Cooperazione, il vero volto dei tagli in Finanziaria


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Un dossier del Cini analizza l’Aiuto allo sviluppo italiano ai tempi della crisi. E lancia un appello al Parlamento: "non cali il silenzio sui 411 milioni di euro in meno previsti".


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Cooperazione, il vero volto dei tagli in Finanziaria

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quindici milioni di vaccinati contro la poliomielite, due milioni di pazienti in terapia salvavita per un anno, 100 milioni di zanzariere antimalariche, 16.000 pozzi, 5 anni di istruzione primaria per 3 milioni di bambini. A tanti e altri interventi 'negati' ammonta il taglio di 411 milioni di euro alla cooperazione allo sviluppo previsto nella Finanziaria 2009 (il 56 per cento in meno rispetto a quanto previsto dalla manovra del 2008). La denuncia arriva dalle sei organizzazioni internazionali non governative del Cini (ActionAid, Amref, Save the Children, Terre des hommes, Vis, Wwf) che ha presentato alla sala stampa del Senato il dossier 'Il vero volto dei tagli', e lanciato un appello ai parlamentari "affinche' non siano messi a rischio migliaia di progetti nel sud del mondo". Secondo il Cini, nel 2009 la cooperazione italiana rischia di toccare il suo punto di minimo in venti anni: lo 0,09 per cento in rapporto al Pil". Si parla infatti di 321,800 milioni di euro stanziati per l'anno prossimo rispetto ai 732,846 milioni assegnati, la meta' delle risorse 'reali' del 2001. Inoltre, l'analisi dei rappresentanti delle organizzazioni indica che la manovra non prevede alcuno stanziamento per Banche e Fondi di sviluppo (ai quali l'anno scorso sono andati 300 milioni), ed evidenzia l'incertezza delle cancellazioni del debito. "Ci si allontana sempre di piu' dagli obiettivi europei che prevedevano per il 2006 il raggiungimento dello 0,33 per cento del Pil", ha avvertito Maria Egizia Petroccione, portavoce del Cini, "e viene in questo modo compromesso anche il raggiungimento dello 0,56 per cento nel 2010 per il resto degli Stati virtuosi dell'Unione europea".
 
Impegni presi e promesse mancate
E' "inaccettabile", ha aggiunto Petroccione, "una manovra che alla vigilia della presidenza italiana del G8 non tenga conto degli impegni che l'Italia ha preso in sede internazionale, anche in vista della valutazione dell'Ocse-Dac sui risultati conseguiti dal Paese rispetto agli Obiettivi del Millennio". Per questo, il Cini chiede un'inversione di tendenza e piu' fondi, "il vero volto dei tagli", ha ricordato la portavoce del Cini, "e' quello dei milioni di persone che ne subiranno le drammatiche conseguenze, e le migliaia di piccole e grandi attivita' che si devono e possono fare nei Paesi destinatari". Il Cini ha ribadito che si tratta di "tagli senza precedenti", sui quali "non deve calare il silenzio". Argomento ripreso da alcuni dei senatori in sala. In particolare, Roberto Di Giovan Paolo (Pd) -che ha ospitato la delegazione di organizzazioni non governative- si e' appellato ai colleghi per "inserire finalmente le tematiche della cooperazione nell'agenda della politica". Una sfida, ha sottolineato il segretario della Commissione Affari europei, "che dovrebbe essere bipartisan, soprattutto nell'attuale contesto di incertezza e instabilita' dei mercati finanziari". Appello accolto dal senatore Stefano De Lillo (Pdl), che ha insistito sull'impegno del governo a rendere norma regolare e non piu' sperimentale la procedura del 5 per mille. Tra i presenti c'erano i senatori Federica Mogherini (Pd), Roberto Della Seta (Pd), Mauro Cutrufo (Pdl), Alfonso Andria (Pd).
 
L'Aps 2009, riduzione certa su tre scenari
Il dossier del Cini indica tre scenari quantitativi per l'Aiuto pubblico allo sviluppo italiano (Aps) nel 2009: uno minimo con le risorse previste in Finanziaria che non supera lo 0,09 per cento del rapporto Aps/Pil; il secondo e' intermedio e conteggia le cancellazioni del debito, tra cui quella del Congo, con lo 0,14 per cento; l'ultimo, con lo 0,18 per cento Aps/Pil prevede il versamento dei contributi a banche e fondi di sviluppo, le cancellazioni del debito e l'esborso immediato del rientro del debito argentino. Uno scenario che indica comunque, fa notare Jacopo Viciani di ActionAid, curatore del dossier, "una contrazione tra il 20 e il 60 per cento dell'Aiuto pubblico allo sviluppo nel 2009". Un risultato "estremamente negativo", ha aggiunto l'esperto, "che non solo ritarda ulteriormente il rientro della cooperazione italiana in Europa, ma rischia di pesare sull'impegno collettivo europeo che dovra' raggiungere entro il 2010 lo 0,51 per cento Pil/Aps". Per questo, il dossier del Cini formula proposte concrete per poter liberare le risorse necessarie e colmare il vuoto lasciato dai tagli. Tra queste, il trasferimento di risorse da Fondo Rotativo, su cui a meta' 2008 erano giacenti 1.2 miliardi di euro destinati ad aumentare per il rimborso di 400 milioni di euro del debito argentino, che il difficilmente potranno essere erogati nel 2009 a causa delle lunghe procedure negoziali e di approvazione dei prestiti. Da utilizzare per reperire risorse aggiuntive per l'Aps anche il Fondo di solidarieta' per l'accesso all'acqua, gia' legge ma in attesa di decreto attuativo. Il nuovo strumento (che mobiliterebbe in un anno circa 30 milioni di euro) prevede una tassa di 0,5 centesimi per ogni bottiglia in plastica di acqua minerale, cifra che andrebbe a finanziare interventi di accesso all'acqua nel sud del mondo. Infine, l'uso dei 3 milioni derivanti dall'8 per mille anche per progetti di cooperazione e non solo per interventi della protezione civile in Italia, come ha invece proposto il governo.

Fonte: OngAgiMondo

ottobre 2008

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