ritmo insostenibile. E' necessario intervenire al più presto per frenare questa crescita materiale e quantitativa senza limiti secondo un piano internazionale di individuazione di quote di consumo secondo il principio di equità: chi è sotto la soglia può crescere e chi è sopra deve ridurre. Per il sistema climatico dobbiamo ridurre almeno del 30% le immissioni di gas serra entro il 2020 e procedere a riduzioni nell'ordine del 70-80% al 2050"

 

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