Diritti, pace e partecipazione: ecco come combattere l’antipolitica


Mauro Sarti


Tre domande a Fabio Corazzina, coordinatore nazionale di Pax Christi, in vista della marcia Perugia-Assisi. E sui giovani dice: “Serve una politica di accoglienza pensata per i ragazzi”


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Diritti, pace e partecipazione:  ecco come combattere l'antipolitica

Fabio Corazzina è il coordinatore nazionale di Pax Christi.

Diritti e pace. Quale rapporto?
L’agenda politica attuale è vittima della paura e porta all’esasperazione del tema della sicurezza. In questo modo diventa una politica che calpesta i diritti, che toglie le libertà e limita la partecipazione (applicando il controllo sociale). E quindi rende difficile la democrazia partecipativa.

E il ruolo dei giovani?
I giovani hanno bisogno di esserci. Se l’istituzione diventa invece lo strumento per la repressione della partecipazione giovanile, allora – al contrario – non funziona. Serve una politica di accoglienza per i ragazzi. Questa è la radice di un vero mondo di pace, per una nonviolenza della diversità, dell’accoglienza.

C’è già chi parla di antipolitica…
L’antipolitica giovanile, viene da dei maestri adulti. Perché un ragazzo si pone in una dimensione, anche se critica, sempre costruttiva: dobbiamo invece condannare quei maestri adulti che stanno togliendo ai giovani la voglia di partecipare. Costruire la pace vuol dire accettare di camminare con gli altri, ed anche per questo le marce per la pace, questa marcia Perugia-Assisi, hanno rivitalizzato la partecipazione. Togliersi, tirarsi fuori, vuol dire perdere un’occasione. Non serve stare a guardare.

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