Don Luigi Ciotti: “Il linguaggio della democrazia è dialogo, alfabeto del noi”


La redazione


Il 12 marzo tutti in piazza per difendere la Costituzione!


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Don Luigi Ciotti: "Il linguaggio della democrazia è dialogo, alfabeto del noi"

«Prima che difesa, la Costituzione va vissuta e praticata. La democrazia è incompatibile con la pigrizia, l’adesione formale, il disinteresse, l’indifferenza. La democrazia chiede a ciascuno di noi d’impegnarci quotidianamente perché la dignità e la libertà di tutte le persone sia rispettata e alimentata, perché non esistano privilegi, disuguaglianze, forme di povertà materiale e culturale, di razzismo e discriminazione.
Il linguaggio della democrazia è dialogo, alfabeto del “noi”, mai monologo, parola dell’io. E la Costituzione resta la più alta sintesi del linguaggio della democrazia e delle responsabilità che ci affida».

Fonte: www.articolo21.org

8 marzo 2011

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Iniziative per il 12 marzo in difesa della Costituzione

Musica, Teatro e Satira a difesa della Costituzione
Sono tante le adesioni del mondo dello spettacolo e della cultura alla manifestazione del 12 marzo a Difesa della Costituzione. “Aderisco con grande veemenza e forza a questa manifestazione promossa dal Comitato a difesa della Costituzione – afferma Antonello Venditti – . Sono tantissime le motivazioni, una su tutte: la Costituzione deve essere il nostro orizzonte, il nostro zenit. Visto che in Italia perdono tutti il senso della misura e la bussola, la costituzione deve tornare ad essere la nostra guida. Aderisco per questo: per difendere tutti quelli che difendono la nostra Carta, che è la base della nostra convivenza. Ci sarò e spero che tutti voi sarete in piazza insieme a me”.

A dare l'adesione anche Dario Vergassola: “Alla Costituzione sta succedendo quello che succede al paesaggio, che viene distrutto un poco alla volta”, così l'autore satirico commenta l'attuale situazione italiana. “Oltretutto, è un argomento che in un momento così difficile dovrebbe unire l'elettorato di destra e quello di sinistra”. L’attrice Ottavia Piccolo, che sta girando l’Italia in tourné con la sua piece di teatro Civile dedicata ad Anna Politkowskajya, non solo aderisce, ma salirà sul palco di Piazza del Popolo per un intervento. “

Sarò in Piazza in difesa della Costituzione il 12 marzo. Perché sono nata in questo tempo e questo è tempo di democrazia e di diritti. Se volevo qualcosa di diverso nascevo nel Far West o nella Chicago degli anni 20. Antonello Venditti interviene anche su uno dei temi che verrà sviluppato dalla manifestazione: la difesa della scuola pubblica. “è una delle basi della nostra Costituzione e del vivere civile, la scuola che tante sofferenze sta vivendo, in termini di libertà e di futuro, di creatività e di libertà interna, deve esserci: è una delle parti sostanziali del nostro vivere civile. Tutto quello che fai alla scuola lo fai alla costituzione, quindi è chiaro che ci saranno anche gli studenti e i professori alla manifestazione”. L’impegno di Venditti per il sistema scolastico italiano è conosciuto da tutti. Per diversi giorni ha tenuto compagnia ai ricercatori della rete “29 aprile” che per quasi un mese ha protestato sul tetto della facoltà di Architettura di Roma. Molti gli artisti che hanno aderito. Il Premio Nobel Dario Fo sarà a Milano, una delle altre 80 piazze italiane in cui, alla stessa ora di sabato, si terrà una manifestazione organizzata dal Comitato omonimo nato in Lombardia. E la piazza di Roma sarà arricchita da altri personaggi del mondo della musica e della cultura, che si alterneranno sul palco, come l’attrice Monica Guerritore. “La Costituzione ci assomiglia – dice ad Articolo 21 – e noi vogliamo assomigliare a lei. Rivela la nostra identità, rispecchia il nostro senso morale e ha le sue radici nella nostra cultura cui hanno dato voce straordinari scrittori del secolo scorso”. A Roma, sul palco, anche Ascanio Celestini che presenterà il grande coro e la grande orchestra composto da professionisti del Santa Cecilia e da non professionisti che, insieme a tutta la piazza, canteranno e suoneranno il Dies Irae di Mozart e il Va Pensiero da Nabucco di Giuseppe Verdi. “Un modo per tornare ad impossessarci di un brano del melodramma italiano scippato impropriamente dalla lega” – dicono da Comitato.

VARIE ADESIONI 12 marzo: Tabacci, in piazza per riscoprire lo spirito civico «Ciò a cui assistiamo oggi è una ricerca pervertita di localismi e di particolarismi che rischia di riportare il tema dell’Unità d’Italia alla retorica del federalismo e del pensiero debole. Più che rinchiuderci nel localismo dovremmo guardare alla rete globale che mette in condizione ogni cittadino di conoscere come si vive in tutte le altre parti del mondo. È la legge dei grandi numeri che ci impone l’Unità. Ma come costruire una storia unitiva per i giovani? Penso alla mia giovinezza ed al fatto di come un tempo ci fosse una particolare cura nel tramandare la storia del passato e credo che proprio la memoria delle generazioni sia una “memoria unitiva” che al pari del ricordo delle grandi sconfitte e delle vittorie. Forse non siamo in grado di riflettere che non siamo mai andati male come in questi anni, che abbiamo avuto momenti di grande sviluppo e che siamo stati i “cinesi” d’Europa. Oggi quei numeri di crescita non ci sono più. La celebrazione del 17 marzo. Penso ala solidarietà come un fattore positivo. Le celebrazioni del 150 anni, servono per riscoprire i valori dell’Unità e ricostruirli di fronte alla qualità della cittadinanza che è in caduta vertiginosa e che invece necessita di un profondo spirito civico. Il benessere non può poggiare sulla mera ricerca della beneficio finanziario ed i diritti devono poggiare sulle gambe dei doveri e della responsabilità. Da questo viene fuori un quadro che porta a star lontano dagli interessi particolari ma che guarda all’interesse generale che concilia con il bene comune. Per questi motivi il 12 marzo sarò in piazza insieme ad Articolo21 ed a tutta la cittadinanza che ha a cuore la carta Costituzionale ed il Tricolore senza simboli di partito. La Costituzione è intoccabile e sebbene sia nata da un compromesso, non bisogna dimenticare che nell’Assemblea Costituente furono mandati i “migliori”. Ciò ci porta a riflettere che forse, quel popolo, per tre quarti senza cultura, sapeva però distinguere. È’ su queste cose che dobbiamo avere una visione critica ed agire sul punto di crisi intorno al quale siamo arrivati e che ci sta facendo precipitare».

12 marzo, le Chiese evangeliche in piazza "La Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) ha aderito al "Costituzione Day", l'iniziativa di Articolo 21 presentata in conferenza stampa presso la Camera dei Deputati". Lo rende noto in una nota la Federazione stessa. "La manifestazione, che si terrà a Roma il prossimo 12 marzo, vedrà anche gli evangelici rappresentati dalla FCEI unirsi a coloro che, come si legge nell'appello di Articolo 21, amano "la Costituzione e la legalità repubblicana" e vogliono difendere "la Carta da stravolgimenti e da bavagli".

12 marzo: l'Anpas difende (e diffonde) la Costituzione
L'anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze) aderisce all’appello “A difesa della Costituzione” promosso dall’Associazione Articolo 21, con un evento che si propone di esplicitare i valori dell’Unità d’Italia e della Costituzione. La 10^ Conferenza nazionale di Organizzazione, in programma a Firenze presso la sede di ANPAS dall’11 al 13 marzo, sarà la piazza dove volontari e dirigenti di ANPAS, provenienti da tutta Italia, si riuniranno per riflettere del ruolo del Volontariato e della società civile nel garantire i diritti civili e sociali nel nostro Paese riconosciuti dalla Costituzione. Le 867 Pubbliche Assistenze, presenti nell’intero territorio nazionale, e gli oltre 100mila Volontari, ogni giorno contribuiscono a rendere concreti i valori della Costituzione attraverso l’impegno nel trasporto sanitario, Protezione Civile, Servizio Civile e Cooperazione internazionale, i valori riconosciti nella carta costituzionale, La Conferenza di Organizzazione è un importante momento di democrazia del Movimento nazionale delle Pubbliche Assistenze, la prima tappa di un percorso che porterà al 51° Congresso nazionale (Roma, 2-4 dicembre 2011). Volontari e dirigenti dell’ANPAS si riuniranno in gruppi di lavoro per discutere di giovani e Servizio Civile, Protezione Civile, Politiche Europee, Euromediterranee e del Vicino Oriente, Sostegno alle aree di sviluppo e progettazione sociale, affidamento dei servizi sociosanitari. Ad ogni partecipante alla Conferenza sarà distribuita una copia della Costituzione. ANPAS, fondata nel 1904 a Spoleto, è una delle più grandi associazioni nazionali di volontariato in Italia: attualmente vi aderiscono 864 Pubbliche Assistenze con 232 sezioni, presenti in 19 regioni italiane che operano nell’emergenza sanitaria, nelle attività sociosanitarie, di Protezione Civile e di solidarietà internazionale. Si avvale di 3850 mezzi di soccorso e 4335 altri mezzi, ma soprattutto della partecipazione di 100.000 volontari attivi e di 700.000 soci sostenitori. E' ente accreditato di prima classe con oltre 700 sedi e circa 1000 giovani in Servizio Civile Nazionale. Ha sviluppato grandi progetti di solidarietà internazionale ed è autorizzata per le Adozioni Internazionali in 14 paesi.

12 marzo: Gillio, è importante partecipare: ce n'est qu'un début                   E' importante partecipare al "Costituzione Day" per rendere omaggio alle donne e agli uomini che ci hanno insegnato a credere nella legalità e nei valori della nostra Carta costituzionale. Lo ricordavo qualche tempo fa sempre su Articolo 21. Oggi più di allora, alla luce degli ultimi fatti, ritengo sia importante portare la propria testimonianza sabato 12 marzo. È l’unico mezzo che abbiamo a nostra disposizione per impedire che la forza e la corruzione prevalgano sulla ragione e sui diritti; per dare voce a tutte le vittime di ingiustizie e soprusi e, infine, per dare pari dignità alle minoranze etniche, culturali e religiose e per ricordare che dev’essere garantita un’autentica laicità delle nostre istituzioni". Lo scrive, in una lettera inviata ad Articolo21 il direttore della rivista Confronti Gian Mario Gillio. "Un esempio importante lo si è visto il mese scorso, era il 13 febbraio, quando le donne scesero nelle piazze italiane. L'evento è stato ricordato nel numero in uscita di Confronti e titolato: "Ce n'est qu' début". Infatti lo è stato. Alle associazioni e alle forze politiche, ai gruppi spontanei su internet, ai sindacati, chiediamo, dopo il loro esempio, di unirsi nuovamente, aldilà di possibili divergenze e di scendere in piazza. Atto simbolico, certamente, ma necessario. Un gesto di responsabilità civile verso il nostro paese. La rivista Confronti sostiene l'iniziativa di Articolo 21 promossa da Giuseppe Giulietti, e quella degli studenti e dei professori che incontreremo nelle piazze per difendere la scuola pubblica italiana. Per questi motivi è importante scendere nuovamente in piazza, anzi, nelle tante piazze che aderiranno all'iniziativa, per non dimenticare coloro che ci hanno insegnato a credere nella legalità e che si sono spesi per difendere, a spada tratta, la nostra Costituzione. Oggi tocca a noi! Da ora e da subito è il momento di cambiare, noi per primi, per modificare ciò che riteniamo inaccettabile. Per farlo possiamo guardare agli esempi del passato. Gli anni Cinquanta e sessanta scossero la coscienza dell’America e lasciarono un’eredità che ancora oggi è possibile percepire: il movimento per i diritti civili, e in particolare Martin Luther King, oltre che debitori verso la tradizione puritana, lo erano anche verso il costituzionalismo americano. In una famosa immagine i dirigenti e gli attivisti del movimento combattevano “con la Bibbia in una mano e la Costituzione degli Stati Uniti nell’altra”. La dichiarazione d’indipendenza prima e la Costituzione dopo, infatti, fondarono i principi e i diritti dai quali una democrazia non poteva derogare senza negare se stessa. Quel movimento, almeno nella sua espressione maggioritaria, non costituì una rottura nei confronti dei valori fondamentali della società americana; al contrario recuperandoli, seppe salvarne l’anima e la coerenza. Anche noi oggi siamo chiamati ad alzare le mani al cielo e a tenere in una mano la nostra Costituzione nell’altra il Tricolore. Un gesto simbolico, certamente, ma utile per ricordare il prezioso lavoro fatto dai nostri padri costituenti e di chi ha lottato per difendere, pagando il prezzo della propria vita, la nostra democrazia fondata sui principi costituzionali". 

Fonte: www.unita.it

7 marzo 2011

 

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